venerdì 31 marzo 2017

GATE ONE: Mostra di pittura ed evento di ritratto artistico dal Vero


Ricordiamo che questa sera, alle ore 19:00, presso "Gate One Parrucchieri" in via Galilei 13 a Silea, si terrà l'evento "GATE ONE": Mostra di pittura ed evento di ritratto artistico dal vero.
Potrete vedere la nostra Emanuela all'opera!

Allenamenti di trail: attenzione alle pendenze


Chi corre su strada è abituato a percorsi semplici ed un passo ritmato e la massima difficoltà che può incontrare può essere una lunga pendenza o il dover salire e scendere da un marciapiede, che può staccare il ritmo.

Chi si allena per un trail, invece, vede nelle difficoltà e nei ritmi irregolari il proprio pane quotidiano. Difficile poter portare una precisa media chilometrica (che rappresenta invece l’unico vero riferimento del runner da strada); difficile anche svegliarsi quando è ancora buio per andare a correre con la luce dei lampioni delle strade, o correre al tramonto. Chi fa corsa in montagna necessita di una giusta luce, per poter guardare bene dove mettere i piedi e, se pensa di doversi attardare, deve necessariamente attrezzarsi con un’illuminazione portatile, per non rischiare brutti infortuni.

Ma come si allena quindi un atleta per il trail runner? Il suo riferimento principale è il battito cardiaco, che permette di misurare lo sforzo che viene monitorato regolarmente dai cardiofrequenzimetri: nessun runner che si allena per un trail potrebbe mai farne a meno. Inoltre, gli atleti che fanno corsa in altura hanno una particolare capacità di sentire il proprio fisico, sanno cioè regolarsi sulle sensazioni del proprio corpo. Si tratta di una caratteristica che per qualcuno è innata, per altri si basa sull’esperienza data da molti anni di allenamento.

Un interessante articolo per conoscere al meglio come regolarsi, che tattiche di allenamento utilizzare e come correre per allenarsi al meglio per un trail è quello uscito su Correre di agosto, con i consigli di Fulvio Massa, autore del libro Il Manuale del Trail Running. Fulvio Massa parla di come migliorare le proprie tattiche di allenamento, di come gestire una gara a seconda che si sia un runner di livello iniziale, medio o avanzato, dell’assistenza ai check point, di come e quando effettuare i sorpassi e di molte altre cose che possono essere fondamentali, sia in allenamento che durante una competizione.

Si tratta di consigli che non derivano solo dall’esperienza, ma anche da uno studio accurato, sia sulle modalità di allenamento che sui sistemi energetici umani. Solo l’unione di tutte queste conoscenze, infatti, può assicurare il meglio nelle diverse situazioni, di allenamento o di gara, e nelle differenti condizioni sia di tempo atmosferico che di forma del runner. Quando si affronta un trail, infatti, si sa che ci si dovrà confrontare con moltissime differenti difficoltà, tra cui sassi o fondo erboso, buche evidenti o nascoste dalle foglie di un sottobosco, tratti ombrosi e strade assolate, sentieri stretti e ripidi e zone ampie e spaziose: insomma, gli ingredienti sono veramente tantissimi. Come ci si può preparare a tutto questo?
Per prima cosa con un’importante contributo di buon senso. Non bisogna mai dimenticare, infatti, che le gare di trail sono più pericolose delle gare su strada e, soprattutto, presentano un maggiore rischio di infortuni. I punti rischiosi, in particolare, sono le discese ad alta pendenza dove la stanchezza può facilmente giocare brutti scherzi. Non è raro registrare scivolate e cadute in discesa, spesso anche cumulative, perché chi inciampa può cercare di aggrapparsi ad un collega vicino con il rischio di cadere entrambi.


giovedì 30 marzo 2017

Campionato sociale 2017: classifica al 28/03/2017

Punti 15:
Scaggiante Michele,

Punti 14:
Casali Carlo,

Punti 12:
Vanzetto Giorgio,

Punti 11:
Favaro Manuel, Rusconi Alberto

Punti 10:
De Toni Marco, Nalesso Monica, Ragazzo Iosanco, Riccato Mauro,

Punti 09:
Baldari Daniela, Gemin Carla, Lazzari Emanuela, Massarutto Roberto, Pivetta Andrea, Pizzato Pierluigi, Tebaldi Massimiliano,

