lunedì 27 febbraio 2017

Info sociale #9

CORRI X CARNEVALE:
Grazie a quanti hanno dato una mano o hanno corso alla Corri X Carnevale.
La giornata era splendida ed è andato tutto bene, abbiamo ricevuto molti complimenti per il servizio e mi fa piacere condividerli con voi.
Abbiamo inoltre ricevuto un paio di confezioni di galani e frittelle che troverete oggi pomeriggio al campo, siete invitati a  favorirne.

ABBIGLIAMENTO:
Per chi fosse interessato riporto l'elenco del vestiario marchiato Amatori ancora disponibile:
- maglia leggera manica lunga blu (2 S, 3 M)
- pantaloncini sgambati (1 M)
- tuta mirofibra grigia New Balance (1 XL)
- T-Shirt rossa New Balance (1 M, 2 XL)
- Tuta Asics 2017 (1 M)
- Giaccone 2017 (1 L)


DOVE ABBIAMO CORSO:

Sabato 25 Febbraio

  • Villanova (RA) - Corsa di Bagnocavallo: Giorgio Vanzetto

Domenica 26 Febbraio
  • Forlì : Giorgio Vanzetto
  • Mestre - Corri X Carnevale: (in servizio) Carlo Casali, Maria Grazia Rossit, Silvano Marangon, Michele Nodari, Nadio Santello, Ludovica Alemanno, Michele Simion, Matteo Besazza, Silvia Pascoli, Massimo Duso, Mauro Rosada, Andrea Panciera, Gianfranco Marcon, Stefano Canello, Viola Pozzi, Marco De Toni, Emanuela Lazzari, Maurizio Tebaldi. (in corsa) Daniela Baldari, Luciano Zampieri, Andrea Bazzana, Luigi Bertoldo,  Iosanco Ragazzo, Monica Nalesso, Pierluigi Pizzato, Giacomo De luca, Alessio Meneghetti, Nicola Zanetti, Fabio Crosara
  • Lovadina (TV) - Corsa di Lovadina: Manuel Favaro
  • Nove (VI) - Campionato regionale cross: Marco Temporin
  • Tribano (PD) - Marcia della magnolia: Michele Scaggiante, Riccardo Piva, Carla Gemin, Walter Antonello

domenica 26 febbraio 2017

Troppo sport fa male al sesso


Negli uomini l’eccesso di allenamento riduce il desiderio sessuale: colpa almeno in parte del calo del testosterone, a rischio soprattutto gli sport aerobici di lunga durata come maratona o triathlon.

Super allenati, in grado di correre per chilometri ogni giorno e magari di competere in un Ironman, le gare di triathlon estremo. Sotto le lenzuola, però, un mezzo disastro: negli uomini che fanno tanto, troppo esercizio fisico la libido è un po’ appannata e la probabilità di avere un desiderio sessuale “spento” è fino a sette volte maggiore rispetto a chi fa sport ma senza esagerare. Lo dimostra una ricerca pubblicata su Medicine and Science in Sports and Exercise, secondo cui un allenamento strenuo e costante comprometterebbe un buon sesso.

Studio su mille uomini
I ricercatori hanno intervistato un migliaio di uomini, tutti sportivi e praticanti varie attività a livello medio, moderato o intenso; attraverso questionari particolareggiati hanno indagato il desiderio sessuale, chiedendo per esempio quante volte pensassero al sesso o quanti rapporti avessero durante la settimana. I risultati mostrano che al crescere dell’intensità e della durata dell’allenamento cala in parallelo la libido, pur se si tiene conto dell’età (all’aumentare degli anni, infatti, una lieve riduzione del desiderio è da considerarsi normale); la probabilità di avere un desiderio sessuale “debole” è fino a sette volte maggiore rispetto a chi fa esercizio fisico con regolarità ma senza strafare. Anthony Hackney, docente di fisiologia dell’esercizio all’università del North Carolina e autore dell’indagine, sottolinea che «Non è detto che il rapporto di causa effetto sia immediato, ma di certo questi dati indicano l’esistenza di un legame fra troppo esercizio e poco sesso. Fatica e calo del testosterone indotto dal movimento possono avere un ruolo; resta da capire la soglia oltre cui l’allenamento diventa eccessivo, che potrebbe essere diversa fra i vari individui e dovrà essere stabilita attraverso studi più approfonditi».

Testosterone, stress ed età contano
Il dato non sorprende Gianfranco Beltrami, docente del corso di laurea in Scienze motorie dell'Università di Parma e membro del consiglio direttivo della Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI): «Vediamo spesso un calo del desiderio sessuale negli atleti che si allenano strenuamente, soprattutto per sport aerobici di lunga durata come maratona, triathlon, fondo: in queste situazioni troviamo sempre un calo dei livelli di testosterone, una componente ormonale che ha senz’altro un ruolo nel ridurre la libido e che può essere parzialmente contrastata se si allena bene la forza muscolare. In chi è dipendente dall’esercizio fisico si aggiunge anche un fattore psicologico: si tratta di soggetti che pensano solo allo sport e trascurano tutto il resto, la loro mente inevitabilmente si “distrae” dall’idea del sesso. Pure l’età conta – prosegue Beltrami –. Un ventenne nel pieno del vigore fisico e della carica ormonale risente meno dell’eccesso di sport rispetto a un cinquantenne che è già alle soglie dell’andropausa e ha livelli un po’ inferiori di testosterone, magari ha qualche preoccupazione sul lavoro ed è stressato. Per capire se si sta esagerando, occhio ai sintomi dell’overtraining: insonnia, stanchezza, difficoltà a recuperare dallo sforzo, scarsa concentrazione, dimagrimento e dolori muscolari sono segni che, insieme al calo del desiderio, indicano la necessità di ridurre i carichi di lavoro e, in qualche caso, indagare i livelli di ormoni come cortisolo e testosterone».


