venerdì 23 dicembre 2016

Perché allenarsi con la frequenza cardiaca?


Ormai quasi tutti abbiamo un orologio con un sensore cardio (integrato o con fascia) e quasi tutti sappiamo quanto importante sia tenere monitorata la frequenza del battito cardiaco ma – diciamolo schiettamente – ha senso?

Come dato fine a sé stesso assolutamente no. Al massimo può essere un indicatore di quanta fatica stiamo facendo ma – anche solo ascoltando il nostro respiro e le nostre sensazioni – possiamo arrivarci da soli.

Ma non pensare che io sia disfattista o estremista. Voglio solo arrivare al punto della questione ossia:

In che maniera usare la frequenza cardiaca per allenarsi?

Il modo corretto di utilizzare il dato della frequenza cardiaca è considerarla in funzione delle nostre zone allenanti. Tutti i runner infatti la utilizzano per capire se stanno correndo in zona aerobica o in zona anaerobica, le condizioni fisiologiche in cui bruciamo più grassi o più zuccheri, producendo più o meno acido lattico.

E siamo arrivati al punto della questione. (Alla buon’ora, dira! ;))

Considerare la frequenza cardiaca è utile soltanto in funzione di queste condizioni, altrimenti è solo un numerino che compare sul display del nostro GPS. Ma come si fa ad avere delle indicazioni precise? Con il test del lattato.

Il test del lattato

Te lo dico subito: purtroppo non è una misurazione che si può comunemente fare a casa, anche per il costo della strumentazione. Infatti è un test di valutazione funzionale che svolgono medici o allenatori, a intervalli periodici, per valutare il livello di preparazione dell’atleta (cioè TU!) e definire quale sia la tipologia di allenamento e il carico di lavoro da assegnarti.

Si tratta di fare un riscaldamento di 20 minuti a velocità molto rilassata sul tapis roulant e poi, sempre muniti di cardiofrequenzimetro, di aumentare la velocità a intervalli di 4 minuti. Al termine di ciascun intervallo ti verrà prelevato un piccolo campione di sangue dal lobo dell’orecchio per rilevare la quantità di acido lattico presente nel tuo sangue e, alla fine del test, definire con precisione quali siano i tuoi valori di soglia e a quale frequenza cardiaca. Allora sì, a questo punto, il cardiofrequenzimetro diventerà uno strumento preciso e utilissimo per svolgere i tuoi allenamenti in modo molto molto efficiente.

Chiaramente, essendo un test di valutazione funzionale, con il migliorare della tua condizione atletica, dovrai ripetere il test per ridefinire i tuoi valori e permettere al tuo coach di ricalibrare l’allenamento in modo che tu possa dare sempre il meglio di te stesso.


Fonte: www.runlovers.it