Punti 08:
Panciera Andrea, Santello Nadio, Simion Michele,

Punti 07:
Canello Stefano, Cettina Alessandro, Loconsole Giovanni, Marangon Silvano, Marcon Gianfranco, Minto Martino, Pozzi Viola, Rosada Mauro, Rossit Maria Grazia, Tebaldi Maurizio,

Punti 06:
Baroni Daniele, De Luca Giacomo, Meneghetti Alessio, Pascoli Silvia, Piva Riccardo, Rossi Nicoletta, Vedova Gabriele, Zanetti Nicola,

Punti 05:
Berto Sergio, Coin Maurizio, Pandiani Alberto,

Punti 04:
Bertoldo Luigi, Campanelli Cesare, De Toni Leonardo, Furlan Luigino, Temporin Marco, Zampieri Luciano,

Punti 03:
Alemanno Ludovica, Antonello Walter, Barbazza Gianfranco, Bazzana Andrea, Besazza Matteo, Biscontin Andrea, Caser Michela, Duso Massimo, Favaro Cristiano, Mezzalira Ennio, Ongarato Fabio, Pandiani Giovanni

Punti 02:
Cozzolino Felice, Crosara Fabio, Giacomin Valentina, Maniero Federico, Maniero Mirco, Marini Massimo, Musmeci Ignazio,

Punti 01:
Agnoletto Walter, Bortoletto Alessandro, Caceffo ErikaDemarco GiovanniDigeronimo Dario, Ferri Marco, Ongaro Andrea, Piccini Monica, Pruner Andrea, Schiavon Mauro, Tacchetto Daniele, Zanchet Andrea,

La chiave per migliorare le performance: il recupero


Per incrementare le proprie prestazioni l’allenamento è di grande importanza, ma lo è altrettanto – se non di più – il recupero: vediamo per quali motivi

Il miglioramento delle performance di un runner passa dall’allenamento costante, ma non soltanto: il recupero è un elemento fondamentale per rendere l’organismo più efficiente durante la corsa; si può affermare, dunque, che i progressi di un atleta dipendono dal binomio fra un allenamento adeguato ed un recupero corretto, mentre spesso quest’ultima fase viene trascurata o sottovalutata.

In particolare dopo gli allenamenti più intensi, i runner hanno bisogno di qualche giorno di scarico per recuperare in maniera completa. Un sistema per ottimizzare tale processo sono le cosiddette corse di recupero, chiamate in inglese “recovery run”, che servono a sciogliere la muscolatura, migliorare la circolazione del sangue ed incrementare l’ossigenazione dei tessuti, al fine di favorire un recupero ottimale dopo lo sforzo fisico.

Come si effettua questo tipo di corsa? Bisogna tenere un ritmo blando, poiché l’obiettivo è mantenere il livello aerobico più basso possibile; si corre cercando di non andare mai in affanno respirando solamente con il naso, dunque mantenendo chiusa la bocca. In caso di necessità, è possibile aiutarsi tappando la bocca con una striscia di nastro adesivo. La durata della corsa di recupero è in genere compresa fra mezz’ora e 45 minuti, con percorsi in piano (quindi senza salite o discese) proprio per mantenere basso lo sforzo.

Alla corsa a ritmo molto contenuto si affianca il riposo, elemento imprescindibile di un buon recupero. Durante questa fase l’organismo ricostruisce i tessuti in maniera da adattarli agli stimoli che ha ricevuto, permettendo così di progredire nelle sedute di allenamento successive. In maniera particolare è il sonno l’elemento determinante per ristabilire un corretto equilibrio fisico, soprattutto dopo uno sforzo intenso. Dormire fra le 7 e le 8 ore a notte è fondamentale per migliorare le prestazioni poiché la scienza ha dimostrato che il sonno e le prestazioni a livello atletico sono strettamente collegati. Senza un adeguato riposo e recupero dopo lo sforzo, si rischia l’overtraining, che costringerà a modificare i programmi di allenamento per poter ritornare ad una condizione che consenta di allenarsi normalmente.


martedì 28 marzo 2017

Togliti l’asfalto dai piedi


Si fa presto a dire corsa. Sono diverse le discipline del running, ognuna delle quali ha la sua tecnica. Gli aspetti su cui lavorare per diventare un trail runner.