Fonte: www.corriere.it

mercoledì 22 febbraio 2017

Campionato sociale 2017: classifica al 21/02/2017

Punti 08:
Scaggiante Michele,

Punti 07:
Baldari Daniela, Casali Carlo, Nalesso Monica, Ragazzo Iosanco,

Punti 06:
Favaro Manuel, Riccato Mauro, Tebaldi Massimiliano, Vanzetto Giorgio,

Punti 05:
Baroni Daniele, De Toni Marco, Gemin Carla, Massarutto Roberto, Minto Martino, Rossi Nicoletta, Rusconi Alberto,

Punti 04:
Cettina Alessandro, Coin Maurizio, Loconsole Giovanni, Pivetta Andrea, Pizzato Pierluigi, Pozzi Viola, Rossit Maria Grazia, Santello Nadio, Simion Michele,

Punti 03:
Berto Sergio, Campanelli Cesare, Canello Stefano, Caser Michela, De Luca Giacomo, Furlan Luigino, Lazzari Emanuela, Marangon Silvano, Marcon Gianfranco, Meneghetti Alessio, Mezzalira Ennio, Ongarato Fabio, Panciera Andrea, Pandiani Alberto, Pascoli Silvia, Piva Riccardo, Rosada Mauro, Vedova Gabriele, Zampieri Luciano, Zanetti Nicola,

Punti 02:
Barbazza Gianfranco, Bertoldo Luigi, Biscontin Andrea, Maniero Federico, Maniero Mirco,

Punti 01:
Bazzana Andrea, Bortoletto Alessandro, Cozzolino Felice, De Toni Leonardo, Favaro Cristiano, Ferri Marco, Marini Massimo, Musmeci Ignazio, Ongaro Andrea, Piccini Monica, Pruner Andrea, Schiavon Mauro, Tacchetto Daniele, Tebaldi Maurizio, Temporin Marco, Zanchet Andrea

martedì 21 febbraio 2017

RITORNO AL FUTURO: DALLA MARATONA ALLE DISTANZE BREVI


Il runner amatoriale il 99% delle volta cova un sogno: la maratona. Molti ci arrivano, altri non hanno il coraggio, ma soprattutto la disponibilità di tempo per raggiungere l'obiettivo. C'è chi lo raggiunge e non si ferma più, passando alle Ultra Maratone. Inutile dirlo, chi ha raggiunto questi obiettivi sa di cosa sto parlando, è una soddisfazione unica, una di quelle soddisfazioni che restano nel tempo. L'essere umano è così, cerca sempre di mettere un piede avanti al limite raggiunto.

Allo stesso tempo c'è da dire che anche correre più veloce sulle distanze minori è divertente. Tutti iniziano con le gare domenicali 10/15 km. Tutti quelli che arrivano alla maratona hanno prima il battesimo con la mezza (almeno in allenamento).

Se un podista è efficiente sulla Maratona non è detto che lo sia sulle distanze minori

Potrebbe sembrare strano. Ma come sono capace di fare ottimi tempi sulla maratona, non mi ripeto sulla mezza o sui 10 km? Non è detto, ma ciò che è abbastanza probabile è che la preparazione per la maratona vi abbia tolto un po' di forza, brillantezza ed efficienza di corsa. Nei mesi di preparazione per una 42 km il runner amatore, che ha un tempo limitato per allenarsi, deve fare delle scelte. L'esigenza primaria diventa mettere km nelle gambe, fare dei lunghi importanti, tra i 28 e 36 km, che spesso coincidono con più del 50% (fino anche al 75%) del totale dei km della settimana. Questo toglie tempo ai lavori di forza, di brillantezza e di efficacia di corsa. Nel fare molti km spesso si tralascia anche l'aspetto della tecnica, l'importante diventa "portare a casa" il totale kilometrico.

Quindi peggioro per le distanze minori?
No, senza dubbio allenarsi per una Maratona permette di concludere bene una mezza maratona, ma senza dubbio non al massimo delle potenzialità.

Quindi cosa si potrebbe fare?
Una prima scelta nulla. La corsa resta un divertimento, concludere una maratona è un obiettivo fantastico, nobile e non è sbagliato avere come priorità mettere km nelle gambe, anzi è fondamentale. Inoltre non è scritto da nessuna parte che dobbiamo essere per forza veloci su distanze più brevi. Quello che dobbiamo sapere che la coperta è sempre corta (come in tutte le cose)e vanno fatte delle scelte. Quindi se raggiunto l'obiettivo della Maratona vogliamo tornare ad essere performanti sulle distanze minori possiamo seguire le seguenti indicazioni:

Durante la preparazione per la maratona
  • Inserire una volta ogni 2 settimane (ma non nelle ultime 4 settimane) una seduta di ripetute su una distanza tra 1 e 2 km ad un'andatura più veloce della soglia anaerobica (SAN): nella preparazione per la maratona senza dubbio avrete già sedute di ripetute previste. Fare qualche allenamento un po' più veloce vi aiuterà a non perdere troppo efficienza e capacità anaerobica.
  • Alla fine di ogni allenamento di corsa lenta (corso a 35/40" più lento della vostra SAN) una seduta di allunghi da 5 a 8. Questo è utile anche per la Maratona ed è un buona abitudine da non abbondare mai. Leggi qui il beneficio degli allunghi
  • Inserire una seduta di cross training, meglio se di bicicletta (ma non nelle ultime 4 settimane). Alternare altri sport aiuta in diversi modi. Il nuoto aiuta a scaricare e a rafforzare, la bicicletta aumenta la forza e permette ai muscoli di lavorare diversamente, lo Yoga permette di restare elastici e contribuisci la forza del cosiddetto CORE. Leggi qui come integrare la bicicletta nella corsa

Dopo la Maratona
Dopo una settimana (anche 10 gg in funzione della fatica che avete fatto) di scarico iniziate un nuovo programma. Che accorgimenti si possono prendere:
  • I lunghissimi possono essere ridotti. Se la vostra distanza è sui 10 km potete ridurli notevolmente, sulla mezza lasciatene uno ogni tanto (ogni 2 o 3 settimane in funzione di quanto siete vicini alla gara o gare a cui tenete) intorno ai 24 km
  • Quando fate dei lunghi la domenica (più corti) potete optare a rotazione per queste 3 scelte, tutte che possono presentare delle sensazioni che avremo poi in gara, utili anche a far crescere l'entusiasmo e a saper gestire al meglio la fatica
    • Cimentarvi in podistiche su diverse distanze dove saggiate il clima della competizione
    • Correre la lunga distanza in maniera progressiva. Personalmente mi piace dividerla in 4:
      • 20% andatura +50" della SAN
      • 50% andatura +35" della SAN
      • 20% andatura +20" della SAN
      • 10% alla velocità massima che riusciamo a produrre in quel momento, in modo controllato (se ad esempio sono 2 km dobbiamo capire cosa riusciamo a produrre al massimo, ma tenendo l'andatura costante)
    • Lungo variato in cui a sensazione durante l'allenamento inseriamo delle variazioni importanti di ritmo (corse un po' più veloci della SAN)
  • Le sedute di ripetute dovranno avere un ritmo maggiore (come quelle che vi consigliavo di fare una volta ogni 2 settimane durante la preparazione della maratona). Meglio aumentare un po' il recupero se serve, ma cerchiamo di superare un pochino il limite, togliere qualche secondo all'andatura solita (ad esempio le ripetute sul 1 km o sui 2 km provare a correre 5" in meno della SAN)
  • Inserire qualche prova di corsa veloce su brevi distanze, per sollecitare al meglio la nostra velocità. Dopo un ottimo riscaldamento provare a correre 3/5 km anche 15/20" in meno della SAN. Uno sforzo importante, in cui dobbiamo anche concentrarci sulla tecnica, sull'aumento della frequenza del passo, ma anche sulla spinta
  • Nel periodo più lontano dalle gare inserire allenamenti di forza e di efficienza di corsa. Qui trovate diverse proposte
  • Continuare con gli allunghi a seguito delle corse lente
  • Rispetto alla preparazione della Maratona (parliamo di sceglie di fare almeno 4 sedute settimanali) togliere un lento e inserire una seduta di corsa media (corsa circa a 20/30" superiori alla SAN)
  • Per chi vuole, ma lontano dalle corse in piano (massimo fino a 6 settimane prima), inserire degli allenamenti in salita:
    • Ripetute Brevi in salita
    • Corsa collinare (al posto di un lungo)


