giovedì 28 maggio 2015

Marcia Città di Conselve – 28 giugno 2015 – Conselve(Pd)

Dopo un riposo forzato causa gamba malandata e impegni vari, tra cui il matrimonio di sabato (tra un dipendente di T.D.S. e una dipendente di VeniceMarathon: galeotta fu la corsa) finalmente ieri ritorno a correre, e consultando nostro calendario opto per Conselve, la bassa padovana mi ha sempre dato soddisfazioni in termini di panorami e atmosfera, anche se temo per la percentuale di sterrato che troverò, spero solo che la pioggia di sabato non abbia reso il terreno troppo fangoso.
Sveglia presto, mi vesto e noto che fa già caldo alle 6:30, oggi sarà dura, anche perché provo a fare 18 km dopo Jesolo, vedremo come va. Arrivo e trovo già parecchia folla, mi iscrivo e metto il braccialetto rosa, vorrei bere un caffè, ma a quanto pare i bar sono tutti chiusi. Saluto alcuni atleti e qualcuno della nostra società  e provo a fare un po’ di stretching, non vorrei rompermi subito. Lo speaker scandisce la mezz’ora che manca alla partenza in maniera maniacale, ma a mio parere fa un po’ troppo terrorismo sul fatto che chi non presenterà il braccialetto non verrà ristorato.
I percorsi sono 6, 12 e 18 km, scarsi, e vengono dette anche le misure precise dagli ultimi rilevamenti, ma non starò li a sottilizzare, mancano un paio di minuti e mi avvicino alla zona di partenza dove trovo Stefano con il quale faccio i primi 2 km e mi racconta della sua passione per la montagna e delle sue escursioni nell’entroterra pugliese, poi gentilmente mi fa notare che gli sto tirando un po’ il collo quindi ci diamo appuntamento al ristoro e aumento il ritmo. I 10 km successivi sono di argini e campi: bellissimi scorci, ma il sole e l’umidità sono proibitivi, fortunatamente il mio braccialetto mi ha dato diritto a un bicchier d’acqua per ognuno dei 3 ristori presenti (più uno aggiuntivo visto che alla fine i percorsi si riunivano).
Procedo in solitaria fino al km 12 dove il ginocchio e il piede cominciano ad inviarmi segnali molesti e mi costringono a rallentare (troppo a dir la verità) e al km 14 mi affianca un podista che si ricordava di me alla corsa di S. Maria di Cittadella, procediamo assieme scambiando piacevolmente qualche chiacchiera, ma lui ne ha decisamente di più e lo invito a proseguire, ci vedremo all’arrivo.
A poco più di un km dalla fine trovo dei ragazzi del gruppo podistico di Conselve che dopo aver controllato il solito braccialetto mi consegnano un buono per il ristoro (pacchetto di cracker e nocepesca, buonissima) e poco dopo sopraggiunge Stefano e mi passa: evidentemante la Marcia col Cinghiale paga di più della Marcia Nuziale. Comunque porto a termine la corsa, con un ritmo di un minuto buono superiore ai bei tempi, ma la mia condizione e la giornata torrida non mi hanno permesso di fare meglio. Bevo qualcosa e mi gusto un paio di ottime noci pesche del Conselvano, quindi saluto tutti e mi avvio alla macchina….. sempre col mio bel braccialetto rosa al polso.
Michele Nodari

