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martedì 19 dicembre 2023

Rin..Corri BabboNatale

 

Sabato 23 Dicembre, corsa di 8 km 

Allenamento natalizio storico autogestito dalla Atletica Amatori Chirignago

Partenza ore 9.00 da Villa Pozzi alla Gazzera.



 Saremo vestiti tutti natalizi e ci accompagnerà una bellissima cariola natalizia piena di caramelle per i più piccolini .

Faremo la foto tutti assieme in piazza Ferretto per poi ritornare a Villa Pozzi  per brindare assieme e augurarci buone feste .


Info Leonardo 3935435485. 

amatorichirignago1@gmail.com

www.amatorichirignago.com

Via Gazzera Alta, 46, 30174 Venezia

venerdì 14 settembre 2018

1 Novembre 2018 - Corri per Monica 11° Ed.

 

Manifestazione a carattere ludico motorio in circuito di 10 km (4 giri da 2,5 km)
Giovedì 1° Novembre 2018 ore 9:15 – Chirignago (VE)

L’A.S.D. AMATORI ATLETICA CHIRIGNAGO organizza per Giovedì 1° Novembre 2018 l’11° edizione della “CORRI PER MONICA”, manifestazione di corsa su strada di km 2,5 / 5,0 / 7,5 / 10,0 a carattere ludico motorio a passo libero aperta a tutti, anche agli amici animali.

NOVITA’ 2018:  
·      Nuova distanza 10 km
·      Ricchi premi per i primi 3 uomini e 3 donne offerti da Venice Marathon e Decathlon Marghera
·      Premi per i 3 gruppi più numerosi
·      1 iscrizione gratis ogni 5 per i gruppi iscritti prima del giorno della gara
·      Bambini sotto i 150 cm di altezza gratis

La corsa partirà dal parcheggio dell’Istituto Salesiani in via dei Salesiani 15. Sarà possibile utilizzare il parcheggio privato dell’Istituto e, presso la palestra saranno disponibili spogliatoi, bagni e deposito sacche custodito.

La manifestazione si corre in circuito ed ogni giro misura 2,5 km con la possibilità di scegliere se fermarsi al 1°, al 2°, al 3° giro oppure completare i 4 giri e raggiungere la distanza di 10 km. Il primo giro si correrà dietro la “Safety Bike” ossia una bici che detterà il ritmo, e nessuno potrà superarla, pena la squalifica.

ISCRIZIONI:
€ 3.00 quota partecipazione che include: braccialetto personalizzato, ristoro finale e Assistenza Medica a cura della Croce Verde di Mestre. Medaglia ricordo per TUTTI i bambini. Le iscrizioni si accettano la mattina della gara fino alle ore 9:00.

PROGRAMMA ORARIO:
Ore   8:15 - ritrovo concorrenti c/o Istituto Salesiani in via dei Salesiani 15
Ore   9:15 - Via alla 11° CORRI PER MONICA
Ore 10:30 - inizio premiazioni

RESPONSABILITÀ:
L’organizzazione, pur avvalendosi di tutte le garanzie al percorso, non si assume responsabilità per eventuali incidenti o danni. Ogni atleta è pregato di provvedere per sé stesso. Si declina ogni responsabilità civile e penale per episodi non prevedibili. I partecipanti sono tenuti a rispettare l’art. 190 del Codice della Strada.
La manifestazione termina ufficialmente al termine del 4° giro, chi intendesse proseguire lo fa sotto la sua responsabilità e senza la supervisione dell’organizzazione.
Visto il carattere ludico motorio della manifestazione NON verranno accettati reclami.

INFO:
Michele Nodari: 348 8400574 - mnodari@tiscali.it; Alberto Rusconi: 348 2263645 - alberto-rusconi@alice.it

venerdì 6 ottobre 2017

Info Sociale Straordinaria

Ieri si è tenuto un incontro al Comune di Mestre per dare il via alla nuova stagione di "Corri X..".
Lo scopo è organizzare degli allenamenti di gruppo all'interno della città di Mestre per riscoprire il territorio e valorizzare lo sport.

Il Comune e le varie associazioni sportive del territorio, compresi noi Amatori Atleticha Chirignago, saranno parte attiva nella gestione e nel supporto degli eventi, in modo da rendere piacevole e soddisfacente per tutti la partecipazione.

La prima data sarà MARTEDI 10 OTTOBRE.

Si tratta di allenamento di gruppo per runner e nordic walker lungo un percorso di circa 5 Km da fare una o due volte, con partenza da Piazzale Candiani alle 19,00 ed arrivo in Piazzale Donatori di Sangue verso le 20,00 - 20,30. E' consigliata una lampada frontale.

Per gli atleti verranno messi a disposizione alla partenza dei gazebo (Protezione Civile e Venice Marathon) per cambiarsi e per depositare le sacche.

Verranno distribuiti dei coupon da esporre sul cruscotto delle autovetture parcheggiate presso il park dell'ex ospedale Umberto I, in modo tale che l'ora e mezza di sosta non costi nulla; la Polizia di Stato ha assicurato adeguata sorveglianza all'interno del park. 

Il percorso sarà presidiato da volontari delle associazioni sportive coinvolte nell'iniziativa (VeniceMarathon, Maratonella di Campalto, asd SC Favaro Veneto, Running Club Venezia, Running Team Mestre, Amatori Atletica Chirignago) sia con staffette in bicicletta che con volontari on site, oltre che dalla Polizia Locale.

L'Hotel Bologna fornirà il necessario per approntare il punto ristoro a piazzale Bainsizza
In Piazzale Candiani sarà presente un autoambulanza.
Ogni rappresentante delle forze dell'ordine ha assicurato la presenza dei propri gruppi sportivi.

SIETE TUTTI INVITATI A PARTECIPARE E A DARE UNA MANO. CHI VOLESSE RENDERSI DISPONIBILE PER DARE SUPPORTO MI CONTATTI. GRAZIE

domenica 1 ottobre 2017

Corri per Monica - Save the Date!