Fonte: runner451.blogspot.it

lunedì 20 febbraio 2017

Info sociale #8

CORSA IN MASCHERA:
Vi aspettiamo numerosi alla Corri in Maschera di Domenica 26 Febbraio organizzata, anche, dalla nostra società.


PETTORALE MOONLIGHT HALF MARATHON
Cedesi pettorale per la Moonlight Half Marathon del 27 Maggio 2017 a Jesolo. Chi fosse interessato mi contatti


ABBIGLIAMENTO:
Per chi fosse interessato riporto l'elenco del vestiario marchiato Amatori ancora disponibile:
- maglia leggera manica lunga blu (2 S, 3 M)
- pantaloncini sgambati (1 M)
- tuta mirofibra grigia New Balance (1 XL)
- T-Shirt rossa New Balance (1 M, 2 XL)
- Tuta Asics 2017 (1 M)
- Giaccone 2017 (1 L)


DOVE ABBIAMO CORSO:
Numerosa presenza a Trivignagno, che ha fruttato una soppressa e una bottiglia di vino che, come da tradizione, taglieremo alla grigliata di inizio estate

Domenica 19 Febbraio
  • Brugine (PD) - Corsa dee Mastee: Michele Scaggiante
  • Malo (VI) - AIM Energy Ultra Trail: Mauro Riccato, Michele Nodari, Iosanco Ragazzo
  • Trivignagno (VE) - Marcia dell'Arcobaleno: Felice Cozzolino, Silvia Pascoli, Marco Ferri, Sergio Berto, Manuel Favaro, Cristiano Favaro, Daniela Baldari, Daniele Baroni, Luigi Bertoldo, Andrea Biscontin ,Cesare Campanelli ,Carlo Casali, Alessandro Cettina, Salvatore Crapanzano, Giacomo De Luca, Marco De Toni, Luigino Furlan, Carla Gemin, Emanuela Lazzari, Giovanni Loconsole, Federico Maniero, Mirko Maniero, Silvano Marangon, Alessio Meneghetti, Ennio Mezzalira, Martino Minto, Monica Nalesso, Andrea Panciera, Pierluigi Pizzato, Viola Pozzi, Nicoletta Rossi, Alberto Rusconi, Nadio Santello, Massimiliano Tebaldi, Michela Caser

domenica 19 febbraio 2017

Velocità minima sostenuta al VO2max : il miglior valore per misurare la Performance


Abbiamo già visto cos’è il Massimo Consumo di Ossigeno (VO2max), come allenarlo, ma sopratutto abbiamo capito che presa da sola la VO2max non è assolutamente un ottimo predittore di Performance! Puoi avere una capacità polmonare pari a quella di una mongolfiera, ma se non la sai sfruttare correrai allo stesso ritmo di un bradipo. La velocità minima alla quale riusciamo ad elicitare la VO2max (vVO2max) risulta essere uno dei parametri principali, se non il più importante, da prendere in considerazione per valutare la Performance dell’atleta.

Spieghiamolo con un esempio: il Runner A ha una VO2max maggiore del Runner B, ma il Runner B riesce a correre, sfruttando la sua VO2max, ad una velocità maggiore rispetto a quello riesce a fare il Runner A. Tradotto: puoi avere la VO2max elevata quanto ti pare, ma se non riesci a sfruttarla, la sua utilità è pari a zero. Tutto ciò è spiegato razionalmente dal fatto che il Runner B senza ombra di dubbio ha una maggiore Running Economy, un miglior controllo Neuromuscolare, una migliore capacità di sostenere velocità elevate, indubbiamente una velocità migliore alla soglia-lattato e di conseguenza riesce a sfruttare meglio la propria riserva di Ossigeno.


Calcolo della vVO2max ed utilizzo in allenamento
vVO2maxUn metodo semplice per testare da soli il proprio vVO2max è correre per 6 minuti esatti il più velocemente possibile. La distanza percorsa verrà divisa per 360 secondi. Il risultato che uscirà sarà il proprio vVO2max. Ovviamente anche se non misurato precisamente in laboratorio tale valore risulta essere piuttosto attendibile.

Per utilizzare questo valore in modo pratico durante i nostri allenamenti, per prima cosa bisogna calcolare in quanto tempo percorriamo 400 metri. Farlo è piuttosto semplice: mettiamo che il nostro Runner percorra in 6 minuti 1728 metri; 1728/360=4,8 metri al secondo. Ora dividiamo 400/4,8=83 secondi (tempo per percorrere 400 metri).

vVO2max = distanza sui 6 minuti /360 secondi

Quest’ultimo valore-tempo verrà sfruttato per gli allenamenti mirati ad aumentare la nostra vVO2max. Un’ottima modalità di allenamento è percorrere 5 volte 400 m al nostro tempo (nell’esempio precedente 83 secondi) con il riposo della stessa durata della sessione di velocità (83 secondi) ma al 50% della nostra vVO2max, per progredire con un 5 x 1000 m con 3 minuti di riposo dopo ogni sessione.

Alcuni autori suggeriscono per una più corretto e graduale aumento della Performance di iniziare l’allenamento sulla vVO2max con due sessioni settimanali così strutturate:


  • Riscaldamento e corsa leggera per 15 min.
  • 30 secondi di workout alla vVO2max e 30 secondi di corsa al 50% della vVO2max.
  • Ripetere l’allenamento così strutturato (30-30) fino ad esaurimento.
  • Dopo 3/4 settimane di allenamento così strutturato bisogna passare ad un 60-60 (60 secondi invece che 30) due volte a settimana per ulteriori 3/4 settimane.


Successivamente si reimposta il lavoro sul 5×1000 con 3 minuti di riposo.

Così strutturato l’allenamento è in grado di aumentare in modo considerevole la nostra vVO2max, ma non solo: anche la nostra VO2max, la nostra Running Economy e la nostra velocità aumenteranno in maniera esponenziale.