domenica 24 maggio 2015

Moonlight Half Marathon – 23 maggio 2015

L’idea era quella di farsi un weekend al mare con le famiglie e, io ed Elisabetta, farci la Moonlight con i bambini che ci aspettavano all’arrivo. Ma si sa: in teoria la pratica è come la teoria, ma in pratica no.
La settimana di pioggia infatti ha fatto saltare tutti i programmi e siamo passati al piano B.
Sabato alle 12:30 parto da casa sotto un bell’acquazzone e passo a prendere Elisabetta, Anna e Antonio (futuro Amatore… l’ha promesso)per poi dirigerci alla volta di Jesolo…. almeno non abbiamo trovato traffico sulla Jesolana.
Arriviamo verso le 14:00 al villaggio e mollata la macchina lì vicino recuperiamo pettorali e pacchi gara, tutto molto efficiente (a me non erano arrivate mail di conferma, ma il documento d’identità è stato sufficiente), peccato per la pioggia che infastidiva un po’ tutti.
Sbrigate le pratiche andiamo a mangiarci un panino ‘onto’, giusto per preparaci alla fatica, quindi facciamo tappa a casa di Anna per cambiarci e preparare le sacche.. tra dolori al ginocchio, al piede, all’anca e al collo sembrava un lazzaretto: chi si spalma la crema, chi prende un Oki, chi un Efferalgan.. eravamo proprio pronti, ma ci siamo molto divertiti…
Io ero molto indeciso sull’abbigliamento dato che sembrava dover smettere di piovere a momenti, ma l’aria e il freddo rimanevano.. alla fine opto per la sola canotta, furbo come un cervo…
Alle 16 partiamo verso Piazza Mazzini , parcheggio convenzionato, e bene o male troviamo posto, quindi ci spostiamo alle navette.. qui c’è la calca e l’educazione, tipica italiana con la gente che invade la strada, spintona e sgomita per entrare negli autobus (riservati e scaglionati ottimamente dall’organizzazione), dispiace un po’, perché rovina sicuramente l’atmosfera di festa, ma almeno in mezzo alla folla c’è un po’ più caldino…
Arriva il nostro autobus e salutiamo Anna (che farà i 10km per cui prenderà la navetta dopo) e partiamo, siamo stipati come sardine e dopo un tempo interminabile arriviamo a punta Sabbioni  sferzata da un vento polare, ma fortunatamente senza pioggia.
Tappa ai bagni, mangiamo qualcosina e depositiamo le sacche nei camion, io comincio ad accusare i primi segni di ipotermia quando mi accorgo che gli organizzatori stanno distribuendo sacchi della spazzatura da infilarsi per proteggersi da vento e freddo.. ne prendiamo 3 e passiamo la mezz’ora successiva come tre sacchi dell’umido in attesa del camion della Vesta. Finalmente arriva l’ora di partire: tutti nelle gabbie, una corsetta di riscaldamento e un po’ di stretching. Dopo un doveroso minuto di silenzio per Annarita Sidoti e l’inno di Mameli si parte.
Le prime centinaia di metri sono affollatissime e praticamente si cammina, Elisabetta l’ho persa prima ancora di entrare e cerco di tirarmi dietro Antonio nel dribbling dei primi minuti, ma ci perdiamo di vista quasi subito. E’ la prima mezza che faccio dopo la Maratona del Santo e non so come andrà quindi partire “forzatamente” piano tutto sommato non mi dispiace. Dopo il primo Km il gruppo si sgrana e provo a trovare il mio ritmo, non piove e mi sono un po’ scaldato, e a sensazione non mi trovo male, comincio a superare qualche gruppetto e comincio anche a godermi il percorso e il panorama. Effettivamente è proprio un bel giro, il silenzio rotto solo dai gabbiano e dai nostri piedi sull’asfalto. Vedo in lontananza una sagoma familiare ed accelero per salutare la mia amica Cristina che mi comunica che suo marito è “poco” più avanti. Provo ad aumentare, ma dopo 2 km ancora non lo vedo e desisto, la strada è ancora lunga. Lungo il percorso incontro qualche Amatore che non conosco di persona, ma saluto, magari ci conosceremo meglio quando avremo un po’  più di aria nei polmoni. Purtroppo i ristori erano poco segnalati anche se i volontari presenti erano molti, ma fortunatamente, data la temperatura, non è stato necessario idratarsi più di tanto. Lungo il percorso alcuni gruppi suonavano musica dal vivo dandoci una carica non trascurabile, inoltre stranamente i cartelli dei km passano via veloci e senza accorgermene mi ritrovo al 15°, ma evidentemente il mio ginocchio ha tenuto il conto meglio di me e mi invia un paio di fitte che mi costringono a rallentare. Ormai si vede il grattacielo di piazza Mazzini, mancano solo 5km e un CAVALCAVIA che mi ha fatto soffrire non poco, fortunatamente sotto ho incontrato la Lucia e i  volontari della protezione civile, che doverosamente saluto e ringrazio: un bel respiro, su, giù ed entriamo in centro, in via Bafile, per il rettilineo finale, quegli ultimi 3km mi sono sembrati un eternità: le transenne con gli sponsor, le luci e la gente ad incitare con i bambini a mani tese per i cinque sembravano dirmi che il traguardo era a pochi metri, ma in effetti mancavano ancora un paio di km. Adocchio i pacer dell’ora e 40 e provo a raggiungerli, ma sono un po’ a secco, decido che è meglio arrivare vivo. Finalmente vedo l’arco e vedo il cronometro che segna 1:39:51.. mancano pochi metri e do tutto per arrivare sotto i 40… alla fine il sito ufficiale mi dirà 1:40:00 esatti, ma il real time è 1:36:47, gradita sorpresa, ma onestamente sono più contento delle sensazioni durante la gara che del cronometro. Sono effettivamente provato, recupero la medaglia e aspetto  per vedere se arrivano i miei amici . Nel frattempo sopraggiungono atleti della nostra società che saluto e a cui do il cinque.
Mi sto raffreddando troppo e c’è aria, vado a recuperare la sacca e mi cambio, con gli altri ci troveremo al ristoro (al di la del bancone trovo Umberto che saluto volentieri, grazie ancora). Dopo esserci  rifocillati ci dirigiamo tutti zoppicando,  ma ridendo al parcheggio, incontriamo Cristina e suo marito Marco, Elisa e altri amici e finalmente ci sediamo in macchina, dove rimarremo un bel po’  visto il traffico.. ma a dispetto del meteo è stata una giornata molto bella, ci siamo divertiti  e abbiamo riso tantissimo.
La corsa meritava: bel percorso, bella organizzazione, bella compagnia e belle sensazioni.
Michele Nodari

