domenica 30 aprile 2017

La velocità sta nei dettagli


Ok, lo so che non è la citazione corretta ma – per parlare di velocità – secondo me è perfetta. In effetti, quando si costruisce la resistenza basta correre, con un ritmo che ti permetta di conversare e un po’ alla volta costruirai le fondamenta di endurance. Ma per la velocità il discorso è molto più complicato: ci sono molti dettagli su cui concentrarsi per ottenere il massimo dal nostro allenamento.

Eccoci quindi a vedere quali sono gli aspetti a cui bisogna prestare attenzione per allenarsi a correre più veloci.


1. Fa’ sempre riscaldamento e stretching
È sentito e star-sentito, lo so. Ma se vai in un parco ti capiterà di assistere a questa scena: arriva il runner, fa un paio di salti sul posto e via – parte a bomba. Tra poco inizia il Campionato Mondiale di Formula 1 (e noi faremo un sacco di pisolini “guardandolo”): hai mai visto partire una macchina con il motore freddo? No.

Per massimizzare i risultati del nostro allenamento è indispensabile che il nostro corpo sia nelle condizioni migliori per beneficiare al massimo della fatica che sta facendo e – per questo – non bisogna mai tralasciare riscaldamento e stretching (due armi importantissime a nostra disposizione anche per allenarci di più facendo meno fatica).


2. Concentrati sulla qualità
Lo dico sempre, e mai mi stancherò di dirlo: la qualità è molto più importante della quantità e porta benefici non solo alla velocità ma anche alla resistenza. Quindi, per quanto siano odiose, non trascurare le ripetute (o il fartlek), meglio se fatte in pista.

Se stai lavorando sulla velocità, inserisci nel tuo programma almeno due giorni – intervallati da un adeguato recupero – con delle ripetute. E, se non stai preparando una gara particolare, dedicati sia alle ripetute brevi (sui 200 metri) che a quelle lunghe (sui 1.200 metri).


3. Un lungo “particolare”
Anche i lunghi a ritmo blando possono essere trasformati in allenamenti di qualità e resi più divertenti, mischiandoli con il progressivo. Mi spiego: ipotizziamo che tu debba fare un lungo da 15 Km (la distanza sceglila tu), prova a fare i chilometri 8, 9, 10 e 11 aumentando gradualmente il passo, senza esagerare ma con progressione crescente. Per poi tornare al tuo ritmo abituale per i lenti. In questo modo avrai fatto un leggero lavoro di velocità, ti sarai divertito e – molto importante – inizierai a imparare anche a gestire la fatica e i cambi di ritmo in gara.


4. Dormi
Sembra incredibile, lo so, ma il modo migliore di mettere a frutto i tuoi allenamenti è dormire. Il sonno permette ai muscoli di ricostruirsi adeguatamente e recuperare dalla fatica degli allenamenti. Qual è il beneficio quindi? Che ogni volta che infilerai le scarpe per correre, sarai nelle condizioni ideali per trarre il 100% di guadagno dai tuoi sforzi.

Non è un caso se moltissimi atleti top dormono almeno 8 ore al giorno, non credi?


Fonte: www.runlovers.it

sabato 29 aprile 2017

Il falso mito dei grassi: fanno male? Non se sai sceglierli


E' uno degli aspetti più demonizzati dell'alimentazione, ma in realtà basta saper distinguerli: scopriamo quali sono grassi buoni e quelli da evitare

MA ANCHE NO
Per decenni si è affermato che tutti i grassi fanno male. Oggi si sa che non è vero per niente. E’ vero semmai che ci sono grassi che, specie se assunti in eccesso, sono sicuramente nocivi per la salute. Altri invece sono essenziali. Significa che l’organismo ne ha necessariamente bisogno ma non è in grado di produrli da sé. Alcuni tipi di grassi, infatti, hanno un effetto antinfiammatorio, altri sono importanti perché veicolano le vitamine liposolubili (A, D, E K) nel sangue.


I grassi da evitare:
I grassi idrogenati come quelli che si trovano negli olii di semi, spesso usati per i prodotti da forno industriali. Essi si trasformano facilmente in grassi trans assai nocivi per la salute;
Omega-6 contenuti sempre negli olii di semi, responsabili dell’aumento diretto dell’infiammazione silente;
Grassi saturi derivati in genere dai mammiferi di terra come per esempio i pallini bianchi del salame, il burro, lo strutto, il bianco del prosciutto e delle carni, ma anche alcuni olii vegetali come l’olio di cocco e di palma.


I grassi “buoni”:
Gli acidi grassi omega-3 che sono presenti nel pesce e nelle alghe;
L’olio extravergine di oliva che oltre a contenere grassi insaturi è ricco in polifenoli, sostanze dall’importante attività antinfiammatoria;
La frutta secca oleosa come noci, mandorle, nocciole, pinoli e pistacchi. Attenzione però: essi non devono esser consumati in eccesso perché ricchi anche in omega-6.



Fonte: running.gazzetta.it

venerdì 28 aprile 2017

La cellulite e la corsa


La cellulite (o, come la chiamano i medici, Pannicolopatia Edemato Fibrosa) è una condizione che colpisce moltissime donne e, più raramente, gli uomini. Poiché mi piace comprendere come funzionano le cose, per capire come contrastarla e ridurla, apriamo i libri per un minuto – prometto, non di più – e andiamo a vedere cos’è.


Cellulite for dummies
Il Pannicolo Adiposo è quello strato di grasso che sta sotto alla pelle e che funziona da riserva energetica o – più precisamente – “bilancio calorico”. Diminuisce quando il fabbisogno energetico non è sostenuto da una sufficiente assunzione calorica e aumenta quando si assumono più calorie di quante se ne consumino. Fin qui è chiaro: è una sorta di “gobba del cammello” per le energie.

Come tutti i tessuti, anche il Pannicolo Adiposo ha una sua vascolarizzazione (chiamata “microcircolo”) che serve ovviamente al nostro corpo per “andarsi a prendere” le energie. Una predisposizione genetica, un’alimentazione sbagliata, lo stress, la vita sedentaria, la ritenzione idrica e – chiaramente – alterazioni vascolari e ormonali, vanno ad alterare e a influire negativamente sul microcircolo. A questo punto le membrane delle cellule lipidiche si rompono e il loro contenuto si sparge nelle aree intracellulari. Et voilà! Otteniamo la cellulite.

Mi scuso per l’eccessiva semplificazione ma spero di aver reso l’idea di massima.


Combattere la cellulite
Partiamo dalla domanda che ti starai sicuramente ponendo: “La corsa serve per combattere la cellulite?”. La risposta – purtroppo – è che, in linea di massima, non serve. A quanto pare infatti le microlesioni dovute all’impatto con il terreno possono anch’esse contribuire alla rottura delle membrane cellulari lipidiche e, in genere, tutti gli sport ad alta intensità sono sconsigliati perché l’acido lattico sembra essere alleato della cellulite poiché ha effetti negativi sull’ossigenazione dei tessuti e, più in generale, sulla circolazione. Quest’ultima considerazione non ha studi a sostegno ma è opinione comune che bene non faccia. All’interno della comunità medica c’è comunque chi pensa che non sia vero e che – anzi – per combattere la cellulite ci si debba allenare intensamente per favorire l’incremento della massa magra e del metabolismo. Insomma non c’è molta chiarezza.

Di certo però la cellulite si può dimunire con tre elementi molto importati: l’esercizio fisico, la corretta alimentazione e idratazione, il riposo (pazzesco, eh?! il riposo è sempre previsto in ogni allenamento, anche in questo).


Alimentazione e idratazione
In questo caso, il primo consiglio è sempre di rivolgersi a un dietologo o a un nutrizionista che – sulla base delle tue caratteristiche – ti preparerà una dieta specifica. In genere però sarà bene adottare un’alimentazione ricca di fibre (che favoriscono l’idratazione cellulare e la microcircolazione), ridurre zuccheri, grassi saturi e alcolici, bere almeno 1,5/2 litri di acqua al giorno e – se si pratica attività fisica – avere un sufficiente apporto proteico (con carni magre o pesce) per sostenere l’aumento della massa magra.


Riposo
Poiché lo stress è una delle cause della cellulite, il riposo diventa un elemento “terapeutico” per permettere al nostro corpo di avere maggiore equilibrio. Come per gli allenamenti di qualunque tipo, il riposo è la chiave fondamentale perché la nostra mente sia in grado di affrontare con la dovuta serenità e motivazione le nostre attività quotidiane.


Esercizio Fisico
Se vuoi fare attività fisica solamente per ridurre la cellulite, i tipi di allenamento blando sono chiaramente i migliori. Dovrai quindi orientarti su camminata veloce, bicicletta e step. Ciò che conta però è muoversi spesso, allenarsi almeno 4/5 volte alla settimana per almeno 30/40 minuti.

L’approccio all’allenamento deve comunque essere graduale e non devi pretendere di vedere subito grandi risultati. Le grandi conquiste si ottengono un po’ alla volta.

Chiaramente, lo ripeto, queste attività hanno il solo scopo di ridurre la cellulite. La corsa è un’allenamento totalmente diverso (anche mentale) e, lasciamelo dire, più completo. In fondo non ci alleniamo esclusivamente per motivi estetici ma – soprattutto – per migliorare noi stessi sotto tutti gli aspetti. E, se anche abbiamo qualche imperfezione fisica, chissenefrega: staremo comunque bene con noi stessi.