Considerazioni sulla vVO2max

Il tempo medio di tutti gli atleti del mondo in cui si riesce a sostenere la propria vVO2max è circa 6 minuti. Ma questa è solo una media. Alcuni atleti possono sostenere tale velocità anche più a lungo, altri per meno tempo. Chi riesce a sostenere tale intensità per più tempo sarà indubbiamente più favorito in una competizione. Questa considerazione farà si che il test dei 6 minuti descritto in precedenza potrebbe falsare la risultante sopratutto in chi riesce a sostenere la sua vVO2max per minore tempo. Che fare allora? Non pensiamoci. Hai una vVO2max effettiva minore? Allenati a maggiori intensità e vedrai che il tuo VO2max crescerà rapidamente ed ad un retest andrai meglio. Hai una vVO2max effettiva maggiore? Probabilmente allora ti ritroverai a correre ad intensità ancora maggiori di quello che dovresti fare e ne guadagnerai acquisendo la possibilità di sviluppare maggiore velocità in gara. Ci sono metodi per sfruttare questa disparità di valori, ma ancora tutti da studiare e verificarne l’efficacia.


Fonte: www.fisiosportpavona.it

sabato 18 febbraio 2017

10 Suggerimenti per preparare il corpo e la mente a correre una maratona


Al fine di affrontare nel migliore dei modi la vostra prossima maratona, vogliamo darvi 10 suggerimenti da mettere in pratica sia durante il periodo precedente alla gara, che durante la competizione stessa

Portare a termine una maratona non è certo un'impresa semplice. Tuttavia nonostante le difficoltà che questa disciplina presenta, a partire dai non indifferenti 42,195 chilometri, il numero di maratoneti è in costante aumento.
La preparazione per affrontare una maratona necessita di costanza e impegno sotto diversi aspetti, dall'allenamento all'alimentazione.
Al fine di affrontare nel migliore dei modi la vostra prossima maratona, vogliamo darvi 10 suggerimenti da mettere in pratica sia durante il periodo precedente alla gara, che durante la competizione stessa.

Due settimane (o più) prima della maratona

1. Percorso. Sia dal punto di vista psicologico, che di allenamento può risultare molto utile informarsi sul percorso della maratona: salite, discese, tipo di terreno, ecc. Nel caso in cui la maratona non si svolga in una città che conoscete, Google Maps può esservi di aiuto.
2. Scarpe. E' importante indossare scarpe comode e morbide nel periodo precedente alla maratona, al fine di mantenere rilassati i muscoli dei polpacci ed evitare il rischio di crampi. Per le donne, è consigliabile evitare di indossare tacchi.
3. Colazione. Per evitare spiacevoli inconvenienti il giorno della gara, è bene accertarsi degli effetti che il cibo consumato a colazione può indurre al vostro organismo. Le due settimane precedenti alla maratona sono utili per comprendere quale sarà la colazione più adatta a voi il giorno della gara.

Una settimana prima della maratona

4. Cibi salati. Mangiare cibi salati (nella giusta misura, ovviamente) favorisce l'integrazione di sodio nell'organismo, la cui carenza in situazione di sforzo, come durante una maratona, può causare nausea, vomito e mal di testa.
5. Eliminare alcol e caffeina. Durante la settimana precedente alla maratona è importante mantenere un buon livello di idratazione dell'organismo. Sostanze come alcol e caffeina, che favoriscono la disidratazione, sono quindi assolutamente da evitare.
6. Dormire di più. Considerati l'ansia e il nervosismo pre gara, è importante "fare scorta" di sonno e di riposo nei giorni che precedono la maratona. In questo modo sia il corpo che la mente saranno più riposati il giorno della gara.

Il giorno della maratona

7. La carica giusta. Fate colazione con quelli che secondo voi sono gli alimenti che vi danno la carica giusta e dei quali vi siete accertati durante le due settimane precedenti alla maratona. Ricordate che qualunque cosa facciate e mangiate il giorno della gara, dovrà essere stata testata durante le settimane precedenti.
8. Una volta in più non guasta. Anche se non ne sentite l'esigenza, prima di presentarvi ai nastri di partenza, fate un'ultima capatina in bagno. Eviterete così che il bisogno si presenti proprio durante la corsa, a maggior ragione se questa è di lunga durata.
9. Piano anti-sfregamenti. Assicuratevi di evitare che gli indumenti vi diano fastidio durante la corsa. Evitate di usare scarpe e indumenti nuovi, che non abbiate testato prima. Prendete le giuste precauzioni per evitare vesciche ai piedi e lo sfregamento della maglietta con la pelle, che può causare il cosiddetto capezzolo del podista.
10. Strategia. Vi state approntando a correre una gara lunga, che lo facciate con lo scopo di correre nel minor tempo possibile o solo per il piacere di partecipare, è bene avere chiara in mente la strategia da seguire per conquistare il traguardo. Qui trovate i nostri suggerimenti per affrontare la corsa lunga con successo.


Fonte: www.runningitalia.it

mercoledì 15 febbraio 2017

Campionato sociale 2017: classifica al 14/02/2017

Punti 07:
Scaggiante Michele,

Punti 06:
Baldari Daniela, Casali Carlo, Nalesso Monica, Ragazzo Iosanco, Vanzetto Giorgio,

Punti 05:
Favaro Manuel, Massarutto Roberto, Riccato Mauro, Tebaldi Massimiliano,

Punti 04:
Baroni Daniele, Coin Maurizio, De Toni Marco, Gemin Carla, Minto Martino, Pivetta Andrea, Rossi Nicoletta, Rossit Maria Grazia, Rusconi Alberto, Simion Michele,

Punti 03:
Canello Stefano, Cettina Alessandro, Loconsole Giovanni, Marcon Gianfranco, Ongarato Fabio, Pandiani Alberto, Piva Riccardo, Pizzato Pierluigi, Pozzi Viola, Rosada Mauro, Santello Nadio, Vedova Gabriele, Zampieri Luciano, Zanetti Nicola,

Punti 02:
Barbazza Gianfranco, Berto Sergio, Campanelli Cesare, Caser Michela, De Luca Giacomo, Furlan Luigino, Lazzari Emanuela, Marangon Silvano, Meneghetti Alessio, Mezzalira Ennio, Panciera Andrea, Pascoli Silvia,

Punti 01:
Bazzana Andrea, Bertoldo Luigi, Biscontin Andrea, Bortoletto Alessandro, De Toni Leonardo, Maniero Federico, Maniero Mirco, Marini Massimo, Musmeci Ignazio, Ongaro Andrea, Piccini Monica, Pruner Andrea, Schiavon Mauro, Tacchetto Daniele, Tebaldi Maurizio, Temporin Marco, Zanchet Andrea,

martedì 14 febbraio 2017

I benefici del nuoto nell'allenamento alla corsa


Il nuoto e la corsa possono essere complementari: introdurre periodicamente una seduta di allenamento in piscina può essere di supporto per il podista.