La corsa è uno schema motorio di base che coinvolge tutto il corpo e che impariamo, in modo naturale, da soli. Esistono vari tipi di corsa: la rettilinea, la più conosciuta, la curvilinea, utilizzata soprattutto dal saltatore in alto, quella con cambi di direzione e ripartenze propria di chi gioca a calcio, rugby, pallacanestro e tennis, e ancora quella all’indietro che l’arbitro di calcio utilizza in particolari circostanze durante la partita. Il running è fatto anche di sfumature: ci sono la corsa veloce, che a sua volta si suddivide in reazione, decisione, prolungata e rapida, quella del mezzofondista/fondista e maratoneta per finire alla corsa in montagna, trail e skyrunning, con una tecnica che richiede oltre alla agilità una buona componente di forza resistente.

La tecnica
Tutti gli stili di corsa hanno in comune un’unica qualità: la tecnica, che considero fondamentale e propedeutica a questa disciplina, così da evitare fastidiosi infortuni che prolungano e ritardano la condizione atletica del runner con conseguente perdita degli obiettivi prefissati. Recenti ricerche hanno dimostrato che una corsa economica e fluida è in grado di fare risparmiare al corridore fino al 5% nell’economia di una gara. Sicuramente trarrà più vantaggio e sarà più facile correggere la tecnica di corsa di un fondista, che raggiunge una velocità intorno ai 20 km/h, che quella di un centometrista. In quest’ultimo l’alternanza contrazione/decontrazione a 45 km/h risulterà fondamentale per l’ottenimento di un buon risultato sotto i 10” sui 100 metri.

Gli obiettivi
Un secondo aspetto da tenere in considerazione sono gli obiettivi a breve e lungo termine. Questo vale sia per i principianti sia per gli esperti che vogliono incrementare il loro miglior tempo, in gara, sulla distanza preferita. Le uscite dovranno sempre stimolare e allenare l’organismo e il carico di lavoro giornaliero dovrà essere mirato e programmato secondo le indicazioni dell’allenatore. Importante quanto la tecnica di corsa è la prevenzione degli infortuni: una parte della preparazione dovrà essere dedicata a sedute di stretching, ginnastica posturale, massaggi, allenamenti per il core e di stabilizzazione così da ridurre le patologie muscolari da sovraccarico e minimizzare gli stati di affaticamento muscolare.Il nostro organismo ha bisogno di essere stressato per migliorare lo stato di forma, l’obiettivo di ogni allenamento in fase di carico di lavoro sarà quello di incrementare l’intensità e la qualità in modo da preparare il nostro corpo a un successivo allenamento più “pesante” (principio generale dell’adattamento). Altrettanto importante sarà il recupero (tapering), che vi aiuterà a raggiungere il picco di forma prima di una competizione e avrà l’obiettivo di ridurre lo stress psico-fisiologico dell’allenamento e ottimizzare la performance sportiva. Senza assolutamente dimenticare il sonno per rigenerare l’organismo e una corretta alimentazione.


Fonte: allrunning.it

lunedì 27 marzo 2017

Info sociale #13

DOVE ABBIAMO CORSO:
Complimenti a Giovanni: 3° di categoria alla Piave Marathon di Belluno

Domenica 26 Marzo:
  • Belluno - Piave Marathon: Giovanni Loconsole
  • Marghera (VE) - Decathlon Rundays: Sergio Berto, Marco De Toni, Leonardo De Toni
  • Palmanova (UD) - Julia Augusta Run: Michele Scaggiante, Nicola Zanetti, Roberto Massarutto
  • Ponte San Nicolò (PD) - Marcia del Ponte: Carlo Casali, Carla Gemin, Riccardo Piva, Walter Antonello
  • Cividale del Friuli (UD) - Unesco City Marathon: Andrea Pivetta
  • Rivadolmo (PD) - Marcia di fine inverno: Mauro Riccato
  • Vedelago (TV) - Spring Run: Manuel Faavaro, Maurizio Tebaldi, Massimiliano Tebaldi, Emanuela Lazzari, Valentina Giacomin, Martino Minto, Giacomo De Luca, Alessio Meneghetti, Pierluigi Pizzato, Giovanni Pandiani

domenica 26 marzo 2017

Più forza nelle gambe correndo sull’erba


Correre sull’erba è un esercizio molto utile per i runners, in quanto grazie ad esso, le gambe incominceranno ad acquisire un livello di potenza superiore rispetto al classico allenamento.