Fonte: www.runlovers.it

giovedì 27 aprile 2017

Il miglior modo per essere sani e magri? Fare movimento!


La dieta migliore è… il movimento! Al bando dunque la sedentarietà con questi semplici consigli.

Triste ma vero: siamo ormai divenuti una società di sedentari. Molte cose sono cambiate rispetto a pochi decenni fa: un tempo il movimento era essenziale, integrato intimamente alla vita quotidiana, sia per quanto riguardava il lavoro che per gli spostamenti. Durante l’intero arco della giornata dunque la maggior parte delle persone si “nutriva” di movimento: questo stile di vita faceva sì che si rimanesse in salute ed impediva l’accumulo di adipe, anche perché le calorie ingerite venivano consumate prontamente.

Di questi tempi il momento sembra quasi diventato un tabù e si vive ovattati dalla comodità: ad esempio basta premere un pulsante o allungare il braccio per prendere il cibo dal frigo o dalla dispensa ed il movimento in genere si relega a qualche sessione di allenamento in palestra, per i meno pigri. Se si riuscisse a ritagliarsi anche una sola ora ogni giorno da dedicare all’attività fisica, ciò equivarrebbe a muoversi solamente il 4% del tempo totale che abbiamo a disposizione, di certo non sufficiente ad affrancarsi dalla sedentarietà. È importante quindi prendersi del tempo per rivedere le proprie abitudini quotidiane e partire con gradualità seguendo questi semplici consigli. Una volta assaporati i benefici del movimento sarà difficile rinunciarvi.

Aumentate la vostra percentuale di movimento
Durante la giornata si hanno a disposizione in media 16 ore di veglia che si possono utilizzare anche per fare moto, il problema è solo riuscire ad inserirlo all’interno nella propria routine. Per far ciò non occorre necessariamente stravolgere le proprie abitudini, a volte basta attuare delle semplici strategie per muoversi di più. Ad esempio, quando si è al telefono, si può approfittare del momento per camminare, oppure, rimanere in piedi quando si è sui mezzi pubblici, in modo da allenare anche il proprio senso dell’equilibrio. Un altro classico trucco per fare più movimento è quello di sostituire auto e bus con la bici o semplicemente andando a piedi, o se ciò non è possibile, parcheggiare la propria auto un po’ più lontano rispetto alla zona di destinazione, in modo da percorrere l’ultimo tratto a piedi.

Evitate di rimanere seduti per troppo tempo
Al nostro corpo non piace affatto restare bloccato a lungo nella medesima posizione, specialmente se in posizioni innaturali come lo stare seduti su una sedia. Poiché comunque oggigiorno è impossibile farne a meno, un consiglio utile potrebbe essere quello di alzarsi ogni mezz’ora in modo da sgranchirsi un po’ le gambe per qualche minuto. Se riuscissimo a muoverci anche solo per 2 minuti ogni 30, a conclusione delle classiche 8 ore lavorative avremmo accumulato ben mezz’ora di movimento senza quasi rendercene conto.

Trovate del tempo da dedicare ad un’attività sportiva
Per mantenersi in salute ed in forma è fondamentale la pratica di un’attività sportiva: la più naturale, la più antica e senza dubbio la più efficace è la corsa. Correndo si possono bruciare sino a 1000 calorie all’ora, più del doppio rispetto ad un seduta di body building e il quadruplo rispetto alla semplice camminata. Inserendo anche solo mezz’ora di attività sportiva giornaliera il metabolismo diverrà più attivo e si noteranno subito le differenze in termini di salute e forma fisica.



martedì 25 aprile 2017

Campionato sociale 2017: classifica al 25/04/2017

Punti 25:
Scaggiante Michele,

Punti 17:
Vanzetto Giorgio,

Punti 16:
Casali Carlo, Favaro Manuel,

Punti 15:
Pizzato Pierluigi, Rusconi Alberto,

Punti 14:
Baldari Daniela, De Toni Marco,

Punti 13:
Baroni Daniele, Cettina Alessandro, Riccato Mauro,

Punti 12:
Minto Martino, Nalesso Monica, Pozzi Viola, Ragazzo Iosanco, Tebaldi Massimiliano,

Punti 11:
Lazzari Emanuela, Massarutto Roberto, Pivetta Andrea, Santello Nadio, Simion Michele,

Punti 10:
De Luca Giacomo, Meneghetti Alessio, Piva Riccardo, Rosada Mauro, Tebaldi Maurizio, Zanetti Nicola,

Punti 09:
Gemin Carla, Pascoli Silvia, Rossi Nicoletta,

Punti 08:
Antonello Walter, Coin Maurizio, De Toni Leonardo, Loconsole Giovanni, Marcon Gianfranco, Panciera Andrea, Temporin Marco, Vedova Gabriele, Zampieri Luciano,

Punti 07:
Barbazza Gianfranco, Campanelli Cesare, Canello Stefano, Marangon Silvano, Ongarato Fabio, Pandiani Alberto, Rossit Maria Grazia,

Punti 06:
Bazzana Andrea, Berto Sergio, Giacomin Valentina, Musmeci Ignazio,

Punti 05:
Crosara Fabio, Demarco GiovanniManiero Mirco, Michielan Erika, Pandiani GiovanniPiccini Monica,

Punti 04:
Agnoletto Walter, Bertoldo Luigi, Besazza Matteo, Furlan Luigino, Mezzalira Ennio, Ongaro Andrea, Tacchetto Daniele, Zampieri Silvia,

Punti 03:
Alemanno Ludovica, Bertoldo Roberto, Biscontin Andrea, Caser Michela, Duso Massimo, Favaro Cristiano, Marini Massimo, Sepe Cristian,

Punti 02:
Cozzolino Felice, Maniero Federico, Pruner Andrea,

Punti 01:
Bortoletto Alessandro, Bruni Antonio, Caceffo ErikaDigeronimo Dario, Ferri Marco, Schiavon Mauro, Trabujo Ivan, Zanchet Andrea,

lunedì 24 aprile 2017

Info sociale #17

2° MINITRAIL FORTE GAZZERA
Stiamo finendo di organizzare tutto per il 2° MiniTrail a Forte Gazzera di Sabato 13 Maggio, alle ore 16:00. Spargete la voce tra i vostri amici e conoscenti e, se volete, QUI trovate il volantino ufficiale. Ricordo che la partecipazione è gratuita e per i primi 250 bambini ci sarà una speciale medaglia prodotta dai ragazzi dei Ceis
Chi volesse DARE UNA MANO durante la manifestazioni me scriva in privato, grazie.

DOVE ABBIAMO CORSO:
Questa settimana menzione d'onore per Leonardo De Toni: 4° di categoria e 30° assoluto alla maratona di Padova

Venerdì 21 Aprile

  1. Breganze (VI) - Lucciolata del torcolato: Giorgio Vanzetto

Sabato 22 Aprile
  1. Mosnigo (TV) - Tre pas e na corseta tra i Palù: Michele Scaggiante
  2. Santa Croce bigolina (PD) - Su e so per il Brenta: Manuel Favaro
Domenica 23 Aprile
  1. Lonigo (VI) - Strapalladio: Michele Scaggiante
  2. Madrid (SPA - Madrid Marathon: Andrea Pruner
  3. Padova - Padova Marathon: Leonardo De Toni, Fabio Ongarato, Marco De Toni, Luciano Zampieri, Monica Piccini
  4. Padova - Padova Half Marathon: Viola Pozzi, Giovanni Demarco, Walter Antonello, Salvatore Crapanzano, Riccardo Piva, 
  5. Padova - Stracittadine: Pierluigi Pizzato, Erika Michielan
  6. San Dona' di Piave (VE) - Vado, vago e torno: Alberto Rusconi, Daniela Baldari
  7. San Pietro di Barbozza (TV) - Quatro pass tra le colline: Marco Temporin, Ennio Mezzalira
  8. San Stino di Livenza (VE) - Camminata dei Fiori: Monica Nalesso, Iosanco Ragazzo, Martino Minto, Valentina Giacomin
  9. Sernaglia della Battaglia (TV) - Corsa podistica Italcementi: Gianfranco Marcon

domenica 23 aprile 2017

Corridori si nasce o si diventa?


Fino a che punto la predisposizione alla corsa è genetica, e fino a che punto invece influiscono l’allenamento e la determinazione?

Domande non da poco conto nell’ambiente sportivo e in quello del running, dove spesso si inizia a correre fulminati dall’entusiasmo contagioso dei genitori o degli amici.
In molti propendono per l’ipotesi che si nasca particolarmente dotati per l’attività sportiva, e che quindi in caso contrario sia possibile migliorarsi ma non certo diventare dei campioni.
Il ricercatore Klissouras nel 1971 ha pubblicato uno studio nel quale prendeva in considerazione l’interazione fra i fattori genetici e i risultati nel mondo dello sport, scoprendo che numerose variabili inerenti all’attività sportiva sono in parte (secondo percentuali diverse) influenziate dalla genetica: ad esempio, il massimo consumo di ossigeno lo è fino al 25%, la capacità di volume allenante fino al 70%, la frequenza cardiaca massima del 50%, e così via.