Manifestazione a carattere ludico motorio in circuito di 7,5 km (3 giri da 2,5 km)

Mercoledì 1° Novembre 2017 ore 9:15 – Chirignago (VE)


L’A.S.D. AMATORI ATLETICA CHIRIGNAGO organizza per Mercoledì 1° Novembre 2017 la 10° edizione della “CORRI PER MONICA”, manifestazione di corsa su strada di km 2,5 / 5,0 / 7,5 a carattere ludico motorio a passo libero aperta a tutti, anche agli amici animali.


NOVITA’ 2017: La corsa partirà dal parcheggio dell’Istituto Salesiani in via dei Salesiani 15,  (circa a metà percorso delle scorse edizioni). Sarà possibile utilizzare il parcheggio privato dell’Istituto e, presso la palestra saranno disponibili spogliatoi, bagni e deposito sacche custodito.


La manifestazione si corre in circuito ed ogni giro misura 2,5 km con la possibilità di scegliere se fermarsi al 1°, al 2° giro oppure completare i 3 giri.
Il primo giro si correrà dietro la “Safety Bike” ossia una bici che detterà il ritmo, e nessuno potrà superarla, pena la squalifica. La manifestazione si correrà su un percorso pianeggiante e veloce.


ISCRIZIONI:
€ 2.50 quota partecipazione che include: braccialetto personalizzato, ristoro finale e Assistenza Medica a cura della Croce Verde di Mestre. Medaglia ricordo per TUTTI i bambini. Per i nati dopo il 2007 la quota è  di € 1.50.
Le iscrizioni si accettano la mattina della gara fino alle ore 9:00.


PROGRAMMA ORARIO:
Ore   8:15 - ritrovo concorrenti c/o Istituto Salesiani in via dei Salesiani 15
Ore   9:15 - Via alla 10° CORRI PER MONICA
Ore 10:15 - inizio premiazioni


RESPONSABILITÀ:
L’rganizzazione, pur avvalendosi di tutte le garanzie al percorso, non si assume responsabilità per eventuali incidenti o danni. Ogni atleta è pregato di provvedere per sé stesso. Si declina ogni responsabilità civile e penale per episodi non prevedibili. I partecipanti sono tenuti a rispettare l’art. 190 del Codice della Strada.


RECLAMI:
Visto il carattere ludico motorio della manifestazione NON verranno accettati reclami.


INFO:
Michele Nodari: 348 8400574 – mnodari@tiscali.it        |        Nadio Santello: 320 1763130


venerdì 21 luglio 2017

Calendario Maratone e Mezze Maratone FIDAL 2018 - 2020

FIDAL ha reso disponibili i calendari Maratone e Mezze MAratone per i prossimi 3 anni.


E' possibile scaricare QUI il calendario delle Maratone e Mezze Maratone per l'anno 2018

E' possibile scaricare invece QUI il calendario  triennale delle Maratone e Mezze Maratone per gli anni 2018 - 2020

venerdì 23 giugno 2017

Ultramaratone e corse nel fango: ecco perché paghiamo per soffrire


Un gruppo di ricercatori ha studiato perché sempre più spesso cerchiamo esperienze dolorose

Correre immersi in un torrente di fango, nuotare nell’acqua ghiacciata o strisciare sotto a dei cavi elettrici. Sembrano delle torture, ma sono in realtà alcune delle prove del Tough Mudder Challenge, ovvero dei percorsi lunghi dai 16 ai 19 chilometri disseminati di ostacoli, dove l’unico scopo è quello di attraversare la linea d’arrivo. Non ci sono vincitori né podio: per superare gli ostacoli si deve infatti contare sull’aiuto dei compagni di squadra e il fine ultimo è quello di mettere alla prova la propria resistenza fisica e mentale. Più di 2.5 milioni di persone in tutto il mondo hanno gareggiato in queste sfide, nonostante ci siano stati gravi infortuni, fra cui arresti cardiaci e fratture, e perfino la morte di un ventottenne del Maryland.

Partecipare ad uno di questi eventi costa intorno ai 100 Euro. “Da un lato ci sono consumatori che ogni anno spendono miliardi di dollari per acquistare antidolorifici e dall’altro guadagnano popolarità esperienze estenuanti e dolorose come corse ad ostacoli ed ultramaratone. Come ce lo spieghiamo? Scoprirlo era l’obiettivo della ricerca” spiega Rebecca Scott della Cardiff Business School, che insieme ai colleghi della Kedge Business School e della Nanyang Technological University ha studiato questo fenomeno.

I ricercatori hanno svolto un’indagine etnografica fra gli iscritti ai Tough Mudder Challenge, analizzato i forum online e intervistato un gruppo di partecipanti. “È un’esperienza incredibile” racconta a La Stampa Rebecca Scott, che per la ricerca ha anche preso parte a questi eventi come spettatrice, volontaria ed atleta.

“Il rapporto fra donne e uomini è circa 40 a 60 e i partecipanti, principalmente professionisti giovani e bianchi, trascorrono la maggior parte della loro vita lavorando in un ufficio” racconta.

I risultati dello studio sono stati recentemente pubblicati da The Journal of Consumer Research.

Secondo i ricercatori il dolore e la conseguente focalizzazione sulle sensazioni fisiche aiuta i partecipanti a sopportare meglio l’inattività tipica del loro lavoro. Inoltre le ferite e i segni che queste competizioni lasciano sul corpo degli atleti sono per i partecipanti una sorta di prova tangibile dell’aver esplorato fino in fondo i limiti del proprio fisico. La mortificazione del corpo, insomma, sembra aiutare a dimenticarsi per un po’ della propria vita impiegatizia.


Fonte: www.lastampa.it

venerdì 16 giugno 2017

Venice Marathon 2017 - Charity con Bambini del Mondo ONLUS

Diffondiamo questo messaggio di Gabriele Mercurio, collaboratore di  Bambini del Mondo ONLUS.

Quest’anno Bambini del Mondo ONLUS accoglie l’iniziativa proposta da Venice Marathon nell’ambito della maratona che avrà luogo a Venezia il prossimo 22 ottobre. 