La corsa sull’erba però deve essere effettuata con molta attenzione: i runner principianti, coloro che si stanno riprendendo da un infortunio o chi deve iniziare la preparazione atletica devono necessariamente iniziare con la corsa su un campo d’erba basso e curato.

Corsa sui campi da golf e calcio.
I campi di golf e quelli di calcio, con erba sintetica o naturale, sono l’ideale, in quanto insidie come terreno sconnesso o pietre sono completamenta assenti.
La corsa sul manto erboso potenzia la muscolatura delle articolazioni inferiori, in quanto queste vengono maggiormente sollecitate.
Ovviamente, l’allenamento sul manto erboso non deve essere eccessivo: è bene iniziare affrontando un percorso breve, ad esempio effettuando cinque giri di campo qualora si opti per correre su un campo di calcio.

La corsa sui campi erbosi di ogni tipo.
Successivamente si può passare ad effettuare l’allenamento sui campi dove l’erba è maggiormente alta: questo percorso risulta essere leggermente più complesso, e potrebbe nascondere qualche insidia, ma la forza nelle gambe sarà potenziata in minor tempo.
E’ importante sottolineare comunque che, qualora si opti per questi percorsi, bisogna prestare la massima attenzione, per evitare infortuni di ogni tipo.

Molti runners si allenano nei campi erbosi per potenziare le gambe: Giuliano Cavallo è uno degli runner italiani che affrontano periodicamente questo particolare allenamento, dimostrando i frutti del suddetto durante le gare e prestando la massima attenzione, evitando infortuni di diverso tipo.

sabato 25 marzo 2017

Stanchezza muscolare nella corsa. Le cause…


La stanchezza muscolare è un disturbo abbastanza diffuso che può avere origine da cause anche molto diverse.

Nel caso specifico del runner, il motivo del fastidio è da ricercare in qualche errore banale commesso durante l’allenamento o, semplicemente, può dipendere da abitudini apparentemente sane, ma in realtà errate.
Ad esempio, se durante una lunga sessione di allenamento non si reintegrano i liquidi persi attraverso la sudorazione con una giusta quantità di acqua è molto probabile che il corpo si disidrati. L’acqua, infatti, non deve mai scendere sotto un certo livello perchè coadiuva il trasporto di elementi nutritivi responsabili della produzione di energia pura per i muscoli. Ne consegue che una carenza di acqua nel corpo può causare stanchezza muscolare.

Il risentimento muscolare può derivare anche da un allenamento troppo intenso, cioè non adeguato alla propria preparazione e resistenza fisica oppure calibrato male, con giorni troppo ravvicinati di lavoro e lunghi intervalli di defaticamento.
Anche la sudorazione può essere la causa di questo problema. E’ noto che la sudorazione sia un meccanismo attuato dal fisico per evitare che la temperatura corporea salga troppo durante gli allenamenti. Nel caso in cui la sudorazione risulti insufficiente o inadeguata ci può essere una ripercussione sulla struttura muscolare, con un conseguente indolenzimento della parte sottoposta a sforzo.
Infine, l’alimentazione è un’altra discriminante che può avere il suo peso. E’ consigliabile adottare una dieta varia e completa di carboidrati, grassi e proteine, bilanciati in modo da rinforzare il fisico e tale da permettere al runner di raggiungere il massimo della forma.
A questo proposito è corretto sottolineare l’importanza dei sali minerali, soprattutto per chi pratica la corsa, di cui la verdura fresca è particolarmente ricca.


venerdì 24 marzo 2017

Correre è inutile


“Ma dai, anche tu corri? E hai mai fatto la maratona di New York?”

Da quando corro questa domanda me l’hanno rivolta decine di volte e il motivo per cui me la fanno è molto semplice: quella di New York è la più famosa al mondo e chiunque di noi si trovi a parlare di un argomento che ignora si aggrappa al primo appiglio per non fare la figura della statua di sale. E nel pensiero comune “maratona” equivale a “New York”, tanto che per molti è inconcepibile che tu non l’abbia mai corsa.
No, non l’ho mai corsa e la maggior parte di quelli che corrono non l’hanno mai corsa e mai la correranno per svariati motivi: non è dietro l’angolo, è a numero chiuso e, fortunatamente, siamo in milioni a correre in Italia e in decine di milioni nel mondo e sarebbe tecnicamente impossibile che tutti corressimo a New York.