Le percentuali stanno a significare che, su una popolazione di 100 corridori, i numeri sopra riportati con quelle doti spiccate sono figli di grandi campioni.
In conseguenza ai risultati dello studio di cui sopra, è facile credere all’ipotesi che campioni si debba nascere. Inoltre, con l’evoluzione della scienza, sono state riscontrare almeno 200 varianti genetiche che sono collegate alle capacità atletiche del soggetto.
Quindi nessuna speranza per chi nasce normodotato ma voglia fare strada nella corsa? Non tutto è perduto, logicamente: ci sono poche cose in grado di eguagliare un assiduo allenamento, proporzionato alle proprie capacità fisiche, ed una sana dose di determinazione. Che talora, laddove associata ad una costanza di ferro, può produrre dei risultati davvero sorprendenti.


sabato 22 aprile 2017

Tono muscolare al top il giorno della gara


Molti runner, soprattutto le persone che si avvicinano alla loro prima gara, a causa dell’eccitazione per l’evento commettono errori in grado di compromettere la performance del giorno della competizione, ossia quello di allenarsi eccessivamente la settimana precedente.

Caricare i muscoli prima di una corsa è importante, ma farlo senza il giusto criterio può avere effetti deleteri. A risentirne è soprattutto la freschezza del tono muscolare, la cui mancanza non permette al runner di correre, durante la gara, con un passo che possa definirsi efficace. Nel caso in cui, nella settimana precedente, non sia stato possibile effettuare uno o più degli allenamenti programmati (per motivi di lavoro, oppure per problemi di salute) è sbagliato tentare di recuperare le sedute aumentando l’intensità e la durata di quelle successive.
Allo stesso modo, deve essere ricordato come fermarsi per qualche giorno prima di affrontare una gara è un comportamento altrettanto errato. Alcuni pensano, in questo modo, di preservare la freschezza muscolare; in realtà, il rischio è solamente quello di perdere l’abitudine allo sforzo e, soprattutto, di non riuscire più a respirare in modo corretto in gara. Per poter arrivare con un tono muscolare al top, pertanto, è importante eseguire allenamenti costanti, basati soprattutto su un’attività aerobica che risulti equilibrata e contenuta.

Un suggerimento, ad esempio, è quello di programmare un allenamento “a mezzo carico” circa 3 giorni prima della gara. A tale allenamento dovranno seguire dei richiami consistenti in ripetute effettuate su salite di breve lunghezza e non eccessivamente impervie. Chi lo desidera può anche aggiungere degli esercizi con sovraccarico, facendo attenzione che questi ultimi siano il più possibile mirati, oppure optare per degli esercizi a corpo libero. Sempre per preparare i muscoli allo sforzo, la settimana precedente la gara è importante cercare di rilassarsi il più possibile, dedicando un numero di ore sufficienti al sonno. Questo permetterà di allontanare le tensioni e di evitare infiammazioni. Allo stesso modo, è fondamentale curare al meglio l’alimentazione quotidiana. Da questo punto di vista, devono essere scelti alimenti che permettano di aumentare le riserve di glicogeno muscolare. Pertanto, meglio limitare i carboidrati negli ultimi giorni e preferire quelli a basso indice glicemico (in particolare verdura e frutta). Aumentare, al contempo, la percentuale di proteine. I risultati di tali scelte saranno evidenti fin dai primi chilometri percorsi.
Il giorno stesso della gara sarà importante risvegliare i muscoli prima della partenza. Per tale motivo, il riscaldamento rappresenta un momento indispensabile, che consente di ossigenare in modo ottimale i muscoli, preparandoli ad affrontare la corsa e, soprattutto, facendo in modo che la velocità possa crescere progressivamente man mano che aumenteranno i chilometri.


venerdì 21 aprile 2017

Frutta e verdura: quanta, quando e come…


Un’alimentazione corretta e sana è di fondamentale importanza per rimanere in buona salute e per garantire al corpo l’assunzione di tutti i nutrienti necessari.

Sicuramente in qualsiasi dieta sana che si rispetti la frutta e la verdura la fanno da padrone proprio per gli innumerevoli benefici che sono in grado di apportare all’organismo, grazie all’alto contenuto di vitamine, di minerali essenziali e di fibre. Oltre che sane la frutta e la verdura sono anche buone e gustose e questo è fondamentale per favorirne il consumo regolare anche se, soprattutto tra i giovani e i bambini se ne riscontra ancora un’ assunzione molto bassa.

Per trarre il massimo del beneficio da frutta e verdura, secondo diversi studi scientifici se ne dovrebbero inserire nel proprio piano alimentare cinque porzioni al giorno, sia negli spuntini che nei pasti principali fino a circa 600 grammi al giorno. Sarebbe opportuno far uso giornalmente di tre porzioni di verdura e due di frutta alternandole come meglio si crede ed in base ai propri gusti personali, possibilmente scegliendo tra quelle di stagione che sono più saporite e sicuramente maturate naturalmente senza necessità di pesticidi. Proprio la grande versatilità di questi prodotti permette di utilizzarli in diversi modi ad esempio con spremute e frullati che soprattutto durante il periodo estivo sono ottimi per aiutare il fisico a recuperare i sali minerali e le vitamine persi con il caldo eccessivo. Molto importante è variare spesso la tipologia, anche in base ai colori, poichè molte delle sostanze nutritive variano quantitativamente a seconda del tipo di frutta o verdura prescelto e questo ne garantisce un consumo corretto.


giovedì 20 aprile 2017

Quando ti fan male i piedi


Correre è gioia, libertà, fatica e sudore, ma anche molta molta soddisfazione. Accade però a volte che questa splendida disciplina può risultare difficoltosa e dolorosa quando compare un fastidioso dolore al piede che limita l’efficacia e la durata dell’allenamento.

Quali sono le cause di questo fastidioso dolore?

Innanzitutto è bene ricordare che sul piede e sul suo arco plantare poggia tutto il peso del corpo (intendiamoci, la natura ha previsto in maniera egregia questo fatto) ma un assetto a monte del piede (colonna, anca e ginocchia) può determinare un aumento di pressione e di sovraccarico in una o nell’altra parte del piede.

Spesso infatti l’assetto posturale, inteso come il complesso delle articolazioni che si muovono in base allo spazio, può essere deviato e presentare delle anomalie che, a lungo andare, possono inficiare sulla muscolatura propria del piede e sull’assetto osteo-articolare del piede.

Come sanno bene i runner, un atteggiamento del piede in pronazione o supinazione può portare non solo ad un’usura di un comparto rispetto ad un altro, ma anche a un aumento del rischio di lesioni legamentose e delle capsula. Questo accade perché possono esser presenti alcuni compensi a livello della colonna o del ginocchio che portano in un assetto non fisiologico per la corsa il piede.

Un altro aspetto che incide sulla running e sul piede è anche l’aumento del peso: sebbene l’articolazione che è più sollecitata da un aumento ponderale sia il ginocchio, non mi sento di escludere che anche il piede possa avere difficoltà nel sostenere il peso corporeo, che si trasferisce poi sulla muscolatura intrinseca della pianta del piede che va in spasmo e provoca dolore.

Dolori alla pianta del piede
Un’altra causa molto comune nel dolore al piede è la fascite plantare: alzi la mano chi di voi runner non ha mai sentito parlare di fascite plantare!

La fascite plantare è un processo infiammatorio che coinvolge la fascia plantare, cioè quel tessuto fibroso che è un continuum del tricipite surale (il polpaccio per intenderci) e contribuisce alla stabilità e al retinacolo poi di tutti quei flessori delle dita e del piede. Accade però che questa fascia possa irrigidirsi e infiammarsi, generando un dolore a livello della pianta del piede, soprattutto nella fase di spinta. Anche in questo caso la terapia migliore rimane sicuramente quella conservativa che si ottiene con la fisioterapia trattando tutto il compartimento dal ginocchio in giù e monitorando i tessuti molli, favorendo un ritorno fisiologico alla normalità.

Dolori al collo del piede
Non è raro visitare pazienti (anche sportivi) che lamentano un dolore sul collo del piede: analizzando e palpando le aree trovo generalmente due situazioni che coinvolgono quest’area.

La prima è un disallineamento delle varie ossa del piede, la cui causa può derivare o da un assetto posturale errato o da una iperattivazione muscolare che genera un disallineamento osseo. Un’altra causa è da imputarsi ad alcuni trigger point (fibre muscolari che entrano in disfunzione e generano dolore anche lontano dalla loro sede) che irradiano proprio nella zona del collo piede, come ad esempio i muscoli tibiale anteriore ed estensore comune delle dita.

Che fare?
Qual è allora il mio consiglio? Prima di tutto osservare l’andamento di questo dolore (per esempio se è presente continuamente o solamente durante le sessioni di corsa) e inoltre vedere se c’è una risposta positiva ai farmaci oppure no.

Il consiglio più importante di tutti però rimane quello di non correrci sopra, evitando non solo di aggravare una condizione ma anche di non cronicizzarla. Spesso la risoluzione di questi problemi è semplice e richiede poche sedute dal fisioterapista, il quale saprà affrontare sia con la terapia manuale sia con l’utilizzo di alcuni macchinari il problema e correggere ove possibile la disfunzione.