Il nuoto e la corsa, come tante altre discipline sportive, possono essere complementari.
In generale, riteniamo che il concetto di attività fisica non può essere relegato alla singola disciplina sportiva che si svolge, ma deve avere un’accezione più ampia. Ovviamente ogni sport differisce per caratteristiche tecniche e tipologia di movimento, ma i vari sport hanno molti punti in comune, più di quanti si possa pensare.
Per cominciare, i tre meccanismi energetici (cioè alattacido, lattacido e aerobico) intervengo a prescindere dallo sport, e sono legati al tipo di lavoro che può essere più o meno di intensità. Quindi è possibile svolgere un lavoro aerobico in acqua, di corsa o in bici. La componente di un certo rilievo che cambia da disciplina a disciplina è l’aspetto bio-meccanico.

Molti runners, per motivi diversi, praticano il nuoto: chi per necessità (per un infortunio), chi si cimenta in gare di duathlon o triathlon, e chi invece lo inserisce nel proprio programma di allenamento come attività di completamento o di supporto.
Sempre più atleti diversificano l’allenamento per diversi motivi, soprattutto per ridurre le sollecitazioni a carico delle articolazioni e dei tendini. La filosofia è quella di svolgere dei buoni volumi di lavoro riducendo il rischio di infortuni da sovraccarico. Quindi introdurre settimanalmente o periodicamente una seduta di allenamento in piscina può essere di aiuto oltre che di supporto.
Si possono svolgere tre tipi di allenamento in piscina.

1 - Allenamento di rigenerazione: viene svolto dopo un allenamento di corsa estenuante o particolarmente impegnativo. In questo modo il fisico ha la possibilità di recuperare in maniera attiva. Il nuoto rilassa la muscolatura e soprattutto i tendini che sono stati particolarmente impegnati nei giorni precedenti. Questo allenamento sostituisce la classica seduta di corsa lenta rigenerante.

2 - Allenamento ad alta intensità: viene effettuato un allenamento intermittente ad alta intensità che può essere eseguito sostenendosi alla boa che delimita le corsie. L’atleta si cimenta in azioni di skip rapido ad alta frequenza, alternato a skip blando di recupero. Questo esercizio può essere svolto in serie o in unica soluzione. Ad esempio, si possono eseguire 5 serie da 5’, alternando 20” di skip rapido a 20” di skip molto blando. Oppure si possono svolgere 15’ continui, durante i quali vengono effettuati 20” di skip rapido alternati a 40”-60” di skip molto blando.
Lo skip in acqua può essere svolto anche in avanzamento grazie all’aiuto di un giubbotto che permette il galleggiamento (quanto meno del collo e della testa). Anche in questo caso vengono svolte, con lo stesso principio espresso precedentemente, delle serie di skip rapido alternate a skip molto blando. 
Questo tipo di attività, che fa lavorare molto anche l’apparato cardio-respiratorio, è molto intensa ed implica un costo energetico alto. Questo allenamento in piscina può essere svolto in sostituzione delle ripetute di corsa.

3 - Allenamento di media intensità: viene effettuato in corsia, in avanzamento con giubbotto che permette il galleggiamento. Si eseguono delle serie di corsa in acqua con azione svelta circolare, ma non al massimo della velocità. In questo tipo di esercizio giocano un ruolo importante anche le braccia che, oltre a contribuire nel mantenimento dell’equilibrio, aiutano nella spinta in acqua.
A seconda dell’intensità che si vuole sviluppare, si possono fare degli allenamenti più o meno lunghi. È un attività che ha un costo energetico alto e sollecita tutto il corpo. Questo allenamento può sostituire un allenamento di corsa a ritmo medio.

Abbiamo dato tre esempi di lavoro alternativo in acqua, ma è ovvio che non ci si può allenare in piscina per preparare una gara di corsa. L’allenamento in piscina può sostituire un allenamento di corsa in caso di necessità, come situazioni atmosferiche avverse, impossibilità di potersi allenare all’aria aperta, piccoli problemi infiammatori.
Un aspetto che sicuramente è da non sottovalutare riguarda il fattore psicologico. Fare un allenamento diverso aiuta a rompere la monotonia: cambiare ambiente e, addirittura, il tipo di attività fisica, può essere da stimolo per la mente.


Fonte: www.runningitalia.it

lunedì 13 febbraio 2017

Info sociale #7

CORSA IN MASCHERA:
Mercoledì 15 Febbraio ci sarà una riunione con tutte le società coinvolte alla Corri X di Carnevale. Seguirà una news con i dettagli ma vi anticipo l'invito a partecipare (come volontari di servizio o alla corsa) Domenica 26 Febbraio. Grazie


MINITRAIL FORTE GAZZERA:
Stiamo organizzando la seconda edizione del MiniTrail a Forte Gazzera. La adta è Sabato 13 Maggio 2017. Ringrazio fin d'ora quanti si renderanno disponibili a dare supporto. A breve il volantino.


PETTORALE MOONLIGHT HALF MARATHON
Cedesi pettorale per la Moonlight Half Marathon del 27 Maggio 2017 a Jesolo. Chi fosse interessato mi contatti


DOVE ABBIAMO CORSO:

Domenica 12 Febbraio
  • Malo (VI) - Marcia di San Valentino: Mauro Riccato
  • Moniego (VE) - Corri San Valentino: Sergio Berto, Mauro Rosada, Andrea Panciera, Salvatore Crapanzano, Alberto Rusconi, Silvia Pascoli, Carlo Casali, Carla Gemin, Daniela Baldari, Maria Grazia Rossit, Emanuela Lazzari, Massimiliano Tebaldi, Andrea Bazzana, Marco De Toni
  • Noventa Padovana (PD) - Mascherata tra le ville: Iosanco Ragazzo, Monica Nalesso, Manuel Favaro
  • Sambruson (VE) - Corsa di San Valentino: Maurizio Coin
  • Verona - Duo Half Marathon: Nicola Zanetti, Michele Scaggiante, Alessandro Cettina
  • Verona - Romeo&Giulietta Half Marathon: Pierluigi Pizzato, Michela Caser

sabato 11 febbraio 2017

Le 5 barriere psicologiche del Runner (e come superarle)


Se corri da un po’ ormai lo hai capito. Il Running non è solo uno sport fisico. È anche – ma soprattutto – uno sport mentale.