I runners che vorranno partecipare alla competizione, diventando ambasciatori delle nostre iniziative umanitarie, tramite il portale web Rete del Dono, avranno la possibilità di iscriversi gratuitamente alla gara dei 42 o 10 km.

Inoltre, allo scopo di presentare questa iniziativa, abbiamo organizzato un evento gratuito che prevede un’ampia informativa sull’alimentazione dei runners. La serata verrà presentata dal Dr. Filippo Ongaro, medico degli astronauti dal 2000 al 2007, primo medico italiano certificato in medicina funzionale e anti-aging negli USA, giornalista e autore di alcuni best-sellers.  
Appuntamento giovedì 29 giugno, presso l’Auditorium PalaPlip, alle ore 20:30.


Il termine ultimo per iscriversi alla maratona è il 30 giugno.


Le schede d'iscrizione (10k QUI e 42k QUI) possono essere inviate già compilate a volontari.ve@bambinidelmondo.org oppure possono essere consegnate direttamente al termine dell'evento del 29 giugno di cui sopra.

Per chi volesse, forniamo gratuitamente una maglietta tecnica con il logo di Bambini del Mondo ONLUS.

Per maggiori informazioni contattateci al numero: +39 327.78.78.635

giovedì 25 maggio 2017

La vera storia della prima donna che corse la maratona di Boston


Avrai sentito che la prima donna a correre la Boston Marathon fu Kathrine Switzer. In verità non fu così. Questa è la vera storia.

Sempre più donne corrono, ma non è sempre stato così. Non 100 anni fa, ma più semplicemente nel non lontanissimo 1966, non era loro permesso correre alla mitica Boston Marathon.
Ciò non impedì a Roberta Gibb di iscriversi. Quando ricevette posta dall’organizzazione era sicura che si trattasse del pettorale ma il suo stupore superò la delusione nel leggere la motivazione. Fino a diventare quasi rabbia: il comitato organizzatore la escludeva perché “La corsa è aperta ai soli concorrenti maschi e inoltre le donne non sono fisicamente in grado di correre una maratona”.
Non l’avessero mai detto.


Avere la corsa nel sangue
Roberta correva da una vita nei boschi attorno a Boston. Ci era nata e ne conosceva benissimo i sentieri e le strade. Amava il cross country e si allenava con il fidanzato quasi ogni giorno. Correre la faceva star bene, la divertiva. Chi erano quelli per impedirle di farlo alla maratona della sua stessa città?
Leggendo la lettera di rifiuto capì che avrebbe potuto reagire in due modi: accettarla oppure rifiutarla e presentarsi alla partenza, dimostrando così che le donne erano perfettamente in grado di fare quello che faceva un uomo.
Roberta non ci pensò due volte.


700 giorni si allenamento
Cinque giorni prima della maratona prese un bus da San Diego dove nel frattempo si era trasferita per lavoro. La dividevano da Boston più di 4800 km. Ci arrivò dopo quattro giorni di viaggio. Il tempo di riposarsi e di presentarsi alla partenza, con i bermuda di suo fratello e delle scarpe sportive da ragazzo ai piedi, perché al tempo non esistevano scarpe da running da donna.
Per timore di essere riconosciuta e cacciata prima ancora dell’inizio dai giudici di gara si nascose fra i cespugli e si confuse poi fra i 540 iscritti (uomini) senza dare nell’occhio. E qui accadde una cosa bellissima: i concorrenti se ne accorsero nonostante indossasse una maglia che copriva le sue forme e capirono subito da che parte dovevano stare “Non permetteremo a nessuno di cacciarti. La strada è di tutti”.
“Furono molto protettivi con me – ricorda Roberta – Gli faceva piacere che una donna corresse. Mi incoraggiarono molto”.


In corsa non solo per se stessa
La gara iniziò. Roberta era consapevole di non essere solo una donna che correva quel giorno. Non era solo quella Roberta che si era allenata due anni interi per 700 giorni in totale per essere lì, quel giorno del 1966. Roberta era un simbolo per tutte le donne del mondo: doveva dimostrare cosa erano capaci di fare, doveva dimostrare che non erano da meno di un uomo. E Roberta corse, determinata e forte, fino alla mitica Heartbreak Hill, la collina che ti ammazza perché sega le gambe a tutti quelli che corrono Boston. E la salita non perdonò: Roberta pensava di non farcela. Eppure proprio nel momento peggiore si disse che un ritiro non era ammissibile, che sarebbe stato come dare ragione ai giudici di gara, che le donne avrebbero fatto un passo indietro di decenni se avesse gettato la spugna. Con i piedi sanguinanti per le scarpe troppo piccole, con i crampi per la disidratazione (perché al tempo si pensava che idratarsi facesse venire i crampi) strinse i denti e andò avanti. E tagliò il traguardo.


Un passo indietro
Hai sempre sentito dire che la prima donna a correre Boston fu Kathrine Switzer, una 20enne che si iscrisse indicando solo le sue iniziali per non destare sospetto e che il direttore di gara Jock Semple cercò di strattonare e trascinare fuori dal gruppo di partenza prima dell’inizio, convincendo finalmente l’opinione pubblica che era ormai ridicolo escludere le donne dalle maratone. Ma questo accadde nel 1967, l’anno dopo. Eppure per anni la Switzer è stata considerata la prima donna a correre Boston. Roberta nel frattempo era impegnata a lavorare a San Diego, a divorziare, a risposarsi e ad avere un figlio nel 1975. Finché un giorno, guardando la televisione, vide un servizio sulla prima donna a correre Boston: 1967, Kathrine Switzer.


Un lieto fine
Decise che era ora di correggere qualche imprecisione: scrisse a giornali e televisioni ma non ottenne subito una risposta e nemmeno la doverosa correzione che chiedeva.
Finché fu la stessa BAA, che organizza la maratona, a riconoscerle retrospettivamente la medaglia come prima vincitrice donna (nonché unica, al tempo) e a invitarla a correre nel 1986, nel ’96 e nel 2001 in corrispondenza del 20°, 30° e 35° anniversario della sua storica impresa. E quest’anno, per la 50ª Boston Marathon, Roberta Gibb sarà Grand Marshal della gara.
Lei lavora ancora come ricercatrice alla University of California San Diego, ha 74 anni e corre ancora.
Della sua esperienza dice semplicemente che era stata educata a pensare che le donne fossero passive. Voleva però dimostrare che erano capaci di ben altro: di bellezza, forza e determinazione.