Fonte: www.runlovers.it

mercoledì 19 aprile 2017

Campionato sociale 2017: classifica al 18/04/2017

Punti 20:
Scaggiante Michele,

Punti 16:
Casali Carlo, Vanzetto Giorgio,

Punti 14:
Favaro Manuel, Pizzato Pierluigi, Rusconi Alberto,

Punti 13:
Baldari Daniela, De Toni Marco, Riccato Mauro,

Punti 12:
Tebaldi Massimiliano,

Punti 11:
Lazzari Emanuela, Massarutto Roberto, Nalesso Monica, Pivetta Andrea, Pozzi Viola, Ragazzo Iosanco, Santello Nadio, Simion Michele,

Punti 10:
Baroni Daniele, Cettina Alessandro, De Luca Giacomo, Meneghetti Alessio, Minto Martino, Rosada Mauro, Tebaldi Maurizio,

Punti 09:
Gemin Carla, Pascoli Silvia, Piva Riccardo, Rossi Nicoletta, Zanetti Nicola,

Punti 08:
Coin Maurizio, Loconsole Giovanni, Panciera Andrea, Vedova Gabriele,

Punti 07:
Antonello Walter, Barbazza Gianfranco, Campanelli Cesare, Canello Stefano, De Toni Leonardo, Marangon Silvano, Marcon Gianfranco, Pandiani Alberto, Rossit Maria Grazia, Temporin Marco, Zampieri Luciano,

Punti 06:
Bazzana Andrea, Berto Sergio, Musmeci Ignazio, Ongarato Fabio,

Punti 05:
Crosara Fabio, Giacomin Valentina, Maniero Mirco,

Punti 04:
Agnoletto Walter, Bertoldo Luigi, Besazza Matteo, Demarco GiovanniFurlan Luigino, Michielan Erika, Ongaro Andrea, Pandiani GiovanniPiccini Monica, Tacchetto Daniele, Zampieri Silvia,

Punti 03:
Alemanno Ludovica, Bertoldo Roberto, Biscontin Andrea, Caser Michela, Duso Massimo, Favaro Cristiano, Marini Massimo, Mezzalira Ennio, Sepe Cristian,

Punti 02:
Cozzolino Felice, Maniero Federico,

Punti 01:
Bortoletto Alessandro, Bruni Antonio, Caceffo ErikaDigeronimo Dario, Ferri Marco, Pruner Andrea, Schiavon Mauro, Trabujo Ivan, Zanchet Andrea,

martedì 18 aprile 2017

Info sociale #16

2° MINITRAIL FORTE GAZZERA
Stiamo finendo di organizzare tutto per il 2° MiniTrail a Forte Gazzera di Sabato 13 Maggio, alle ore 16:00. Spargete la voce tra i vostri amici e conoscenti e, se volete, QUI trovate il volantino ufficiale. Ricordo che la partecipazione è gratuita e per  i primi 250 bambini ci sarà una speciale medaglia prodotta dai ragazzi dei Ceis
Chi volesse DARE UNA MANO durante la manifestazioni me scriva in privato, grazie.


2 ROCCHE
Cedesi pettorale per la 21 km alle 2 Rocche del 25 Aprile. Chi fosse interessato mi contatti in privato, grazie.


DOVE ABBIAMO CORSO:
Week end lungo con Amatori sempre in griglia, nonostante le feste pasquali!

Sabato 15 Aprile
  • Pedavena (BL) - Dolomiti Beer Trail: Michele Simion, Alberto Rusconi, Salvatore Crapanzano, Gabriele Vedova, Giorgio Vanzetto, Michele Nodari, Mauro Riccato

Lunedi 17 Aprile:

  • Camponogara (VE) - Marcia città della Speranza: Pierluigi Pizzato, Andrea Pivetta, Roberto Massarutto
  • Colfrancui (TV) - Marcia della Chiesetta: Michele Scaggiante
  • Galzignano Terme (PD) - Pasquetta a Galzignano: Gianfranco Barbazza, Walter Antonello, Massimiliano Tebaldi, Maurizio Tebaldi, Manuela Lazzari, Manuel Favaro
  • Montecchio Maggiore (VI) - Marcia dei castelli: Giorgio Vanzetto
  • Treviso - Corsa dei vovi: Silvia Zampieri, Alberto Rusconi, Daniela Baldari, Salvatore Crapanzano

sabato 15 aprile 2017

La differenza fra dimagrire e perdere peso


Perdere peso svolgendo attività fisica è l’obiettivo di tanti: ma se si perde… troppo peso?
Può accadere, e allora è necessario modificare qualcosa

L’attività più indicata per perdere peso è la corsa, e ciò è risaputo; tuttavia ci sono dei casi in cui, pur allenandosi con costanza, non si riesce a dimagrire o al contrario si perde… troppo peso: in entrambe le situazioni c’è qualcosa che non va e bisogna intervenire modificando aspetti dell’allenamento oppure dell’alimentazione. Prima di tutto, però, nel secondo caso è necessario fare luce sulle cause dell’eccessivo dimagrimento, in modo da capire anche come funziona il nostro organismo.

Iniziamo col dire non bisogna basare i calcoli sul proprio dimagrimento esclusivamente sulla bilancia, poiché essa ci dice quanti chili abbiamo perso – o guadagnato – senza però specificare come, ovvero se si tratta di grasso, massa muscolare oppure acqua. Se si perde peso in maniera eccessiva, è indispensabile per prima cosa rivolgersi ad un nutrizionista, spiegando il problema, affinché possa strutturare un regime alimentare adeguato.

In seconda battuta, potrebbe essere necessario aumentare la massa muscolare, affiancando alle sedute di running un po’ di allenamento con i pesi; quando ci si affida a diete e attività fisica per dimagrire, bisogna farlo sapendo che il nostro corpo si basa su delicati equilibri. I muscoli ed i liquidi sono i primi ad essere “intaccati”, mentre l’organismo farà il possibile per preservare i grassi, primaria fonte di energia. La differenza fra dimagrire e perdere peso sta proprio in questo punto: perdere peso è facile, poiché è semplice e veloce sottrarre peso da muscoli e liquidi, mentre dimagrire – che è l’obiettivo da raggiungere – richiede più tempo, e soprattutto chiama in causa i grassi.

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Oltre alla dieta e all’attività aerobica, dunque, si dovrebbe incrementare la massa muscolare perché in questo modo risulta più semplice perdere il grasso in eccesso. Inoltre, con una massa muscolare maggiore sarà possibile evitare una dieta troppo rigida e mangiare di più, poiché le calorie serviranno come “energia” per i muscoli e non andranno immediatamente a riempire il serbatoio dei grassi (come avviene invece se la massa muscolare non è adeguatamente sviluppata). Per dimagrire – e non solo perdere peso, dunque – la massa muscolare è di fondamentale importanza.


venerdì 14 aprile 2017

La corsa aumenta il testosterone nelle persone in sovrappeso


È stata una ricerca portata avanti da due università a mostrare che la corsa è in grado di aumentare il testosterone nelle persone sovrappeso: ecco come

Gli uomini in sovrappeso possono affidarsi alla corsa e alla camminata veloce per incrementare i livelli di testosterone: è quanto hanno scoperto attraverso una ricerca la Ryutsu Keizai University e la Tsukuba University; la crescita del testosterone è doppiamente importante poiché contribuisce a ridurre la massa grassa e a rafforzare l’autostima e la fiducia in se stessi. Ecco perché chi si trova in sovrappeso dovrebbe dedicarsi con costanza alla corsa, o ad un’attività di tipo aerobico.

Lo studio è stato incentrato su 44 uomini, oltre la metà dei quali alle prese con obesità o sovrappeso e totalmente a digiuno di attività fisica. I soggetti in sovrappeso presentavano all’inizio dello studio dei livelli di testosterone inferiori rispetto agli individui con un peso nella norma; a tutti i partecipanti è stato assegnato un piano di allenamento della durata di 12 settimane, che prevedeva da una a tre sedute settimanali di corsa di circa un’ora.

Al termine del programma, sono di nuovo stati misurati i livelli di testosterone ed è stato riscontrato un aumento significativo negli individui in sovrappeso, mentre sono rimasti sostanzialmente invariati nei soggetti normopeso. Oltre all’aumento del testosterone, gli uomini sovrappeso hanno potuto anche beneficiare della perdita di qualche chilo, dovuta all’azione combinata dell’attività fisica e dell’incremento dell’ormone tipicamente maschile.

L’importanza del testosterone non si limita solo alla fase dello sviluppo nell’età adolescenziale – crescita dei peli e della barba, cambio della voce, sviluppo della muscolatura – ma è determinante anche nel desiderio di restare attivi e fare sport e nella voglia di migliorare le proprie prestazioni sportive. Questo ormone si rivela dunque fondamentale nell’ambito psicologico, per avere più autostima e sicurezza, aspetto tutt’altro che secondario in chi ha problemi con i chili di troppo. Con la corsa, dunque, si può perdere peso e recuperare fiducia in se stessi: due elementi di estrema importanza per gli uomini in sovrappeso.


giovedì 13 aprile 2017

Cadere durante una corsa, a quanti è successo?