domenica 17 maggio 2015

Cazzago di Pianiga(Ve) – 17 maggio 2015 – Marcia dei 3 Canai

…fa caldissimo, vedo in lontananza il cartello della deviazione e penso che questa settimana ho già corso 3 volte, avevo previsto di andare a forte Gazzera, ma mia moglie è andata al mare e si è portata la bambina, quindi sono qui e tutto sommato 10km potrebbero bastare, ma sabato prossimo c’è la Moonlight e dalla Maratona di Padova non ho mai fatto più di una decina di km, e allora tiro dritto, per i 14km, al limite rallenterò dopo.. questi erano i pensieri a circa metà della bella corsa che ho fatto stamattina: per me era la prima volta alla marcia dei 3 canai, ma tutti mi assicuravano essere molto bella. C’erano molti Amatori (anche oggi abbiamo sbancato, presenti praticamente in tutti i podi) e molti amici e conoscenti, tuttavia oggi corro da solo, senza il patema di dover tornare presto, o di fare prestazione. Sono partito con calma da casa ed è già molto caldo, parcheggio non vicinissio, ma c’è tutto il tempo per iscrivermi e ricevere anche una bellissima maglietta commemorativa, attacco il pettorale, saluto Nina, Maurizio, Luigino e poco dopo, sotto l’arco di partenza mi trovo davanti anche un mio compagno dell’università che è presente con la morosa, pensa te.
Scoccano le 8:30 e il buon Dario fa partire la corsa, i primi metri sono un po’ concitati, ma poi la folla si dirada  e comincio ad ingranare, non tantissimo in realtà, forse per il caldo, o la stanchezza, mai come oggi aspettavo i ristori con ansia: sosta, acqua e via ripartire. Il percorso è effettivamente bello, quasi tutto di argini a parte un paio di cavalcavia e sottopassi niente male, saluto i numerosi spettatori casuali lungo il percorso e qualche ciclista e camminatore di passaggio, ma a metà percorso comincio veramente a fare fatica, rallento un pochino, mi aggrego a qualche gruppetto e scambiamo due parole tentando di non pensare ai km mancanti. Non conosco il percorso, ma quando vedo che sbuchiamo nella strada principale e scorgo l’arco dell’arrivo in lontananza non mi pare vero, tento anche di accelerare un po’ il ritmo, ma chiudo con la poco lusinghiera media di 4’55”, pazienza. Trovo Michele Scaggiante all’arrivo che mi aggiorna sui piazzamenti e poco più avanti altri conoscenti che sono già arrivati. Cerco un bicchiere d’acqua e dopo essermi complimentato e aver salutato un paio di compagni di squadra mi dirigo alla macchina. Bel giro, speriamo l’anno prossimo di fare i 20km.
Michele Nodari