HO FATTO IL POSSIBILE PERCHÉ LE COSE ANDASSERO IN QUESTA DIREZIONE.

E ci sei riuscita, Roberta “Bobbi” Gibb, la prima delle donne che fino ad oggi costituiscono il 45% dei 26598 finisher della Boston Marathon. La prima donna senza la quale non ci sarebbero state migliaia di donne a correre una maratona, dimostrando che fisicamente niente le può fermare.


Fonte: www.runlovers.it


domenica 7 maggio 2017

Nike Breaking2.. NO, ma per un pelo


Eliud Kipchoge sfiora l'impresa ma all'Autodromo di Monza fallisce il tentativo di correre la Maratona sotto le 2 ore

Missione fallita! l'uomo non è per ora in grado di correre la Maratona sotto le 2 ore. All'Autodromo di Monza è spettacolo con il campione olimpico Eliud Kipchoge che chiude i 42.195km certificati in 2h00'25". Il crono, non omologabile, migliora virtualmente l'attuale primato del mondo stabilito a Berlino da Dennis Kimetto nel 2014 e fissato in 2h02'57".

Si parte all'alba, poco dopo le 5.45, quando in condizioni meteorologiche perfette la pattuglia formata da Kipchoge, dal primatista del mondo di mezza Zersenay Tadese e dal vincitore della Maratona di Boston Lesisa Desisa cominciano a muovere i primi passi.

Primi spit incoraggianti che dicono di un ottimo 28'21" ai 10km e 42'34" ai 15km seguiti da un 56'39" ai 20km, nel frattempo alza bandiera bianca un deludente Desisa, già in difficoltà nel test sui 21.097km avvenuto qualche settimana fa, l'etiope si staccehrà intorno al 15mo chilometro e sarà addirittura doppiato dopo circa 1h40'.

Nike mette in campo tutti i suoi migliori atleti nel ruolo di lepri, c'è anche l'eterno Bernard Lagat con il gruppetto che corre in schierazione aerodinamica in conformazione a "freccia"e che si darà il cambio ogni giro.

Alla mezza maratona si passa in 59'49" (nel test sui 21.097km si chiuse in 59'18"), con Tadaese che subito dopo si stacca ma non si ferma, l'eritreo continuerà su comunque ottimi ritmi aiutato da un secondo gruppo di lepri. Dopo 1h11'14" c'è il passaggio ai 25km con l'intermedio più veloce di tutta la giornata in quanto tra il 20mo ed il 25mo si è corso in 14'14".

La svolta al 30mo dove per la prima volta sin dall'alba la proiezione parla di un crono finale al di sopra dei 120'. 1h25'20", con Tadese attardato di circa 1', e Kipchoge che seppur ancora efficente comuncia a mostrare qualche smorfia ed a non seguire perfettamente le lepri cercando di tagliare al centimetro le poche curve del tracciato disegnato all'interno dell'autodromo.

Ai 35km il cronometro si ferma dopo 1h39'37", vale a dire 6" sopra quanto previsto; visti i ritmi folli mantenuti sin dall'inizio si capisce che sarà praticamente impossibile recuperare tale svantaggio con Kipchoge che, forse anche psicologicamente, comincia a perdere metri sulle lepri che a 15' dalla fine sono costrette più volte a rallentare.

1h54'04 a 2km dal termine con Kipchoge che si staccherà dalle lepri per chiudere in 2h00'25": quella di oggi è stata in ogni caso la più veloce maratona mai corsa nella storia da un essere umano.

Tadese chiude con il suo (virtuale) primato personale, il crono non è stato ancora comunicato, mentre Desisa finisce con grandi difficoltà in 2h14'.

PASSAGGI ELIUD KIPCHOGE BREAKING2 - 5 MAGGIO 2017

10KM (28'21")
15KM (42'34")
20KM (56'39")
21.097KM (59'49")
25KM (1h11'14")
30KM (1h25'20")
35KM (1h39'37")
40KM (1h50'04")
42.195KM (2h00'25").

domenica 16 aprile 2017

venerdì 31 marzo 2017

GATE ONE: Mostra di pittura ed evento di ritratto artistico dal Vero


Ricordiamo che questa sera, alle ore 19:00, presso "Gate One Parrucchieri" in via Galilei 13 a Silea, si terrà l'evento "GATE ONE": Mostra di pittura ed evento di ritratto artistico dal vero.
Potrete vedere la nostra Emanuela all'opera!

venerdì 24 marzo 2017

Correre è inutile


“Ma dai, anche tu corri? E hai mai fatto la maratona di New York?”

Da quando corro questa domanda me l’hanno rivolta decine di volte e il motivo per cui me la fanno è molto semplice: quella di New York è la più famosa al mondo e chiunque di noi si trovi a parlare di un argomento che ignora si aggrappa al primo appiglio per non fare la figura della statua di sale. E nel pensiero comune “maratona” equivale a “New York”, tanto che per molti è inconcepibile che tu non l’abbia mai corsa.
No, non l’ho mai corsa e la maggior parte di quelli che corrono non l’hanno mai corsa e mai la correranno per svariati motivi: non è dietro l’angolo, è a numero chiuso e, fortunatamente, siamo in milioni a correre in Italia e in decine di milioni nel mondo e sarebbe tecnicamente impossibile che tutti corressimo a New York.

C’è dell’altro
Ma ho il sospetto che ci sia un motivo più profondo nell’ingenuità di una domanda del genere: quello che ti stanno chiedendo in realtà è altro ed è più precisamente “Perché fai una cosa che non ha uno scopo?”.