La corsa è una continua sfida con sé stessi, con la velocità, con il tempo. Con i propri limiti e con i record altrui.

E, come ogni sfida che si rispetti, può accadere che talvolta si commettano delle imprecisioni e degli errori. Basta un errore di calcolo, un’aderenza non ottimale a causa delle calzature o del terreno, una mossa falsa e si rischia di cadere.
La caduta durante la corsa non è da qualificare come una sconfitta, anzi. Può essere un caso, può essere invece il sintomo di un errore di impostazione, può essere dovuto alla stanchezza: per qualsiasi motivo accada, si deve sapere che non si è certamente i primi (né si sarà gli ultimi) a cadere sulla pista.
Qualche esempio per tirare su il morale? L’olandese Nadine Broersen è stata protagonista di una rovinosa caduta nel bel mezzo dei Mondiali d’atletica di Mosca; è inciampata e in pochi secondi è caduta a terra.

Una vera e propria lezione di sport (e di vita) viene invece da Heather Dorniden, un’atleta che stava correndo i 600 metri e proprio quando mancava solo un giro alla fine è caduta a terra. Al suo posto, probabilmente molti si sarebbero tirati indietro e ritirati dalla gara, ma non lei. Si è rialzata e ha ricominciato immediatamente a correre come se nulla fosse. Nonostante lo stacco delle avversarie, ha proseguito fino alla vittoria, che è stata più che guadagnata.
Il morale delle cadute è sempre e solo uno: ripiegarsi sulle proprie debolezze e piccole sconfitte non condurrà mai da nessuna parte, ma rialzarsi e cercare di migliorare ogni aspetto della propria tecnica, senza far mai mancare la passione, può portare a cose grandi.



mercoledì 12 aprile 2017

Campionato sociale 2017: classifica al 11/04/2017

Punti 19:
Scaggiante Michele,

Punti 16:
Casali Carlo,

Punti 14:
Vanzetto Giorgio,

Punti 13:
De Toni Marco, Favaro Manuel, Pizzato Pierluigi,

Punti 12:
Baldari Daniela, Riccato Mauro, Rusconi Alberto,

Punti 11:
Nalesso Monica, Pozzi Viola, Ragazzo Iosanco, Santello Nadio, Tebaldi Massimiliano,

Punti 10:
Baroni Daniele, Cettina Alessandro, De Luca Giacomo, Lazzari Emanuela, Massarutto Roberto, Meneghetti Alessio, Minto Martino, Pivetta Andrea, Rosada Mauro, Simion Michele,

Punti 09:
Gemin Carla, Pascoli Silvia, Piva Riccardo, Rossi Nicoletta, Tebaldi Maurizio, Zanetti Nicola,

Punti 08:
Coin Maurizio, Loconsole Giovanni, Panciera Andrea,

Punti 07:
Campanelli Cesare, Canello Stefano, De Toni Leonardo, Marangon Silvano, Marcon Gianfranco, Pandiani Alberto, Rossit Maria Grazia, Temporin Marco, Vedova Gabriele, Zampieri Luciano,

Punti 06:
Antonello Walter, Barbazza Gianfranco, Bazzana Andrea, Berto Sergio, Musmeci Ignazio, Ongarato Fabio,

Punti 05:
Crosara Fabio, Giacomin Valentina, Maniero Mirco,

Punti 04:
Agnoletto Walter, Bertoldo Luigi, Besazza Matteo, Demarco GiovanniFurlan Luigino, Michielan Erika, Ongaro Andrea, Pandiani GiovanniPiccini Monica, Tacchetto Daniele,

Punti 03:
Alemanno Ludovica, Bertoldo Roberto, Biscontin Andrea, Caser Michela, Duso Massimo, Favaro Cristiano, Marini Massimo, Mezzalira Ennio, Sepe Cristian, Zampieri Silvia,

Punti 02:
Cozzolino Felice, Maniero Federico,

Punti 01:
Bortoletto Alessandro, Bruni Antonio, Caceffo ErikaDigeronimo Dario, Ferri Marco, Pruner Andrea, Schiavon Mauro, Trabujo Ivan, Zanchet Andrea,

martedì 11 aprile 2017

09/04/2017 - Dogi's half marathon

In effetti dovevo essere in un'altra città a correre ma ho cambiato idea e mi sono iscritto ai Dogi per restare un compagnia di amici podisti cui ogni tanto partecipiamo assieme in varie parti del triveneto e non solo. È la nostra mezza "di casa", infatti come società siamo in 36 partecipanti con l'intenzione di fare bene sempre e ovunque.
Data la distanza pressoché fattibile in poco tempo (una mezz'ora circa) mi alzo un po' più tardi del solito e lascio Chirignago alle 7 direzione Fiesso d'Artico, sede di partenza della 21 km che varia ogni anno tra Stra', Dolo e Mira. Arrivo in piazza presidente Sandro Pertini già con il parcheggio quasi pieno, solo due posti di cui mi precipito a piazzare l'auto altrimenti gli uomini della protezione civile con alcune strade già transennate cortesemente ti indicano di dover parcheggiare altrove. Avvertiti i miei amici provenienti da Venezia dell'imprevisto mi dirigo in municipio, scambio due chiacchiere con gli amici di un sesto acca e maratonella di Campalto nonché dello stand della Decathlon nel nostro Leonardo de Toni.
Sono le 8,15 e arrivano anche Nicola, Fabio Tania e Giacomo intanto mi cambio pure io, consegno lo zaino allo stand Decathlon e mi preparo per il riscaldamento. Prima delle 9 foto di gruppo Amatori e di noi gruppo "moverse" prima della partenza prevista per le 9,15. Con lo sguardo intravedo Erika Buoso che oggi farà la pacer dell'1h50 e inizio con lei i primi 2 km di gara, poi proseguo al mio abituale ritmo e al primo ristoro caos per prendere un bicchiere di acqua, si rallenta un pochino ma poi riprendo l'andatura. Al km 9 raggiungo la Tania, sta viaggiando sotto i 5'/km e la vedo bene come ritmo. Decimo km prendo una bottiglietta di acqua e me la bevo fino a metà e passo in 49 minuti al tds. Km 12 e raggiungo Nicola, sta bene e non ha problemi, cortesemente lo saluto e proseguo al mio ritmo. Prima di Mira raggiungo la Daniela Baldari, dopo il ponte di legno Fabio Ongararato e verso il 17° km la Nicoletta Rossi, evidentemente ho la giornata fortunata perché di solito arrivano molto prima di me.
Con mia sorpresa taglio il traguardo in 1h41'39", un tempo a ridosso di Roma e pensare che dovevo restare tranquillo dopo i 21 km di Rovigo una settimana fa.
Ritiro medaglia, ristoro, ritiro zaino, cambio d'abito e pasta party che secondo me lo hanno organizzato male completano la giornata podistica con il sole che comincia a farsi sentire. Arrivederci a Merano e buona pasqua a tutti voi.

Michele Scaggiante

lunedì 10 aprile 2017

Info sociale #15

2° MINITRAIL FORTE GAZZERA
Sabato 13 Maggio, alle ore 16:00 si terrà il 2° MiniTrail a Forte Gazzera. QUI trovate il volantino che vi invitiamo a DIFFONDERE.
Chi volesse DARE UNA MANO durante la manifestazioni me scriva in privato, grazie.


2 ROCCHE
Cedesi pettorale per la 21 km alle 2 Rocche del 25 Aprile. Chi fosse interessato mi contatti in privato, grazie.


DOVE ABBIAMO CORSO:
Amatori alla conquista dell'Europa (Francia, Ungheria, Croazia) e massiccia presenza ai Dogi, di atleti e di supporter di un certo livello (QUI trovate le foto di Silvia Pascoli)

Domenica 09 Aprile
  • Budapest (HUN) - Telekom Spring half marathon: Andrea Pivetta, Roberto Massarutto
  • Fiesso d'Artico (VE) - Dogi's Half Marathon: Leonardo De Toni, Ignazio Musmeci, Marco Temporin, Mirco MAniero, Giacomo De Luca, Andrea Ongaro, Cesare Campanelli, Martino Minto, Cristian Sepe, Daniele Tacchetto, Alessio Meneghetti, Daniele Baroni, Walter Antonello, Marco De Toni, Alessandro Cettina, Roberto Bertoldo, Luigi Bertoldo, Fabio Ongarato, Michele Scaggiante, Pierluigi Pizzato, Nicoletta Rossi, Nicola Zanetti, Daniela Baldari, Fabio Crosara, Salvatore Crapanzano, Monica Piccini, Silvia Zampieri, Giovanni Demarco, Riccardo Piva, Mauro Rosada, Andrea Bazzana, Luciano Zampieri, Valter Agnoletto, Maurizio Coin, Valentina Giacomin, Viola Pozzi
  • Mestre - Vivicittà : Ivan Trabujo, Sergio Berto, Iosanco Ragazzo, Monica Nalesso, Giovanni Pandiani
  • Montebello Vicentino (VI) - Tra visele e olivari: Giorgio Vanzetto
  • Motta di Livenza (TV) - Corsa città di Motta: Manuel Favaro
  • Parigi (FRA) - Marathon de Paris: Carlo Casali
  • Russi (RA) - Maratona del Lamone: Gabriele Vedova
  • Umago (CRO) - 100 Miglia dell'Istria: Massimo Marini, Massimiliano Tebaldi, Alberto Pandiani
  • Villa di Teolo - T.C.E.: Mauro Schiavon, Michele Simion, Michele Nodari, Mauro Riccato, Maurizio Tebaldi, Alberto Rusconi

domenica 9 aprile 2017

17/06/2017: Altanea Corre


Pubblicizziamo volentieri l'evento "ALTANEA CORRE": corsa serale nel parco di Altanea e lungo il litorale di Porto S. Margherita (Caorle Venezia) che si terrà sabato 17 giugno.
I percorsi saranno di 6, 12 o 20 km
QUI il volantino con la scheda di iscrizione

sabato 8 aprile 2017

Corsa e anemia: cosa devo sapere?