Quando il corpo smette di collaborare il Runner ha solo un’arma. La sua testa. A differenza di altri sport infatti, dove l’equipaggiamento può fare la differenza, nel Running siamo NOI l’equipaggiamento.

E quando la fatica si fa sentire le barriere psicologiche possono diventare davvero insormontabili. Ecco 5 tipici ‘blocchi mentali’ e qualche trucchetto su come superarli con stile.

• BARRIERA #1 •
NON HO VOGLIA DI USCIRE

Intanto bisogna capire che tipo di persona siete. Se di natura trovate facilmente la motivazione, non dovrete lottare molto. In men che non si dica prenderete la porta e via, uscirete a correre. Se invece le vostre motivazioni non sono così forti, chiaramente tutto diventa più difficile. In questo caso prendete un appuntamento con un amico, un’amica o un gruppo di Runners. Preparate abbigliamento e borsa la sera prima, in modo da preparare la vostra mente all’impegno del giorno dopo. Una volta usciti di casa la mattina, non potrete più tornare indietro!

• BARRIERA #2 •
PAURA DI SENTIRSI/ESSERE LENTI

La soluzione. Visto che è una questione di testa, partiamo proprio da lì. Iniziate a chiamarvi e sentirvi dei veri Runner. Pensate a voi stessi come a qualcuno con una forza di volontà in grado di farvi uscire a correre giorno dopo giorno. Non importano i tempi. Quello che conta è migliorare la percezione di chi siete veramente. E se non siete competitivi, non sentitevi in colpa. È ok. Lo state facendo per voi stessi, per sentirvi delle persone migliori. Per la vostra stima. Lo sentirete ogni volta che taglierete il traguardo.

• BARRIERA #3 •
PAURA DI NON ESSERTI ALLENATO ABBASTANZA

La soluzione. Non concentratevi sugli allenamenti che avete perso durante il percorso. Focalizzatevi invece su quello che avete fatto. Cercate di ricordare le vostre uscite più gloriose, quelle dove vi siete sentiti meglio, dove siete andati davvero veloci. Questi momenti vi faranno mettere il turbo e vi aiuteranno ad affrontare al meglio la gara. Inoltre, siate realisti sul vostro obiettivo. Se necessario aggiustatelo. Non aspettatevi un PB quando sapete che non lo potrete ottenere. Ricalcolatelo e arriverete col sorriso, anche questa volta.

• BARRIERA #4 •
PAURA DI CROLLARE A METÁ GARA

La soluzione. Quando le cose non vanno per il verso giusto, superate la crisi pensando agli elementi della gara che riuscite a controllare. Prestate attenzione alla vostra forma fisica, alla respirazione, al ritmo dei vostri passi. Questo toglierà un po’ di pressione dalla vostra mente, regalandovi del tempo prezioso per superare il momento critico.

• BARRIERA #5 •
PAURA DEL CONFRONTO CON ALTRI RUNNERS

La soluzione. Non guardate a dove vorreste essere. Guardate invece i progressi che avete fatto da quando avete iniziato a correre. Godetevi il momento. Accettate il fatto che ci sono persone più veloci di voi. C’è sempre qualcuno più veloce. Non sentitevi inferiori. Non lo siete. Fate in modo che questa cosa vi dia motivazione, pensate “anche io posso diventare più veloce”. Imparate a conoscervi e a conoscere i vostri limiti. Solo allora potrete imparare come superarli.


Fonte: www.runlikeneverbefore.com

venerdì 10 febbraio 2017

Allenare la resistenza mentale: l’esercizio dell'”uno in più”


Per allenare la velocità – lo sappiamo e ne abbiamo già parlato molte volte – servono le ripetute, il fartlek, le ripetute in salita, gli allunghi. Mentre, per allenare la velocità devi correre in soglia e poi correre ancora e poi correre ancora.

Ma come si fa quando si vuole allenare la resistenza mentale?

La resistenza mentale è quella forza che trovi quando le energie fisiche iniziano a mancare, è quella forza che ti permette di gestire le fatiche più lunghe, è la capacità di “andare oltre il muro”.

Come puoi immaginare è più un esercizio mentale ma coinvolge anche il fisico. Personalmente ritengo che anche i “lunghissimi” che si fanno prima di una maratona siano più utili per la resistenza mentale che funzionali a una preparazione esclusivamente fisiologica perché – certo abituano il tuo corpo a lunghissimi sforzi – ti insegnano a gestire mentalmente la fatica prolungata, a dare un po’ di più e un po’ più oltre.

Nello stesso modo si può allenare la resistenza mentale correndo anche distanze più brevi.

L’esercizio dell'”uno in più”

Si tratta di un esercizio mentale e atletico allo stesso tempo. Consiste – durante i tuoi allenamenti – nell’aumentare di 1 chilometro la distanza che stai correndo. E lo devi fare quando non vedi l’ora che il tuo allenamento finisca. Può essere a causa della noia, della stanchezza, della fatica, delle preoccupazioni, non importa il “perché” ma in questo modo sarai in grado di gestire ulteriore stanchezza, allenerai il tuo cervello ad andare oltre.

Chiaramente non lo devi fare ogni volta che ti alleni: i carichi di lavoro vanno rispettati; ma lo puoi fare ogni volta che ti senti stanco. Credimi, oltre a tornare a casa molto soddisfatto, in questo modo preparerai anche la tua mente a gestire meglio la fatica. Una sorta di esercizio meditativo per andare oltre.


Fonte: www.runlovers.it

mercoledì 8 febbraio 2017

Campionato sociale 2017: classifica al 07/02/2017

Punti 06:
Scaggiante Michele, Vanzetto Giorgio,

Punti 05:
Baldari Daniela, Casali Carlo, Massarutto Roberto, Nalesso Monica, Ragazzo Iosanco,

Punti 04:
Baroni Daniele, Favaro Manuel, Minto Martino, Pivetta Andrea, Riccato Mauro, Rossi Nicoletta, Simion Michele, Tebaldi Massimiliano,

Punti 03:
Canello Stefano, Coin Maurizio, De Toni Marco, Gemin Carla, Loconsole Giovanni, Marcon Gianfranco, Ongarato Fabio, Pandiani Alberto, Piva Riccardo, Pozzi Viola, Rossit Maria Grazia, Rusconi Alberto, Santello Nadio, Vedova Gabriele, Zampieri Luciano,

Punti 02:
Barbazza Gianfranco, Campanelli Cesare, Cettina Alessandro, Furlan Luigino, Marangon Silvano, Mezzalira Ennio, Pizzato Pierluigi, Rosada Mauro, Zanetti Nicola,

Punti 01:
Berto Sergio, Bertoldo Luigi, Biscontin Andrea, Bortoletto Alessandro, Caser Michela, De Luca Giacomo, De Toni Leonardo, Lazzari Emanuela, Maniero Federico, Maniero Mirco, Marini Massimo, Meneghetti Alessio, Musmeci Ignazio, Ongaro Andrea, Panciera Andrea, Pascoli Silvia, Piccini Monica, Pruner Andrea, Schiavon Mauro, Tacchetto Daniele, Tebaldi Maurizio, Temporin Marco, Zanchet Andrea,

martedì 7 febbraio 2017

CHE INFLUENZA HA LA SCELTA DELLA SCARPA NEGLI INFORTUNI DEL CORRIDORE

Sono lieto di pubblicare questo interessante articolo di Cristian, fisioterapista e atleta della nostra società, che potrebbe essere il primo di una rubrica dedicata a questo argomento. Inoltre stiamo valutando la possibilità di fare uno o più incontri dal vivo, qualora ci fosse interesse. Fatemi sapere.
Buona lettura!


