domenica 11 dicembre 2016

I tipi di runner che puoi incontrare al parco


Abbiamo trovato in rete e riadattato questo divertente articolo su “i tipi di runners che potreste incontrare al parco”. Ve lo sottoponiamo. Qualcuno si riconosce?

  1. “L’IMPORTANTE E’ IL PENSIERO”, generalmente donne over 40, vestite di tutto punto, eleganti come se andassero ad una sfilata di Valentino, truccate da far invidia alle maschere del carnevale di Venezia, corrono al rallentatore mimando tutti i gesti tipici della corsa. Uno spettacolo. Sembrano davvero una pellicola che procede alla moviola, simulano in tutto e per tutto il gesto atletico, peccato che lo facciano ad una velocità tale da essere superate anche da chi si limita a passeggiare. Ne ho vista una in particolare correre con stivaletti scamosciati e con tanto di tacco da 4cm circa, con l’immancabile giacchetta annodata alla vita nel vano tentativo di nascondere qualche giunonica forma.
  2. “I NOSTALGICI DEI BEI TEMPI”, uomini sulla 50ina fasciati nelle loro tute vintage, un tempo certamente larghe, ora con una vestibilità simile ad una muta da sub. Lascio a voi immaginarne il perché. Corrono brevi tratti ai quali alternano lunghe pause, quasi mai vengono al parco privi di abbondante colonia, e lasciano dietro una scia che permane per diversi minuti.
  3. “PORTATORI SANI DI SENSI DI COLPA”, coloro che cercano di rimettersi in forma nel più breve tempo possibile, quasi che il partner abbia dato un ultimatum oltre il quale rischiano di tornare single. Si affaticano in maniera sovrumana, rossi in viso come un pomodoro maturo, spesso con felpe pesanti per sudare di più. Hanno un’andatura stanca e stentata, che accelera all’istante appena incrociano qualche altro podista, per poi crollare rovinosamente un attimo dopo.
  4. “I TEENAGERS INNAMORATI”, spesso corrono in coppia, sguardo che si incrocia a intervalli di tempo regolari. Per loro non servono le cuffiette a tenere il ritmo. Sembra quasi che non sentano la fatica. Del resto non corrono sul serio, perché rischierebbero di mettere in difficoltà l’amato. La corsa al parco è quasi un diversivo all’after hours
  5. “VORREI MA NON OSO”, anche qui l’anagrafe è spesso infausta, ma non mancano di far comunella con i “giovani pigri”, e si lanciano in lunghe e lentissime camminate. Fingono d’essere al parco per caso, e non perché sperano di perdere chili senza un vero sforzo. Appena avvertono la fatica si fermano con la scusa di osservare un fiore. Cambiano spesso orario, proprio per non far notare agli habitué che la loro presenza è tutto fuorché casuale.
  6. “IO SONO IL RE DEL PARCO”, gruppo un po’ sparuto, ma di certo presente, quasi tutti under 30, tiratissimi, asciutti, corrono in pantaloncini aderenti anche in gennaio, quadricipiti scattanti e glutei cesellati. I capelli sempre in ordine, 3 gocce di sudore in viso che non evaporano, non scendono, non si riproducono. Sempre le solite tre gocce e non una di più. Hanno uno sguardo fiero, che diviene severo per fulminare tutti quelli in sovrappeso, quelli troppo abbigliati, quelli che corrono troppo piano, quelli che recuperano il fiato. Un mezzo sorriso fa capolino sul volto solo quando si incrociano tra di loro, come i motociclisti quando si salutano. L’atteggiamento cordiale scompare quando avvertono un loro simile alle spalle pronto a raggiungerli. Sembrano riconoscerlo dal rumore dei passi. Allora accelerano lentamente, senza darlo a vedere, cercando di evitare più che possono un eventuale sorpasso.
  7. “LE VELINE DA CORSA”, gruppo ancora più esiguo, ma mai estinto, quasi tutte con lunga chioma a coda di cavallo, abbigliamento fosforescente, stile tardi anni ’80. Una bellezza statuaria, spesso frutto dell’opera di madre natura. Corrono beate del loro essere, non lesinano brevi sorrisi a nessuno, e sono la prima causa di distorsioni alla caviglia in tutti gli altri. Non paghe della loro fisicità sono sempre a dieta, se capita di incontrarle al bar sembrano capaci di saziarsi con un caffè o uno yogurt, quasi gli pesa mandar giù 125g di fermenti lattici. In realtà, a chi osserva più attentamente, non sarà sfuggito che raschiano col cucchiaino il fondo delle tazzine e dei vasetti.
  8. “I RUNNERS IN CRISI DI MEZZ’ETA'”, fra gli esponenti più numerosi, anche questi vestiti in modo vintage, ma più giovani del gruppo “vorrei ma non posso”, spesso hanno ai piedi scarpe da tennis usurate e del tutto inappropriate. Corrono mentre alternano movimenti ginnici da gioventù italiana del littorio, reminiscenza delle ore di educazione fisica di tanti, tanti, tanti anni fa.
  9. “GLI EX AGONISTI”, quelli che hanno avuto un passato da agonisti, che hanno fatto ogni sorta di dieta e sacrificio in vista di una gara, e che adesso corrono soprattutto per non dover fare i conti con un metabolismo che inizia ad abbassarsi, associato al desiderio di riscattare i pranzi saltati. Insomma il gruppo dei “se avessi 10 anni di meno te la farei vedere io! “. Spesso dimenticano di non averli, i 10 anni di meno, e si rattristano nel notare un calo nella performance.
  10. “I CAMMINATORI FOLLI”, non corrono, ma fanno della camminata veloce, chi per moda, chi per una propria sfida, credendo in un risultato eccezionale su metabolismo, pancia e glutei. Non sono mai stanchi, vanno avanti come soldatini e non si fermano neppure se devono parlare al cellulare o scambiare due chiacchiere con un amico di lunga data.
  11. “I SELFER”, un gruppo nato da pochi anni, con cellulari in mano e cuffiette negli orecchi. Ogni 100m uno scatto fotografico accompagnato da una dozzina di hashtag per far credere ai social che corrono davvero. Ma invece è tutta una scusa per prendere qualche “like”.
  12. “IL MAI UNA GIOIA”, più veloce con la lingua che con le gambe, ogni volta che lo incontri e gli chiedi come va ti ferma per parlarti per mezz’ora dei vari dolori che lo affliggono, del periodo di calo della forma, delle lamentele varie sul clima stagionale, dei numerosi infortuni da cui sta rientrando , la performance che avrebbe realizzato se…., i problemi con le scarpe, con l’allenatore, con gli orari di lavoro che non gli permettono di allenarsi. Non capisci se sono scuse o ci crede anche lui. Pericolosissima è la fusione con l’ex agonista, ma il peggio è quando dopo tanti discorsi inizia a correre e ti dà la merda.
  13. “GLI ATLETI DISAGIATI”, eroici, li trovi a correre a qualsiasi ora dalle 5 del mattino alle 10 di sera, con ogni condizione meteo dalla tempesta di neve, ai 40 gradi all’ombra estivi, in ogni giorno dell’anno che sia Natale, Pasqua, ma soprattutto il primo dell’anno nel post-sbornia. L’abbigliamento è molto variabile, ma comprende ovviamente le fierissime magliette ricordo delle infinite corse di provincia a cui ha partecipato (e quasi mai vinto)


Fonte: www.atletidisagiati.it