Di scopi la corsa ne ha molti, d’accordo: stare in forma, rilassarsi, meditare, competere. Tutto vero, ma se ci pensi bene pochi sport come la corsa – forse nessuno – hanno una componente di competizione così improbabile. Mi spiego meglio: quali altri sport ti permettono *con meno probabilità* di vincere qualcosa?
Cosa motiva infatti l’essere umano? Il denaro, la soddisfazione personale, l’altruismo. Fai qualcosa perché ti pagano per farla, o perché hai una ricompensa simbolica (un premio), o per fare del bene agli altri. Alla corsa non si applica nessuno di questi casi.

1. Non ti pagano per farlo
A meno che tu non corra su un tapis roulant collegato a una dinamo che sviluppa energia elettrica che puoi poi rivendere (e ammesso quindi che tu ne produca più di quanta ne consumi il tapis roulant stesso), nessuno ti paga per farlo.

2. Non vinci niente
Vuoi vincere qualcosa? Vai a giocare a tennis con il tuo amico Paolo o con Elisa: magari vinci. Oppure vai al calcetto del giovedì, magari questa è la volta buona che tu e i tuoi amici vincete. Ma correndo cosa speri di vincere? Seriamente: le tue probabilità di vittoria sono le più basse che in qualsiasi altro sport. Ne hai di più di fare goal a Buffon mentre passi per sbaglio sul campo di una finale di Champions League (impossibile no? Ecco: è statisticamente più probabile, fai conto).

3. Non fai del bene a nessuno
A meno che tu non corra per raccogliere soldi per un’associazione impegnata nel sociale, correre non farà stare meglio nessuno, anzi: causerà forse incomprensioni in famiglia perché nessuno accetta che tu ogni tanto te ne vada fuori per qualche ora invece di riordinare il garage o di dipingere la staccionata. Almeno avessi un’amante! Macché, vai fuori a correre!

Quindi, riassumendo: non corri per soldi, né per vincere e nemmeno per far del bene. Ma allora chi te lo fa fare?
Credo che la risposta a questa domanda sia quello che manda in tilt chi te la pone: correndo non fai niente di produttivo, che di per sé almeno giustificherebbe lo sforzo. Siamo talmente abituati a fare qualcosa con uno scopo (economico o personale) che l’idea di non farlo per un motivo ben preciso risulta incomprensibile.

Ecco quindi che la maratona di New York ha un senso per chi non corre: se corre – si dicono questi – lo fa per andare a correrla almeno. O per fare una maratona, prima o poi.

Ormai ho imparato come rispondere a chi me la fa e adoro scandalizzarli: “No, non l’ho mai corsa e se te la devo dire tutta non ho mai corso nemmeno una maratona”. Dopo questo non sanno più che cosa dirti perché per loro sei un punto di domanda con le scarpe: cioè, non hai mai corso la maratona di New York e anzi non ne hai mai corso una?
No, mai corsa. E non corro nemmeno per soldi o per vincere. Corro perché mi piace farlo. Perché per il resto della mia vita faccio cose per cui sono retribuito o cose che sono costretto a fare o cose che fanno star bene altri e quindi anche me.
Ma correre no: correre fa bene solo a me, è da egoisti, è inutile ma è il mio spazio, è il mio tempo. Non produce niente, non ha un motivo, è inutile. Ma mi ha sempre restituito molto di più di quanto gli abbia dato. Per questo, se non ti dispiace, continuo a correre.