Prefazione
Mi chiamo Cristian Sepe sono un fisioterapista specializzato in Terapia Manuale con l’hobby della Corsa. Grazie a questa passione mi sono avvicinato al mondo della corsa non solo dal punto di vista sportivo ma anche professionale. L’anno scorso ho frequentato alcuni corsi di specializzazione sugli INFORTUNI NELLA CORSA. Ho deciso di condividere con voi alcune informazioni che spero possano essere utili ed interessanti. Per fare questo, mi sono avvalso della Letteratura Scientifica. Ossia di studi fatti da Professionisti attraverso una rigorosa metodologia scientifica su centinaia e centinaia di corridori.


Introduzione
Negli ultimi 100 anni le scarpe da corsa hanno subito drastici cambiamenti nella forma e nei materiali. Ad esempio le scarpe utilizzate dai corridori nel 1912 oggi sarebbero considerate “scarpe da sera”.

Le attuali scarpe da corsa sono dei veri e propri capolavori di ingegneria e tecnica. Utilizzano forme e sistemi avanzati che permettono: ammortizzazione, supporto, controllo del movimento, ecc.

Si sente anche spesso parlare di scarpa tradizionale (a4-a2-a3) o minimalista (scarpa che non interferisce minimamente con il naturale movimento del piede).

A volte il corridore meno esperto o neofita si trova a dover affrontare la scelta della scarpa con una gran confusione in testa. Spesso accontentandosi di quello che gli viene imposto dal venditore oppure di quello che l’amico consiglia sulla base della propria esperienza personale.

Il pensiero comune nella scelta della scarpa è quello di correre bene ma soprattutto non farsi male.

Allora alcuni professionisti hanno iniziato a interrogarsi. Quanto conta davvero la scarpa nella prevenzione degli infortuni del corridore oggi? La tipologia di scarpa influenza la frequenza ed il tipo d’infortunio? Le scarpe da corsa o sportive in genere proteggono dall’infortunio?

Esistono numerosi studi a riguardo che hanno cercato di rispondere a queste domande. Ho cercato di sintetizzare le informazioni per darvi una visione chiara ed esaustiva.


Cenni storici
La corsa inizia ad essere uno sport molto popolare solo verso gli anni ‘70. Parallelamente allo sviluppo di questo sport aumentano anche gli infortuni. Di conseguenza comincia a svilupparsi da parte dei professionisti sanitari la necessità di analizzarne la tipologia e la frequenza per poterli affrontare nel miglior modo possibile.

In questo periodo gli Studi mostrano una larga varietà di risultati. Tuttavia non sembra esserci un trend comune nella frequenza e nella tipologia di infortunio.

Nel corso degli anni la popolazione di corridori sottoposta alla Ricerca cambia. Negli anni ’70 circa il 75% dei corridori erano maschi con obiettivi principalmente Agonistici.

Oggi la maggioranza dei corridori sono donne, circa il 54%, e gli obiettivi sono radicalmente cambiati. Si è passati da uno Sport prettamente Agonistico a Sport Ricreativo.

Anche le scarpe da corsa hanno subito una evoluzione.


La Ricerca Scientifica
L’effetto diretto della scarpa da corsa nell’infortunio è diventato oggetto di studio solo dal 2012. Gli studi fatti in precedenza prendevano come modelli scarpe da calcio, basket, baseball paragonandole ad altri tipi di scarpe.

I principali fattori clinici presi in considerazione fino a poco tempo fa erano:

  • le varie tipologie di forze d’impatto prodotte durante la corsa;
  • la forma statica del piede, in modo particolare la Pronazione.

Entrambi questi fattori sono stati analizzati e superati. Si è visto ad esempio che i corridori più veloci durante la corsa generano diverse forze d’impatto e tassi di carico maggiori rispetto a quelli più lenti. Quindi ci si aspettava che questi s’infortunassero più spesso. Invece non è così.

Altri studi hanno eseguito misurazioni statiche del piede in termini di pronazione e supinazione su corridori neofiti all’inizio del loro percorso di allenamento. Dopo un anno di monitoraggio si è evidenziato che gli atleti con una pronazione tra i 7°e 10° di pronazione si erano infortunati di meno rispetto agli altri. Il risultato: la pronazione non è correlata a nessun infortunio.

La forma statica del piede non corrisponde alla sua forma dinamica. Quindi la misurazione del piede Statica, vista spessa nei negozi di scarpe, non è Affidabile. Il piede durante la corsa o la camminata lavora diversamente rispetto a quando è fermo.


Quindi? Quale scarpa?
Non si possono trarre conclusioni definitive per quanto riguarda i rischi o i benefici nell’utilizzo di una scarpa Tradizionale rispetto ad una Minimalista ad esempio. Ma si può affermare che la scelta della scarpa non incide in nessun modo sulla frequenza e sulla tipologia dell’infortunio nella. Inoltre non ci sono studi a supporto dell’industria delle calzature sportive che dimostrino, come la Ammortizzazione o il Controllo del movimento del piede ( motion control ) aiutino a prevenire gli infortuni nella corsa.


Messaggio da portare a casa
La scarpa è un mezzo non un fine. Gli Studi affermano che il Modo di correre è molto più importante a tal proposito rispetto al fatto che possiamo correre con una scarpa tradizionale, minimalista o a piedi nudi.


Consigli
Allora come scegliere la scarpa?

Rispetto a quelli che erano i paradigmi utilizzati in precedenza come “ammortizzazione” o “pronazione” oggi gli studi scientifici promuovono un altro paradigma:


Comfort Filter Paradigm
L’atleta seleziona la scarpa da corsa utilizzando il suo/sua criterio di comodità filtrando le informazioni che provengono dalla propria percezione e dalle proprie sensazioni.