Difficoltà di rendimento e recupero più lento sono solo due delle conseguenze dell'anemia, che non è, come spesso si crede, un "problema" esclusivamente femminile

L’anemia è una condizione determinata da una ridotta presenza di globuli rossi nel sangue circolante. Questi vengono prodotti dal nostro organismo con una certa regolarità e dopo una vita media di 35-45 giorni vengono distrutti; il loro numero (qualche milione) si mantiene stabile per via di una condizione di equilibrio tra produzione ed eliminazione grazie a complessi meccanismi deputati nel corpo umano a regolare e mantenere questo equilibrio.

I globuli rossi, definiti anche eritrociti, hanno il compito di trasportare l’ossigeno nei vari distretti, compresi i muscoli. Quando c’è una loro carenza (l’anemia appunto), la conseguenza inevitabile è che c’è meno ossigeno da utilizzare nei vari distretti del corpo; per chi corre, soprattutto nel fondo, l’ossigeno è un elemento essenziale nei meccanismi deputati alla contrazione delle fibre muscolari.

Come me ne accorgo
I sintomi più frequenti in presenza di una anemia sono la facile affaticabilità, la svogliatezza, la stanchezza, la tendenza ad avere una frequenza cardiaca più alta del normale, una mancanza di “sprint”. Per il runner il tutto si può tradurre in una difficoltà di rendimento, malgrado allenamenti regolari, e una maggiore lentezza nel recupero dagli sforzi più impegnativi.

NON DIMENTICHIAMO DI…
Effettuiamo almeno due–tre volte all’anno in modo routinario esami del sangue che prevedano, oltre all’emocromo completo, il dosaggio della sideremia, della ferritina e dei reticolociti: in tal modo si ha un quadro completo periodicamente della situazione ematica, delle scorte e dei livelli circolanti di ferro, e del livello di attività di produzione di nuovi globuli rossi.


Da cosa dipende
Lo stato di anemia può dipendere da uno o più dei seguenti fattori:

  1. scarsa produzione di eritrociti
  2. distruzione anomala
  3. emorragia.
I due più frequenti sono distruzione anomala ed emorragia. Tralasciando le condizioni patologiche, la distruzione di globuli nella corsa è un fatto noto, già da tempo documentato; si deve questa condizione a un ripetuto microtraumatismo a livello del torrente microcircolatorio dei piedi in fase di appoggio a ogni passo di corsa: in chi corre quasi tutti i giorni e su lunghe distanze il fenomeno può incidere favorendo una condiziona di anemia, in genere di grado modesto, per distruzione di un certo numero di globuli. L’emorragia, sempre tralasciando le situazioni patologiche, è una problematica solo femminile, riguarda milioni di donne in età fertile e dipende dal ciclo mestruale. Le anemie lievi, in forma cronica, si riscontrano principalmente nella donna e la causa è la presenza di un ciclo copioso e la conseguente tendenza progressiva alla anemizzazione.


Pertanto se l’uomo runner può soffrire talvolta di lieve anemia, a maggior ragione la donna runner, in cui si possono sommare due elementi di deficit di globuli rossi.

Cosa deve fare il runner in caso di anemia


  1. Valutarne col proprio medico curante/di fiducia la gravità
  2. Nelle forme lievi può essere sufficiente una alimentazione corretta e un periodico supplemento di ferro e vitamine, componenti essenziali nella “fabbricazione” del globulo rosso
  3. Nelle forme di medio grado oltre al punto due, bisogna riconsiderare la programmazione degli allenamenti e allungare i tempi di recupero in attesa di una regressione completa o almeno parziale della anemia
  4. Nelle forme gravi è necessario procedere ad accertare in modo scrupoloso la causa e nel frattempo è consigliabile sospendere la attività fisica di alto impegno metabolico.

Fonte: allrunning.it

venerdì 7 aprile 2017

Correre in modo corretto: evitare i salti


Uno degli aspetti fondamentali della corsa è quello di mantenere una postura corretta e cercare di sprecare meno energie possibili per ottenere tempi eccelsi mantenendo una falcata costante.

Il rimbalzo in corsa deve necessariamente essere controllato e ridotto per non sforzare troppo i muscoli delle gambe, in particolar modo i quadricipiti. Un vero runner deve prefissarsi degli obbiettivi ben precisi come quello di procedere con un’andatura invariabile senza sprecare energie indispensabili. Correre senza saltare significa percorrere distanze più lunghe con uno sforzo minore per un allenamento perfetto. Controllando i salti si eviterà anche di incorrere in spiacevoli e piccoli infortuni come contratture muscolari e stiramenti. Per evitare di saltare troppo durante la corsa è sufficiente seguire pochi e semplici consigli:

  1. Iniziare a correre con una postura del corpo corretta. La posizione ideale della braccia è quella a 90° rispetto al busto. In questo modo si eviterà di effettuare movimenti involontari verso l’alto. Anche la posizione delle spalle è fondamentale: devono essere leggermente posizionate più avanti rispetto alle anche.
  2. Durante la corsa bisogna pensare di essere leggeri come una piuma per riuscire ad avere una falcata leggera e regolare.
  3. Per ottimizzare il ritmo ed i passi al minuto effettuare delle corte falcate evitando di allungare troppo la gamba.
  4. La pianta del piede non deve essere appoggiata a terra del tutto: è molto importante cercare di controllare i tempi di appoggio.
  5. Pensare di correre al di sotto di un soffitto che rasenti la testa aiuterà ad evitare slanci inutili in verticale.
  6. Posizionare la testa in linea con il resto del corpo e mantenere lo sguardo rivolto in avanti e mai verso l’alto oppure il basso.
  7. Mantenere una cadenza di 180 passi al minuto per evitare di sollevare in modo eccessivo il tallone da terra ed utilizzare i glutei per spingere la gamba indietro quando il piede entra in contatto con il suolo.
  8. Correre sempre con un abbigliamento adeguato e prestare molta attenzione nella scelta delle scarpe. Calzature tecniche e concepite esclusivamente per il running sono sempre la scelta più intelligente perché permettono una riduzione dello stress muscolare e sono fondamentali per adottare una postura corretta. Evitare sempre l’utilizzo di una scarpa non conforme alla corsa.

Seguendo queste poche e semplici regole si riuscirà a correre senza un eccessivo dispendio di energie. Il salto in corsa può diventare un vero problema se non controllato e potrebbe compromettere tutto l’allenamento prefissato. Un vero runner deve essere consapevole dei movimenti del suo corpo per riuscire ad arrivare verso l’obbiettivo prefissato.



giovedì 6 aprile 2017

Cosa differenzia un jogger da un runner?


Quali sono le differenze fra un jogger e un runner? E soprattutto: come ci si trasforma da jogger a runner? Il primo passo è un programma di allenamento

Molti fra coloro che hanno iniziato a correre da poco si domandano che differenze ci siano fra un jogger e un runner: il primo è un corridore tranquillo, che con questo spirito affronta le uscite di corsa, senza chiedere troppo a se stesso e al proprio fisico; il runner, invece, è quello che “ci dà dentro”, per dirla in maniera sbrigativa. Entrando più nel dettaglio, il runner è colui che fissa degli obiettivi da raggiungere attraverso un programma di allenamento finalizzato alla pratica agonistica.

Il jogger, che corre a ritmo non sostenuto su percorsi perlopiù pianeggianti, che vuole diventare runner deve fare un salto di qualità nelle proprie sedute, cercando di sostenere un ritmo più elevato e affrontando anche percorsi collinari durante i suoi allenamenti. Quando si fissano degli obiettivi da raggiungere, questi non devono essere troppo ambiziosi, bensì adeguati al proprio livello di preparazione; mettere nel mirino traguardi proibitivi è controproducente.

Primo perché molto difficilmente potranno essere raggiunti, e secondo perché il mancato raggiungimento potrebbe portare ad un calo di motivazione, anticamera dello sconforto e dell’abbandono dell’attività fisica. Un primo obiettivo alla portata di un jogger che vuole diventare un runner possono essere i 10 mila metri, da correre con l’intento di centrare un risultato positivo.