Fonte: www.runlovers.it

venerdì 3 marzo 2017

Sei un vero runner se…


Sei un vero runner se…

  1. hai iniziato acquistando tutto il materiale da correre alla Decathlon
  2. hai capito che il materiale della Decathlon per correre fa schifo, e quindi adesso spendi 20€ per un paio di calze che butterai dopo 3 mesi
  3. le tue calze ora hanno una destra e una sinistra, e ti accorgi subito se le metti al contrario
  4. hai scoperto l’esistenza della domenica mattina
  5. l’ultima volta che non sei andato a correre la domenica mattina c’era ancora la Lira
  6. la domenica mattina c’è “il lungo”
  7. nelle vacanze di Natale sei l’unico della famiglia che riesce a non ingrassare
  8. la tua piramide alimentare è in realtà un cubo fatto solo di carboidrati
  9. più tu dimagrisci e più quelli che ti stanno intorno ingrassano
  10. un tuo sogno recondito sarebbe andare a correre la mattina di Natale, ma sai bene che ti costerebbe il divorzio
  11. nonostante il rischio ogni Natale ci fai un pensierino, ma vieni fulminato con lo sguardo da tua moglie
  12. a letto ti misuri il battito cardiaco
  13. tua moglie una volta ha chiamato il 118 perché ti credeva morto, in verità hai solo 35 battiti per minuto a riposo
  14. hai un orologio che misura qualunque indicatore relativo al tuo corpo, ma non hai ancora capito come leggere l’ora
  15. cambi scarpe con più frequenza di Paris Hilton
  16. le scarpe da correre serie sono solo Mizuno o Asics
  17. cambi scarpe in base al chilometraggio che hai percorso
  18. hai iniziato a indossare le scarpe da corsa in ufficio per il casual Friday
  19. al lavoro ogni tanto fai stretching seduto davanti al pc
  20. al lavoro sei diventato il profeta del running e dispensi consigli e tabelle
  21. hai capito che tra abbigliamento, scarpe e iscrizione alle gare un anno di corsa ti costacome un personal trainer in palestra
  22. quando vedi qualcuno correre con le Nike scuoti la testa
  23. almeno una volta hai vomitato le maltodestrine dell’Enervit
  24. hai perso ogni dignità quando sei andato dal farmacista del tuo paese a chiedere della vaselina
  25. il Polase Sport è quasi meglio della birra
  26. in chimica al liceo avevi 4 ma ora sei in grado di spiegare nei dettagli la scomposizione in zuccheri semplici e l’assorbimento da parte dei muscoli
  27. possiedi una tabella, o forse è meglio dire che una tabella ti possiede
  28. quando salti un allenamento della tabella ti senti colpevole
  29. sei diventato corsapatico: se non corri per una settimana diventi intrattabile
  30. pensi che sarebbe bello vincere il Superenalotto per potersi finalmente allenare tutti igiorni alle 3 del pomeriggio
  31. pensi che sarebbe bello vincere il Superenalotto per passare un mese ad allenarsi a Livigno o in Kenia
  32. sai riconoscere da un km di distanza un vero runner da uno della domenica
  33. quando li incroci saluti solo i runner seri
  34. quando incroci un runner alle 6 di mattina del 27 gennaio vi scambiate uno sguardo di complice intesa
  35. alle 6 di mattina del 27 gennaio ci sono solo runner seri
  36. hai una torcia frontale per correre quando c’è buio
  37. prepari la sera prima i vestiti per andare a correre l’indomani all’alba
  38. nel tuo telefono hai impostato più sveglie prima delle 7 di mattina che dopo
  39. hai iniziato mettendo nel tuo iPod la colonna sonora di Rocky, Eminem e altre canzonisuper motivazionali
  40. ma ora la tua playlist ha subito un’inarrestabile parabola discendente e ti esalti quando parte “Il ballo del mattone”
  41. quando fai le ripetute non porti l’iPod perché devi sentire il tuo corpo
  42. più di volta ti hanno detto “Sei matto”
  43. gli amici ti chiamano Forrest Gump
  44. ti vengono i crampi ai polpacci mentre dormi
  45. ti depili le gambe senza averne ancora compreso del tutto il motivo
  46. quando viaggi controlli prima su google maps dove potrai andare a correre
  47. viaggi sempre con le scarpe da correre
  48. hai corso in almeno 3 continenti
  49. pensi che correre sia anche un bel modo per scoprire una nuova città, ma alla fine non guardi nulla perché hai da seguire la tabella
  50. sai pronunciare e scrivere fartlek
  51. riesci a discutere per più di un’ora della soglia anaerobica
  52. la misura ufficiale della velocità per te sono i minuti per km, non i km/h
  53. adori l’odore del tartan della pista d’atletica
  54. faresti un monumento a chi ha inventato il Compeed
  55. hai segnato per terra la strada dove corri di solito per avere i riferimenti precisi
  56. hai preso in piena faccia almeno una volta il fatidico muro dopo il 30esimo km
  57. odi con tutto te stesso il vecchietto ultrasessantenne che si fa tutte le gare della provincia e, anche a gennaio, si presenta in pantaloncini e canotta
  58. sai benissimo che il vero motivo dell’odio per il vecchietto è il fatto che lui vada più forte di te
  59. mentalmente ti crei delle scuse per motivare la prestazione del vecchietto: “è in pensione, si può allenare come e quando vuole” “pesa 50kg bagnato” “sicuramente la moglie gli mette le corna”
  60. una delle tue grandi paure è il cubo da scalare della visita medico sportiva
  61. ti vanti con gli amici che da quando corri non ti ammali più, anche se la verità è che te ne freghi e corri anche ammalato
  62. la prima volta che hai finito una maratona, dopo il traguardo vedevi una luce in fondo a un tunnel
  63. collezioni le magliette delle gare fatte ma tua moglie ti proibisce di indossarle
  64. durante un allenamento sei entrato in stretto contatto con un cane che era molto attirato dal tuo abbigliamento scosciato
  65. quando nevicava andavi a fare i leva con gli amici, ora esci a correre nel parco come un lupo
  66. tornato dalla corsa nella neve sei felice ma allo stesso tempo ti senti in colpa perché non hai potuto seguire la tabella
  67. hai percorso ogni remota strada di campagna della tua città
  68. odi i bicchieri di plastica ai ristori e sei arrivato alla soluzione di schiacciarti il bicchiere pieno d’acqua contro la faccia tenendo la bocca aperta, una scena raccapricciante
  69. sai benissimo che il massaggio sportivo non è per niente rilassante come tutti pensano
  70. sei arrivato alla fine di questa lista, ti sei riconosciuto in almeno 10 punti e saresti pronto ad aggiungerne altri 50…
Fonte: www.multisport3ining.it

giovedì 26 gennaio 2017

PROMOZIONE TREVISO MARATHON: PORTA UN AMICO!


PROMOZIONE BOMBA! PORTA UN AMICO!
Dal 25 al 31 gennaio l'ultima promozione!
Runners! La promozione natalizia vi è piaciuta e in tanti avete aderito al pacchetto di tutte le nostre gare Fidal.


Ora abbiamo per voi l'ultima promozione per l'iscrizione alla Treviso Marathon ed alla Treviso Half Marathon: PORTA UN AMICO!
Sì! Con questa promozione potrete iscrivere voi ed un vostro amico al costo di una sola quota!

La promozione sarà attiva dal 25 al 31 gennaio, solamente con pagamento tramite bonifico bancario e utilizzando il modulo presente sul nostro sito.


domenica 22 gennaio 2017

Le cinque cose che fanno i runner maleducati


Siamo brave persone, siamo atleti amatoriali e conduciamo uno stile di vita faticoso. Gli obiettivi che ci poniamo e gli allenamenti che facciamo anche tre/quattro volte alla settimana ci portano via tanta energia mentale e fisica, eppure la corsa è solo il contorno ai nostri doveri quotidiani: il lavoro e la famiglia. Ma siamo in tanti e come sempre succede nella vita, siamo anche vari. Belli o brutti, simpatici o antipatici, educati o maleducati. Corro da pochi anni, ma da abbastanza tempo per aver già notato in qualcuno di noi la mancanza di senso civico, dimostrata in più di un’occasione. Gare, allenamenti, social network, sono i palcoscenici dove il cattivo senso e il poco rispetto per il prossimo si consuma. Non so bene se i punti che sto per elencare riguardano pratiche e modi di fare che disturbano anche la maggior parte di voi oppure non ve ne importa nulla. Ma una cosa è certa, a me danno fastidio.