domenica 10 maggio 2015

Villa del Conte – 10/05/2015 – VILLA RUN CONTE

Ieri ho provato l’esperienza del rafting “estremo” per festeggiare l’addio al celibato di Giampaolo e stanotte ho un po’ pagato il pranzo e la cena conseguenti, non proprio leggeri… , ma stamattina alle 6 ero operativo, non avrei potuto perdermi la corsa di oggi per niente al mondo: alle 7:40 puntuale arriva Antonio e partiamo alla volta di Villa del Conte. Ai più non dirà niente (e come potrebbe un paesino di campagna di 5000 abitanti…), ma io sono eccitato: è il paese dove sono nato, ho vissuto la mia infanzia e parte della mia adolescenza, e quando ho scoperto che il gruppo podistico di Villa del Conte (perché, c’e’ un gruppo podistico a Villa del Conte?) aveva organizzato la prima edizione della “Villa Run Conte” ero felicissimo. Dopo aver girato il Veneto in lungo e in largo nei pochi anni che pratico questo sport posso correre a pochi metri da casa (letteralmente). La strada è deserta e in 20 minuti arriviamo, parcheggiamo in piazza e rimango stupito dall’affluenza (650 iscritti non sembrano poi molti, ma date le circostanze credo sia un bel risultato), ci iscriviamo e optiamo per i 10km, la giornata è limpida e già calda alle 8 di mattina, puntatina al bar del paese per il caffè e comincio a vedere facce conosciute dopo una quindicina di anni, saluto e scambio due parole un po’ con tutti, felice di vedere che tanti hanno la mia stessa passione e di avere l’occasione di incontrare amici e conoscenti dopo tanto tempo. L’organizzazione ha previsto anche un bel palco con musica, gonfiabili per i bambini e un’ottima iniziativa che prevede di poter usufruire di sconti negli esercizi locali presentando il pettorale di gara. Alle 9 siamo sotto l’arco e allo sparo (beh, più o meno, la pistola ha fatto cilecca) partiamo. Il percorso si snoda per le stradine e gli argini del paese, dopo poco scopro che molto è cambiato dalla mia infanzia, nuove zone abitate, ma anche piste pedonali immerse nella natura che apprezzo molto, è bello correre su uno sterrato morbido e compatto per gran parte del percorso, sentendo i grilli e gli uccelli , riscoprendo luoghi e scorci naturali che avevo dimenticato.
Fa veramente caldo e il ritmo ne risente, sono contento di aver scelto il percorso medio  (le alternative erano 6km: troppo pochi, e 23km: proibitivi per la mia condizione e il ginocchio) e anche Antonio è della mia stessa opinione. Le segnalazioni a terra e dei volontari sono adeguate mentre i cartelli dei kilometri non sono precisissimi, quindi un paio di volte approfitto per fare una piccola deviazione e “compensare”.
Il tempo passa in fretta e, nonostante la stanchezza, in un batter d’occhio ci ritroviamo all’ultimo km. Decido di allungare un po’, supero e saluto altri conoscenti e punto alla piazza, passando sotto l’arco a 44’00” circa, poco dopo arriva anche Antonio. Sono provato, ma decisamente felice, il ristoro, tra l’altro, prevede panino e bibita, ma mi accontento di un po’ d’acqua, ci spostiamo all’ombra per rifiatare  e scopro che una mia amica d’infanzia ha vinto i 10km donne.. non sapevo neanche corresse…
Accompagno Antonio alla macchina dove recupero la borsa e dopo averlo salutato mi dirigo verso casa,  ma trovo mio papà che è venuto a vedere “sti mati come ti che i core co sto caldo” e mia moglie e mia figlia che nel frattempo sono arrivate. Facciamo la strada a piedi mentre arrivano gli ultimi podisti e penso che è stato proprio bello, ci sono stati sicuramente dei peccati di gioventù, ma spero che la cosa possa riproporsi anche nei prossimi anni, magari anche con il mio contributo. Di sicuro mi porto a casa un bel ricordo e la gioia di aver vissuto per un giorno il mio piccolo paesino con un punto di vista diverso, quello della mia passione di runner.
Michele Nodari 