L’allenamento finalizzato a questo tipo di gara prevede che almeno una volta nell’arco della settimana si effettui un lavoro con variazioni di ritmo, esercizio in genere del tutto assente nelle sessioni di chi fa jogging. Una seduta di un’ora con variazioni di ritmo è impostata su accelerazioni – da un minimo di 5 ad un massimo di 10 – della durata di un minuto, intervallate da 3 minuti di corsa a ritmo più blando. Procedendo per gradi, dopo la 10 chilometri si potrà iniziare a guardare oltre, mettendo nel mirino distanze superiori come la mezza maratona e, chissà, magari anche la maratona.


mercoledì 5 aprile 2017

Campionato sociale 2017: classifica al 04/04/2017

Punti 16:
Scaggiante Michele,

Punti 15:
Casali Carlo,

Punti 13:
Vanzetto Giorgio,

Punti 12:
Favaro Manuel,

Punti 11:
Riccato Mauro, Rusconi Alberto,

Punti 10:
De Toni Marco, Lazzari Emanuela, Nalesso Monica, Pizzato Pierluigi, Ragazzo Iosanco, Tebaldi Massimiliano,

Punti 09:
Baldari Daniela, Gemin Carla, Massarutto Roberto, Pivetta Andrea, Simion Michele,

Punti 08:
Loconsole Giovanni, Panciera Andrea, Pozzi Viola, Santello Nadio, Tebaldi Maurizio,

Punti 07:
Baroni Daniele, Canello Stefano, Cettina Alessandro, De Luca Giacomo, Marangon Silvano, Marcon Gianfranco, Meneghetti Alessio, Minto Martino, Rosada Mauro, Rossit Maria Grazia,

Punti 06:
Pandiani Alberto, Pascoli Silvia, Piva Riccardo, Rossi Nicoletta, Vedova Gabriele, Zanetti Nicola,

Punti 05:
Berto Sergio, Coin Maurizio,

Punti 04:
Bertoldo Luigi, Besazza Matteo, Campanelli Cesare, De Toni Leonardo, Furlan Luigino, Temporin Marco, Zampieri Luciano,

Punti 03:
Alemanno Ludovica, Antonello Walter, Barbazza Gianfranco, Bazzana Andrea, Biscontin Andrea, Caser Michela, Duso Massimo, Favaro Cristiano, Mezzalira Ennio, Musmeci Ignazio, Ongarato Fabio, Pandiani Giovanni

Punti 02:
Cozzolino Felice, Crosara Fabio, Giacomin Valentina, Maniero Federico, Maniero Mirco, Marini Massimo,

Punti 01:
Agnoletto Walter, Bortoletto Alessandro, Bruni Antonio, Caceffo ErikaDemarco GiovanniDigeronimo Dario, Ferri Marco, Michielan Erika, Ongaro Andrea, Piccini Monica, Pruner Andrea, Schiavon Mauro, Tacchetto Daniele, Zanchet Andrea,

martedì 4 aprile 2017

02/04/2017 - Cordignano: TRAIL DEL PATRIARCA

Partenza ore 7.00. Passa Marco a prendermi e siamo in macchina. Nell'ultima domenica di quaresima, arriviamo tranquilli, tranquilli senza intoppi in una Cordignano ancora sonnolente che già ospita ed accoglie i primi trailer. Parcheggio. Abbandonati gli abiti civili, sù canotta, pantaloncini e scarpe. 
Iscrizione e saluti al Presidente. 
Vediamo la partenza dei 25Km e poi un po' di riscaldamento. 10' e siamo sotto il gonfiabile. Via!. Lascio il mio compagno e cerco il mio ritmo. Il ginocchio non sembra infastidirmi ma sento le gambe un po' "dure". Primo tratto asfalto. 
Passerella di rito per uscire dal paese ed ecco che dopo il primo Km si vedono i vigneti e.. la salita! Prima scrematura: tra la bolgia iniziale dei corridori forsennati, già si vedono i primi che per salire, mestamente buttano un piede avanti l'altro. In breve si sale alle cave e scollinato ancora asfalto. Poi, finalmente, ci addentriamo nel bosco e tra rampette, strappi e saliscendi si arriva al primo ristoro: 5Km. 
La salita prosegue inosorbaile. Qualche volta il tracciato regala qualche tratto in discesa che illude la mente e affloscia le gambe, ma per il primi 9Km non c'è nulla da fare: si sale! Il bivio al 7° declina dolcemente il sentiero, ma è lusso per chi corre i 10.. per i 15 la traccia sale bella dritta per via direttissima. 
Poco per volta il bosco è sempre più rado ed il sentiero si fa sempre più "montano". Affiorano sempre più roccette tra il crepitio delle foglie ed il prato domina sempre più le creste che cavalco silenziose, frastornate dal carrozzone di queste cavalette "runnerose". Ormai ho smesso di correre da un po' ma col mio passo veloce arrivo finalmente in cima. Spettacolo.. mascherato da una foschia che cela e nasconde una pianura timida che non vuole fare bella mostra di sè. 
Ristoro giù e poi via per traversi saliscendi! Qui il sentiero è una strada. Si corricchia, si pedala forte. Arrivo al 12° con l'ultimo tiro in piedi, dopo una lunga discesa che pare non finire mai. Invece no. Finita! Il ristoro mi beffa sapendo cosa mi aspetta: 100mt dritti, belli, belli da fare prima del ritorno alla civiltà per l'ultima discesa vertiginosa e solitaria. Sono stanco. Mi inerpico sù per questa salita. L'ultima. Cammino. Il sudore gocciola sulla terra arida. La fronte umida accarezza il vento. Forza di volontà. Niente altro. "Una pietra dopo l'altra, alto arriverai!" Una verso di una preghiera. Mio personale tributo al perchè di questa fatica. Culmine. 
Sono in cima. Uno sguardo al mondo. Tutt'intorno, chiudo in uno sguardo. Sono confuso. Stanco. Contento. 
Inizia la discesa!! in breve salto giù e via di corsa fino alla fine. Guardo il Gps. E' il 14° e non ne posso più di scendere! Finalmente vedo il vigneto dove con Marco la mattina avevamo fatto un po' di riscaldamento. Mi butto. Corro lanciato verso la fine. Una c__zo di gobbetta si frappone tra me e il gonfiabile. Come sempre. La mangio. Sento la gloria della fine. Il mio tragurdo. Sfilo sotto all'arrivo e gli occhi del mio amico sono lì che aspettano. 
E' finita. Tanto Rincorrere Appaga Immensamente L'anima. 
It's Trail

Matteo Besazza

02/04/2017: Rovigo Half Marathon

Appuntamento in polesine per la 21 km di Rovigo, una mezza impostata sull'1h45' perché da venerdì non mi sentivo bene e perciò meglio essere prudenti, non si sa mai cosa potrebbe succedere in corsa. Detto fatto si parte per Rovigo, dopo un'ora di strada raggiunto il parcheggio multipiano mi incammino per piazza Vittorio Emanuele e incrocio Matteo Pinton che mi invita alla Corri X al bosco Zaher e prossimamente a San Giuliano. Alla Camera di commercio per il ritiro pettorali, mi consegnano un numero particolare cioè il 22, casualmente la mezza che disputo da quando ho iniziato a correre 4 anni fa. Con il pacco gara rientro in parcheggio e mi preparo il vestiario, oggi il tempo è nuvoloso e non tanto caldo per cui opto per la maglia a maniche lunghe e pantaloncini. Riscaldamento in Corso del Popolo, come prima impressione mi sento bene, nel frattempo incrocio Chiara e Giuseppe ma non vedo il pacer che mi accompagna durante il percorso. Causa due maratone a Milano e Roma non c'è molta presenza podistica tant'è che in partenza in mezzo a noi ci sono anche quelli della 10 e 3,5 km non competitiva. Si parte alle 9,30 da Corso del Popolo e piano piano dal secondo km raggiungo i pacer dell'1h45', uno dei loro componenti è Francesca Migliaccio, una cara amica che gestisce i pacer dei Dogi il prossimo 9 aprile. La affianco e la saluto, per un tratto la seguo durante la gara ma con i tempi al km siamo un po' in anticipo, a volte rallento e qualche volta restavo avanti ai pacer di qualche metro. Ai 10 km passo in 49 minuti, io proseguo ma qualche metro dietro mi seguono i pacer, mal che vada ho un punto di riferimento nonostante un piccolo problema a una scarpa poi risolto. Dal km 12 inizia l'argine ma anche il vento contro perciò si rallenta, e fino al 17 si resiste ma tanta fatica a proseguire avanti. Ultimi 3 km in città e niente vento per fortuna, transito al traguardo di Piazza Vittorio Emanuele in 1h43'33", sotto i 5/km, poi aspetto che arrivi Francesca che taglia in 1h44' circa. Gli faccio i complimenti e anche molti podisti che l'hanno seguita lo fanno altrettanto. Ritiro la medaglia, qualche foto, ristoro a base di macedonia e bibite. Al ritiro sacche rivedo Carlo Casali, unici amatori presenti qui a Rovigo e una foto insieme che suggella una grande stima di entrambi. Lo saluto augurando una buona corsa per Parigi e io rientro a Chirignago per il pranzo. Un sentito ringraziamento a Francesca Migliaccio che per buona parte di gara l'ho seguita in gara.
Arrivederci ai Dogi e buone corse a tutti

Michele Scaggiante

lunedì 3 aprile 2017

Info sociale #14

2° MINITRAIL FORTE GAZZERA
Sabato 13 Maggio, alle ore 16:00 si terrà il 2° MiniTrail a Forte Gazzera. QUI trovate il volantino che vi invitiamo a DIFFONDERE.
Chi volesse DARE UNA MANO durante la manifestazioni me scriva in privato, grazie.