1 – Sputare. Posso capire che sia una necessità e che in gara quello che conta sia fare il tempo, che è improponibile portarsi dietro i fazzoletti di carta e men che meno usarli. Ma allora ci si mette a bordo pista, (continuando a correre a 3.30, per carità) e si mira al bordo della strada, per non lasciare tracce a chi corre dietro. Io poi sono lenta, chi sta davanti a me in allenamento o in gara, non sta lottando contro il tempo e ce la fa benissimo ad avere l’accortezza di non infastidire gli altri. Per non parlare di quelli che sputano di continuo, e mi chiedo se sia realmente un’esigenza o solo un vizio. Restiamo umani, non lama.

2 – Sporcare. Soprattutto nelle gare in città, subito dopo i punti ristoro vengono posizionati una serie di cestini che molte volte non vengono utilizzati. Questo è davvero curioso: in strada, in corrispondenza dei cestini, è pieno di bicchieri gettati mentre i cestini rimangono semi vuoti. Quale strano meccanismo nella mente di una persona gli impedisce di fare quel piccolissimo sforzo in più? Io ho provato a gettare una bottiglia mentre correvo passando accanto a un cestino e l’ho centrato senza faticare troppo. Certo sono sempre io, quella lenta, ma molti altri non corrono a velocità così impossibili da non riuscire a usare un cestino o da non riuscire a tenere una bottiglia in mano fino a quando non ne incontrano uno. Soprattutto quando si corre in città, è solo una questione di qualche centinaio di metri, perché un posto dove gettare qualsiasi cosa, lo si trova sempre. Peggio di chi butta i bicchieri per terra, ci sono quelli che gettano le bottiglie per terra. E peggio di chi butta le bottiglie per terra, ci sono quelli che gettano le bottiglie ancora piene d’acqua, dopo averne bevuto un sorso, mettendo a rischio le articolazioni e le caviglie di chi arriva dopo. Queste scene incivili si vedono spesso durante le gare di città che attirano le masse, perché nelle tapasciate di periferia e soprattutto nei trail di montagna i podisti lasciano tutto pulito. Probabilmente cambiando il tipo di gara, cambia il tipo di runner

3- E tienila la destra! Non solo sulle scale mobili, ma anche sulle piste ciclabili, sui marciapiedi, in strada (mentre in gara in genere la strada è tutta dedicata ai runner e il problema non sussiste). E’ una regola mondiale, vale per tutti. Nessuno è nato speciale da meritarsi di stare a sinistra quando corre negli spazi pubblici a meno che non si stia sorpassando. Se è proprio impossibile stare a destra perché la strada non lo permette, chi corre a sinistra e va incontro a ciclisti o a runner che procedono in senso opposto, si deve spostare chiedendo scusa con la mano e non aspettare che si spostino gli altri. Fantascienza? Magia? No, educazione. Se invece si urta una persona che sta camminando (o che stiamo sorpassando in gara), si chiede scusa. In gara ma anche in allenamento, non ci si ferma all’improvviso, prima si accosta a bordo carreggiata o pista. Ai semafori, neanche a dirlo, si aspetta il verde, evitando di mettere a rischio la propria vita e quella degli altri.

4 – Ammorbare gli altri sui social network. La premessa è che spesso, essere monotematici deriva dal fatto che si ha a che fare con una grande passione come la corsa. Ed è una cosa bellissima averne una, c’è molta gente che vive senza nessun tipo di interesse. Spesso questo sport riempie la vita di chi non ha avuto molto o mette in salvo da determinate situazioni. Ma per contro, molti di noi non parlano e non scrivono d’altro. Va bene anche così, se si ha a che fare solo con altri profili social con le stesse “sembianze”. Mi è capitato spesso di accettare amicizie da persone che in privato mi hanno scritto: “Grazie per l’amicizia, tra i miei contatti voglio solo gente che corre”. Ecco, perfetto, ghettizzatevi. Perché nella vita reale come in quella virtuale, esistono persone che hanno voglia di confrontarsi anche su altro e probabilmente non ne possono più di non essere ‘visti’ da voi. Basterebbe evitare di postare in continuazione foto dei cardio con i tempi (che tanto non sono mai da top runner) o chiedere continuamente agli altri che tempi fanno. Siamo runner amatoriali, dovremmo rimanere umili e invece di esibire, basterebbe descrivere e condividere una sensazione, positiva o negativa che sia anche legata alla corsa, ma autentica. Siete d’accordo?

5- Imbucarsi alle gare. Seriamente, vorrei che qualcuno mi spiegasse quale soddisfazione ci sia a partecipare a una gara da clandestini, senza pettorale. Ci sono persone che aspirano a partecipare a competizioni che preparano da mesi, per le quali, a volte con qualche sacrificio, mettono da parte i soldi per il pettorale, il viaggio e l’albergo, perché magari si svolgono lontane da casa. Dall’altra parte, ci sono le organizzazioni e i volontari che lavorano per fare in modo che il giorno della gara funzioni tutto. Con quale diritto e soprattutto con quale piacere qualcuno dovrebbe presentarsi alla partenza sfruttando percorso e ristori al pari di chi ha pagato? Personalmente la vedo solo come una mancanza di rispetto per gli altri e per lo sport in generale.

Bonus:

6 – Non salutare. L’abitudine sulle piste battute dai molti runner tutti i giorni, è quella di non salutare. Ma voi sapete che a volte basta anche un cenno o un sorriso per essere immediatamente ricambiati? Allora fatelo, siamo sempre noi, corriamo in qualsiasi condizione atmosferica e a qualsiasi ora del giorno (a volte anche della notte), incoraggiamoci e riconosciamoci. Siamo abituati e isolati dalla comunicazione virtuale e questa è senz’altro una buona occasione per ristabilire il contatto umano.