Personalmente trovo molto utile provare ad utilizzare più di una tipologia di scarpa. Migliorare la sensazione nella percezione dell’appoggio del piede utilizzando scarpe non troppo pesanti e con una suola non troppo spessa. Questo permette di migliorare la reattività al suolo riducendo anche il tempo di appoggio. Il tempo di appoggio è fondamentale nel coordinamento neuro-muscolare. Una ammortizzazione eccessiva aumenta il tempo d’appoggio al suolo aumentando il carico a livello articolare, tendineo e legamentoso. Infine, una maggior ammortizzazione e una suola eccessivamente spessa possono accentuare quelle condizioni già esistenti di pronazione o supinazione.

Il corpo atterra più rigido su una superficie Morbida!!!

Scarpe diverse e sport diversi. L’allenamento della forza può essere fondamentale nella riduzione dell’infortunio da sovraccarico. Quindi non sottovalutare l’esercizio fisico in termini di rinforzo muscolare. Lo stretching non previene dagli infortuni ma aumenta la tolleranza all’allungamento muscolare. Prima di una gara meglio prediligere uno stretching dinamico ad uno statico.

Avvertenze!
Il tipo di scarpa non è importante come la Tecnica di Corsa rispetto alla gestione dell’infortunio ma ha comunque degli effetti sul nostro corpo.

Un cambio di scarpa prevede un periodo di adattamento del corpo più o meno lungo e non esente da fastidi o infortuni.

Quindi cambiare scarpa senza modificare il modo in cui si corre non dà buoni risultati.

Soprattutto non è strettamente necessario se corriamo senza problemi e senza infortuni frequenti che possano allontanarci per molto tempo dalla nostra attività.

Nella situazione contraria, continuiamo a divertirci senza modificare nulla.

Non fossilizziamoci solo sulla scelta della scarpa ma diamo attenzione anche a Come corriamo, a quanto Carico in termini di allenamento il nostro corpo può sopportare, a quanto riposiamo.

Se abbiamo bisogno di informazioni o cure rivolgiamoci a Professionisti che possano darci le giuste informazioni e aiutarci davvero.


Cristian Sepe


lunedì 6 febbraio 2017

Info sociale #6

CORSA IN MASCHERA:
La municipalità di Mestre sta organizzando, per il carnevale 2017, una manifestazione podistica non competitiva che partirà da Piazza Ferretto domenica 26 Febbraio. Sono state coinvolte alcune associazioni del territorio, tra cui anche la nostra. Siamo orgogliosi di questo attestato di stima e come società saremo chiamati a partecipare quanto più numerosi possibile, sia all'organizzazione / supporto che correndo. Riteniamo che sia un'ottima occasione per farci conoscere, rilanciare il nostro sport nel territorio e passare una giornata di festa. Maggiori dettagli a breve.
Inutile dirlo: Dai che 'ndemo!


PETTORALE MOONLIGHT HALF MARATHON
Cedesi pettorale per la Moonlight Half Marathon del 27 Maggio 2017 a Jesolo. Chi fosse interessato mi contatti


MARATONINA DEI DOGI:
Ricordo a chi non l'avesse ancora fatto che può consegnare i 19€ di iscrizione ai Dogi a me o a qualcuno del Direttivo, oppure fare un bonifico al solito IBAN: IT48 C 05034 36330 000000010000


ABBIGLIAMENTO:
E' rimasto ancora qualcosa del vecchio abbigliamento (QUI) . In più c'e' un giaccone dell'anno scorso taglia L mai usata, un giaccone nuovo ancora sigillato taglia L e una tuta Asics taglia M. Chi fosse interessato mi contatti.


TESSERAMENTO / RINNOVO 2017:
NUOVI TESSERAMENTI: QUI trovate il modulo per i nuovi tesseramenti.
RINNOVI: QUI trovate i moduli per il rinnovo.
Il costo per tesseramento e rinnovo è di 25 €.
Contattate pure me o Nadio per accordarci su consegna documenti e soldi.


DOVE ABBIAMO CORSO:
Gruppone a Preganziol: 21° Gruppo e cesta vinta  Daniela per sorteggio. Bravi tutti

Sabato 04 Febbraio
  • Pastrengo (VR) - 6 Ore Pastrengo Trail: Mauro Riccato
Domenica 05 Febbraio

  • Pontemanco (PD) - Marcia dei Mulini: Andrea Pivetta, Roberto Massarutto, Iosanco Ragazzo, Monica Nalesso, Giorgio Vanzetto
  • Preganziol (TV) - Corsa pae strade de Preganziol: Pierluigi Pizzato, Alberto Pandiani, Carla Gemin, Calo Casali, Cesare Campanelli, Daniela Baldari, Daniele Baroni, Federico Maniero, Gabriele Vedova, Marco de Toni, Marco Temporin, Maria Grazia Rossit, Martino Minto, Massimiliano Tebaldi, Michele Simion, Maurizio Tebaldi, Nadio Santello, Nicoletta Rossi, Viola Pozzi, Giovanni Loconsole, Silvano Marangon, Ennio Mezzalira, Luigino Furlan, Maurizio Coin, Michele Scaggiante, Luciano Zampieri, Luigi Bertoldo, Mirco Maniero, Sergio Berto, Manuel Favaro, Andrea Panciera

mercoledì 1 febbraio 2017

Campionato sociale 2017: classifica al 31/01/2017

Punti 06:
Crapanzano Salvatore,

Punti 05:
Scaggiante Michele, Vanzetto Giorgio,

Punti 04:
Baldari Daniela, Casali Carlo, Massarutto Roberto, Nalesso Monica, Ragazzo Iosanco, Riccato Mauro,

Punti 03:
Baroni Daniele, Canello Stefano, Favaro Manuel, Marcon Gianfranco, Minto Martino, Ongarato Fabio, Piva Riccardo, Pivetta Andrea, Rossi Nicoletta, Rusconi Alberto, Simion Michele, Tebaldi Massimiliano,

Punti 02:
Barbazza Gianfranco, Cettina Alessandro, Coin Maurizio, De Toni Marco, Gemin Carla, Loconsole Giovanni, Pandiani Alberto, Pozzi Viola, Rosada Mauro, Rossit Maria Grazia, Santello Nadio, Vedova Gabriele, Zampieri Luciano, Zanetti Nicola,

Punti 01:
Biscontin Andrea, Bortoletto Alessandro, Campanelli Cesare, Caser Michela, De Luca Giacomo, De Toni Leonardo, Furlan Luigino, Lazzari Emanuela, Marangon Silvano, Marini Massimo, Meneghetti Alessio, Mezzalira Ennio, Musmeci Ignazio, Ongaro Andrea, Pascoli Silvia, Piccini Monica, Pizzato Pierluigi, Pruner Andrea, Schiavon Mauro, Tacchetto Daniele, Zanchet Andrea,

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