T.C.E. MINITRAIL
Domenica 9 Aprile a Villa di Teolo ci sarà un'altra tappa del Mini Trail, in concomitanza con la T.C.E. Chi volesse dare una mano all'organizzazione contatti in privato me oppure Matteo Grassi all'indirizzo minitrail.it@gmail.com


MARATONINA DEI DOGI
Per chi partecipa alla Maratonina dei Dogi tengo a precisare che i pettorali e i pacchi gara vanno ritirati personalmente (il giorno prima). In bocca al lupo a tutti.


DOVE ABBIAMO CORSO:
Week End di grandi soddifazioni per la nostra società: Antonio 2° di categoria alla Maratona di Roma, Capitale conquistata anche per Viola, al suo esordio nella massima distanza. Il ritorno ufficiale alle corse di Erika a Cordignagno, e Amatori avvistati nelle principali manifestazioni in tutte le province del Veneto

Sabato 01 Aprile:
  • Monselice - Airone Run: Giorgio Vanzetto

Domenica 02 Aprile:
  • Molvena (VI) - Soldamare Trail: Mauro Riccato
  • Roma - Maratona di Roma: Antonio Bruni, Daniele Baroni, Viola Pozzi
  • Rovigo - Rovigo Half Marathon: Carlo Casali, Michele Scaggiante
  • Sant'angelo (TV) - Corsa dei due mulini: Alessio Meneghetti, Giacomo De Luca, Manuel Favaro, Pierluigi Pizzato
  • Venezia - Su e Zo pai ponti: Ignazio Musmeci
  • Villa di Cordignano (TV) - Trail del Patriarca: Giovanni Loconsole, Alberto Pandiani, Salvatore Crapanzano, Massimiliano Tebaldi, Maurizio Tebaldi, Emanuela Lazzari, Michele Nodari, Matteo Besazza, Erika Michielan, Michele Simion

domenica 2 aprile 2017

Corsa: quanto si “perde” non allenandosi?


Non correre per un determinato periodo ha conseguenze sia a livello fisico sia mentale. I tempi di ripresa e i consigli per tornare in forma

La corsa dà notevoli adattamenti e i progressi, soprattutto nel neofita, sono notevolissimi e visibili giorno dopo giorno; va detto però che la gran parte degli adattamenti vengono (in parte) “persi” in un periodo relativamente breve in caso di sospensione totale dell’allenamento. Le modificazioni metaboliche, cardio-respiratorie e degli enzimi muscolari scompaiono o si riducono sensibilmente in un tempo che oscilla tra le quattro e le otto settimane dalla sospensione totale dell’allenamento! Va precisato, però, che l’effetto del disallenamento è comunque abbastanza variabile: in funzione del runner, delle sue caratteristiche fisiche, dell’età, degli anni di allenamento (e della disciplina praticata) può variare da qualche settimana a diversi mesi.

Meno resistenza!
Molte ricerche a carattere scientifico hanno permesso di osservare, ad esempio, riduzioni della massima potenza aerobica (in pratica la “cilindrata” del runner), della capacità di lavoro fisico, del volume ematico e del contenuto totale di emoglobina dell’ordine del 5-8% in sportivi a riposo completo per una sola settimana.

Meno forza!
Il grado di perdita della forza muscolare dipende ovviamente dal tempo intercorso tra le sedute di allenamento. In generale, possiamo dire che in un atleta ”non attivo” la forza diminuisce ogni giorno in una misura oscillante tra il 2 e il 4%, e questo già durante la prima settimana di inattività (parliamo di inattività totale e non parziale). Il non allenarsi porta chiaramente a un calo del testosterone e alla conseguente riduzione del tasso di sintesi proteica. Settimane di completa inattività conducono inoltre a una riduzione evidente dello spessore delle fibre muscolari, determinata sia dalla ridotta produzione di proteine sia dalla riduzione del numero delle unità motorie reclutate all’interno del muscolo durante l’allenamento.

L’inattività influisce anche… sulla psiche
Oltre che sui parametri fisici l’inattività influisce sul runner anche a livello psicologico e può avere conseguenze quali: insonnia, mal di testa, aumento della tensione e cattivo umore, inappetenza e talvolta anche depressione. Alcuni di questi problemi sono determinati dalla riduzione del livello di testosterone e delle beta endorfine, composti endocrini mediatori della sensazione euforica che si avverte dopo la corsa.

La sindrome da de allenamento
In chi è abituato ad allenarsi costantemente ed è costretto a sospendere l’attività si nota nelle settimane seguenti una diminuzione notevole del benessere fisiologico e delle capacità di prestazione; in particolare si evidenzia una “sindrome da de training” definibile come una sindrome di dipendenza dall’allenamento.

L’inattività non è da sottovalutare!
Molte volte succede che i coach (e i loro atleti/e) sottovalutino sia i periodi di inattività sia di ripresa (spesso presi dalla fretta eccessiva di tornare in gara dopo una malattia o un infortunio) ritenendo che in poco tempo si possa raggiungere il livello di forma precedente a un periodo di riposo. Nella realtà però non è così: in genere i tempi per ottenere una condizione fisica ottimale e adeguata alle attività tecnico/agonistiche sono abbastanza lunghi e variano ovviamente da soggetto a soggetto. Indicativamente possiamo dire che, in genere, per recuperare da un periodo di inattività totale e riportarsi sui livelli precedenti lo stop è richiesto un periodo di allenamento pari a una volta e mezza/due volte il periodo di inattività. Il training, in questa fase, deve essere molto equilibrato, vario e progressivo in modo da ridurre al minimo le possibilità di un infortunio.


Fonte: allrunning.it

sabato 1 aprile 2017

Metodo di allenamento “a sensazione”


Molto noto tra i runner amatoriali, il metodo di allenamento cosiddetto “a sensazione” è un pratica più diffusa di quanto si pensi: capita spesso, infatti, che chi corre più per obbligo, magari per dimagrire oppure per consiglio del medico, piuttosto che per passione cada nell’errore di non pianificare le sedute di training, ma di seguire il momento, ovvero di allenarsi in base a quello che ha voglia di fare quando comincia il training.

In questo modo si alternano corse più lunghe e meno intense, oppure più brevi e molto veloci, o ancora vere e proprie passeggiate: un’intermittenza dello sforzo fisico che sicuramente non fa bene all’organismo.

Chi pratica l’allenamento a sensazione tende a difenderlo in quanto connubio di corpo e mente, difendendo questo metodo con la convinzione che il cervello “sappia” quanto il corpo è in grado di rendere in una determinata circostanza. Ma quello che non tutti i sostenitori di tale training sanno è che questa pratica è stata studiata a lungo, già negli anni Ottanta, per approvarne o meno la validità.

Nel 1982 il ricercatore Borg mise a punto una tabella, tuttora seguita, per definire gli allenamenti in base allo sforzo fisico, identificato grazie all’attribuzione di un punteggio.
Si va da una gradazione di sforzo estremamente leggero fino a quello estremamente faticoso, passando per sette differenti gradi: il problema della tabella, in sè valida, è che non è semplice come sembra che il runner amatoriale riesca ad assegnare ad un tipo di training il giusto grado di difficoltà.

Sebbene infatti sembri quasi impossibile confondere un allenamento molto leggero con uno molto faticoso, sono molti i fattori che possono concorrere nell’attribuzione di un valore sbagliato alla propria seduta di corsa.

Tra questi ci sono, ad esempio, percezioni erronee dell’allenamento dovute a momentanei problemi extra sportivi, oppure al clima esterno, che si tollera più o meno in base al proprio organismo.

Per capire allora se si è capaci di identificare con esattezza i propri allenamenti, è sufficiente fare una sorta di test con due diverse prove: la prima è quella di fare una corsa di 10 chilometri mantenendo la propria frequenza cardiaca al 70% della massima; la seconda, invece, una corsa di 10 chilometri da 30 secondi al chilometro. In entrambi i casi è sufficiente inquadrare i due allenamenti nella tabella e vedere se la risposta è corretta.

Il primo allenamento, in realtà, è molto leggero, mentre il secondo abbastanza leggero: in base a quanto è errata la risposta che si è data, si può facilmente comprendere se ci si sta sotto allenando, oppure se si è abituati a tirare troppo nelle proprie sedute di training.

Curiosamente è più semplice identificare gli allenamenti per chi corre da più tempo: questo perché i runner abituali conoscono meglio le risposte del proprio organismo all’intensità della corsa, mentre chi corre da poco dovrebbe completamente evitare l’allenamento a sensazione, dal momento tale pratica che rischia di risultare dannosa, invece che d’aiuto.

In conclusione, il vero problema di questa forma di training è che la sensazione che dà il nome all’allenamento non è la reale risposta fisica al tipo di sforzo, ma un’elaborazione della mente influenzata anche da dolori e microtraumi che sono normali nel post allenamento, ma che il cervello amplifica.
L’allenamento ottimale, quindi, è quello pianificato in precedenza, non influenzabile da valutazioni viziate del proprio stato fisico.