Fonte: sport.paperproject.it

venerdì 13 gennaio 2017

MARATONE in ITALIA


trovate QUI il Calendario delle maratone in programma in Italia e delle altre manifestazioni podistiche di maggior successo.
Cominciate a pianificare!

giovedì 12 gennaio 2017

I conti in tasca al runner, una passione da 170 euro al mese


Abbiamo conteggiato tutte le spese sostenute nell'arco di un anno da un podista medio che partecipa alle gare "sociali" della sua squadra e a una maratona internazionale. Tra visite mediche, materiali, iscrizioni varie e viaggi, l'immagine dello sport più economico comincia a vacillare

ROMA - Si dice da sempre che correre è uno sport con poche pretese. Un paio di scarpe, un parco sotto casa e tanta voglia di faticare.
Ma è davvero così? Parliamo realmente della passione sportiva più economica? Probabilmente nella sua versione "minimal" sì. Ma se facciamo i conti in tasca ad un podista medio, molti luoghi comuni iniziano a vacillare.
Raccontiamo dunque le spese sostenute nell'arco di un anno da un runner amatore: Luca (lo chiameremo così) ha quarantacinque anni, corre da almeno quindici, si allena a Roma per quattro giorni a settimana e partecipa a molte gare domenicali. E' sposato, ha due figli e si ritaglia il tempo per l'attività fisica quando gli impegni di lavoro e di famiglia glielo permettono.

Partecipa alla vita podistica di un gruppo sportivo della Capitale, che prevede l'iscrizione a 27 gare cosiddette sociali, che gli consentono di competere in un campionato interno alla squadra. Sono manifestazioni podistiche su diverse distanze in ambito regionale e provinciale. Partecipare ad una gara vuol dire spendere soldi per l'acquisto del pettorale, un costo che varia in base alla distanza da coprire e al luogo in cui si svolge. A Roma si va dai 10/15 euro per le gare di 10 chilometri, fino ai 32 (medi) della mezza maratona Roma-Ostia e ai 60 (medi) della maratona. Il totale delle 27 iscrizioni nell'arco dei dodici mesi è di circa 400 euro.
Oltre alle gare sociali, Luca con i compagni di squadra prende parte a una trasferta per una maratona nazionale, ad esempio Firenze, il che significa l'esborso di altri soldi per vivere un week end immerso tra Marathon expo, alberghi e monumenti, in attesa dello start la domenica mattina. Partecipare alla Maratona di Firenze vuol dire: 1 notte in albergo tre stelle, con prima colazione e camera doppia, treno e pettorale. Il tutto per 200 euro circa.

Ma non basta, perché ormai nella giostra del mondo podistico non ci sono barriere e confini e così nel 2016, sempre ad esempio, oltre tremila italiani sono transitati sotto la finish line della Maratona di Valencia. Luca ovviamente non si è sottratto alla magnetica possibilità di poter alzare le braccia sulla linea di arrivo nella scenografica cornice della Città delle Arti e delle Scienze, attorniato dall'acqua e dal pubblico in festa. E così si è costruito un pacchetto viaggio attraverso le infinite offerte del web: tre notti, volo diretto da Roma, camera doppia con prima colazione e pettorale, per una spesa complessiva di circa 400 euro.

Correre, però, non è solo viaggi e divertimento. E' una attività sportiva che impegna ogni mese dell'anno, ogni settimana, con allenamenti, visite mediche, massaggi, eventuali cicli fisioterapici per piccoli acciacchi, e materiale sportivo da rinnovare. In italia, per prendere parte alle gare, è necessario avere la certificazione di idoneità fisica allo svolgimento dell'atletica leggera, come scrive il medico sportivo dopo aver sottoposto Luca alla visita annuale, in cui verifica lo stato dell'apparato cardio respiratorio sottoponendo l'atleta ad un esercizio fisico di stress intenso. Il costo della visita è mediamente di 50 euro. Luca così potrà correre le gare competitive in Italia, ma solo dopo aver pagato anche l'iscrizione alla squadra che gli garantirà una affiliazione alla Federazione di Atletica leggera (Fidal) o a un Ente di promozione sportiva (Eps), oltre che una serie di servizi a margine delle domenica podistiche. Questa spesa di squadra peserà per circa 100 euro l'anno

Infine, non ci dimentichiamo da dove siamo partiti: "Un paio di scarpe, un parco sotto casa e tanta voglia di faticare". Una scarpa da running ha un ciclo di vita di circa 600 km e ci sono scarpe da gara e scarpe da allenamento: dunque, siamo a due paia l'anno, per una spesa intorno ai 240 euro. Poi ci sono i massaggi sportivi, necessari per non incappare in stress muscolare e tendineo: circa 200 euro all'anno considerando due sedute al mese per quattro mesi, mentre l'eventuale fisioterapia nell'arco di due mesi arriva a 320 euro.
Luca, naturalmente, non disdegna le spese online per il materiale sportivo, continuando comunque a fare riferimento anche al negozio di quartiere dove ci sono professionisti che consigliano i nuovi prodotti. Si può calcolare che, in un anno tipo, Luca spenda 50 euro per l'abbigliamento, 30 per gli integratori alimentari, 50 per l'abbonamento alla rivista di settore.

L'anno di Luca si è chiuso con centinaia di chilometri, levatacce al mattino per allenarsi e domeniche in bilico tra necessità familiari e voglia di partecipare. Sopra a tutto c'è il costo di uno sport che del sapore antico e spartano ha ormai ben poco. Il podismo è cambiato con il mondo circostante ed è diventato running, è anche moda, una forma di espressione, una comunità che si vede e si fa vedere. Una dimostrazione? Ebbene, i lettori statunitensi di "Runner's World" hanno un reddito famigliare medio di 106.963 dollari all'anno, ben più alto di quello dei lettori di molte riviste finanziarie tipo "Forbes", la cui media è 85.955, o "Fortune", che arriva arriva a 91.574.
Ma torniamo a Luca che nel 2016 per esserci e stare in forma ha speso tra gare, trasferte, costi fissi, spese mediche, materiale sportivo un totale di circa 2050 euro, ovvero 170 euro al mese. Non resta che domandarci: dove è andato

a finire il giro di corsa sotto casa? La maglia sudata e la faccia accesa di gioia? Non temete, il bello è che siamo sempre noi, bisognosi di tutto, di una medaglia al collo, di una bella foto all'arrivo. E, ovviamente, anche del superfluo.


Fonte: www.repubblica.it

domenica 1 gennaio 2017

Buon Anno!


Amatori Atletica Chirignago vi augura un 2017 pieno di corse e soddisfazioni!