domenica 3 maggio 2015

San Zeno di Cassola(Vi) – Marcia degli Asparagi – 3 maggio 2015

Complice l’assenza di mia moglie per il week end decido di accontentare la richiesta di mia figlia di stare due giorni in campagna dai miei e di dormire lì. Butto un occhio a Il Calendario del Podista Veneto e vedo che a Cassola, a 15 min da casa dei miei, c’e’ una corsa, e nel dubbio butto in macchina scarpe, pantaloncini e canotta sociale ancora umida dalla corsa di venerdì a Zero Branco.. non si sa mai. Infatti dopo un pranzo e una cena dai “nonni”, e una notte  a litigare con una specie di giaciglio che neanche al militare (mia figlia, furba, si è presa il mio ex-letto) decido che alle 5:15 può bastare e scendo. Muovermi al buio nella mia vecchia casa mi fa un certo effetto e anche il pensiero di fare una corsa in un luogo (e una provincia) totalmente sconosciuto, dove difficilmente troverò Amatori o i “soliti noti”, mi fa un po’ strano.
Fortunatamente vengo riportato alla normalità dallo zampettare di mia figlia che si lancia sul lettone dei nonni alle 5:33. Alle 6 siamo già tutti in cucina a giocare al Gioco dell’oca, ma dopo un po’ saluto, mi infilo le scarpe e parto alla volta di San Zeno.
Il vetro della macchina è punteggiato di goccioline, ma non fa freddo, speriamo tenga. Trovo il posto, parcheggio facile e mi guardo attorno: la locandina dice: percorsi da 6, 10 e 20km, ripetibili; partenza ore 8, anticipabile, a questo punto mi chiedo se posso anche contrattare sui 2€ dell’iscrizione, ma a quanto pare quel punto non è in discussione.
Prendo il cartellino e vedo un foglio A4 con la scritta “Partenza” a mano, non ci saranno più di un centinaio persone e superano quasi tutti la sessantina, magari “rischio” di arrivare primo.
Ma non sono previsti premi di sorta. Torno in macchina a spogliarmi e visto che sono le 7:50 decido di partire. Il percorso è segnalato molto bene e i pochi volontari fanno il loro dovere, senza molta fatica, visto che sono praticamente tutte stradine asfaltate, ma prive di traffico.
Molti camminano, e probabilmente sono partiti prestissimo, io vado per i 10km e tutto sommato in questa mattina uggiosa non mi sento male, ad un certo punto si passa in un piccolo parco di una villa, tutto immerso nel verde con statue, voliere, piante e laghetti: veramente suggestivo, peccato per il fondo costituito da assicelle di legno umido, sulle quali  rischio un paio di voli, per il resto il percorso si snoda nelle strade di una frazione della campagna vicentina, tranne l’ottavo km, nel quale attraversiamo i campi di un’azienda agricola che la pioggia dei giorni scorsi ha reso fangosi e pesanti, ma ormai sono alla fine e vedo il campanile della chiesa, arrivo all’arco a 10.5km e il ginocchio non mi disturba quindi allungo un po’ almeno per fare il conto tondo.
Il ristoro è deserto, non so se ho fatto presto io o c’e’ davvero così poca affluenza; comunque bevo un bicchiere di tè e faccio due chiacchiere con i volontari. Saluto, ringrazio e torno alla macchina mentre i podisti continuano ad arrivare.
Una corsa onesta, ottima per il mio recupero e con alcuni spunti che mi hanno piacevolmente colpito, inoltre ho aggiunto un’altra provincia alla mia “mappa delle corse”.
Michele Nodari

venerdì 1 maggio 2015

Zero Branco(Tv) – 1 maggio 2015 – Corsa del Drizzagno

Ieri sera sono stato dal Ginocchiologo che mi ha detto di ridurre i km e aumentare il ritmo finche il ginocchio non guarisce e appena arrivato a casa ho consultato il CALENDARIO del PODISTA VENETO per cercare qualcosa che facesse al caso mio in questo venerdi di festa: una corsa di 12km vicino a casa a Zero Branco sembrava perfetta!
Mi sveglio con calma e mi vesto, quasi stupito che mia figlia dorma ancora, ma poco prima di uscire ecco che chiama (eh si Silvia, anche oggi…), poco male, sono in anticipo e approfitto per bere un caffè con lei e mia moglie.
Parto, il tempo è ideale: fresco, ma non piove, arrivo a Zero Branco che devono ancora essere montati i gazebo, ma riconosco già qualche maglia blu e mi fermo a chiacchierare con Luigino, Ennio, poco dopo arrivano anche  Silvia, Giovanni (senza la Stefania influenzata: auguri!) e parecchi altri Amatori. Un po’ alla volta la piazza si popola e iscrivo me e la mia amica Anna che sta arrivando, tra un po’ di stretching e qualche chiacchiera arriva il momento di partire, addirittura con 5 minuti di anticipo. Il percorso è stato ridotto a 11km , ma  almeno per me fa poca differenza. Praticamente sullo sparo vedo la mia amica Cristina e decidiamo di fare la corsa assieme visto che abbiamo più o memo lo stesso ritmo. Pronti via. Il percorso è pianeggiante e fuori dal traffico, e in compagnia i kilometri passano in fretta. Saltiamo il ristoro e, tenendo il gruppetto di Silvia come riferimento una decina di metri avanti a noi, ci facciamo tutta la corsa in chiacchiera.. effettivamente ho parlato quasi sempre io e infatti alla fine ero abbastanza cotto, poco male. E’ allenamento anche quello, peccato solo non essere riuscito a fare l’allungo finale, ma mi sono divertito lo stesso. All’arrivo ritrovo un po’ di gente e tra un bicchiere di te e un altro po’ di chiacchiere ci salutiamo e mi dirigo verso l’auto. Sto per salire quando vedo sopraggiungere Anna e, visto che oggi è anche il suo compleanno, non posso non affiancarla e accompagnarla per  gli ultimi 500 metri. Incrociamo ancora altri Amatori e arriviamo all’arco: soddisfatta anche lei. Adesso è proprio ora di andare. Manifestazione carina, non affollata, ma ben organizzata, bello il tempo e la compagnia; delle prestazioni ci preoccuperemo in un altro momento.
Michele Nodari