C’è dell’altro
Ma ho il sospetto che ci sia un motivo più profondo nell’ingenuità di una domanda del genere: quello che ti stanno chiedendo in realtà è altro ed è più precisamente “Perché fai una cosa che non ha uno scopo?”.

Di scopi la corsa ne ha molti, d’accordo: stare in forma, rilassarsi, meditare, competere. Tutto vero, ma se ci pensi bene pochi sport come la corsa – forse nessuno – hanno una componente di competizione così improbabile. Mi spiego meglio: quali altri sport ti permettono *con meno probabilità* di vincere qualcosa?
Cosa motiva infatti l’essere umano? Il denaro, la soddisfazione personale, l’altruismo. Fai qualcosa perché ti pagano per farla, o perché hai una ricompensa simbolica (un premio), o per fare del bene agli altri. Alla corsa non si applica nessuno di questi casi.

1. Non ti pagano per farlo
A meno che tu non corra su un tapis roulant collegato a una dinamo che sviluppa energia elettrica che puoi poi rivendere (e ammesso quindi che tu ne produca più di quanta ne consumi il tapis roulant stesso), nessuno ti paga per farlo.

2. Non vinci niente
Vuoi vincere qualcosa? Vai a giocare a tennis con il tuo amico Paolo o con Elisa: magari vinci. Oppure vai al calcetto del giovedì, magari questa è la volta buona che tu e i tuoi amici vincete. Ma correndo cosa speri di vincere? Seriamente: le tue probabilità di vittoria sono le più basse che in qualsiasi altro sport. Ne hai di più di fare goal a Buffon mentre passi per sbaglio sul campo di una finale di Champions League (impossibile no? Ecco: è statisticamente più probabile, fai conto).

3. Non fai del bene a nessuno
A meno che tu non corra per raccogliere soldi per un’associazione impegnata nel sociale, correre non farà stare meglio nessuno, anzi: causerà forse incomprensioni in famiglia perché nessuno accetta che tu ogni tanto te ne vada fuori per qualche ora invece di riordinare il garage o di dipingere la staccionata. Almeno avessi un’amante! Macché, vai fuori a correre!

Quindi, riassumendo: non corri per soldi, né per vincere e nemmeno per far del bene. Ma allora chi te lo fa fare?
Credo che la risposta a questa domanda sia quello che manda in tilt chi te la pone: correndo non fai niente di produttivo, che di per sé almeno giustificherebbe lo sforzo. Siamo talmente abituati a fare qualcosa con uno scopo (economico o personale) che l’idea di non farlo per un motivo ben preciso risulta incomprensibile.

Ecco quindi che la maratona di New York ha un senso per chi non corre: se corre – si dicono questi – lo fa per andare a correrla almeno. O per fare una maratona, prima o poi.

Ormai ho imparato come rispondere a chi me la fa e adoro scandalizzarli: “No, non l’ho mai corsa e se te la devo dire tutta non ho mai corso nemmeno una maratona”. Dopo questo non sanno più che cosa dirti perché per loro sei un punto di domanda con le scarpe: cioè, non hai mai corso la maratona di New York e anzi non ne hai mai corso una?
No, mai corsa. E non corro nemmeno per soldi o per vincere. Corro perché mi piace farlo. Perché per il resto della mia vita faccio cose per cui sono retribuito o cose che sono costretto a fare o cose che fanno star bene altri e quindi anche me.
Ma correre no: correre fa bene solo a me, è da egoisti, è inutile ma è il mio spazio, è il mio tempo. Non produce niente, non ha un motivo, è inutile. Ma mi ha sempre restituito molto di più di quanto gli abbia dato. Per questo, se non ti dispiace, continuo a correre.


Fonte: www.runlovers.it

mercoledì 22 marzo 2017

Campionato sociale 2017: classifica al 21/03/2017

Punti 14:
Scaggiante Michele,

Punti 13:
Casali Carlo,

Punti 11:
Rusconi Alberto, Vanzetto Giorgio,

Punti 10:
Favaro Manuel, Nalesso Monica, Ragazzo Iosanco,

Punti 09:
Baldari Daniela, De Toni Marco, Riccato Mauro,

Punti 08:
Gemin Carla, Lazzari Emanuela, Massarutto Roberto, Panciera Andrea, Pivetta Andrea, Pizzato Pierluigi, Santello Nadio, Simion Michele, Tebaldi Massimiliano,

Punti 07:
Canello Stefano, Cettina Alessandro, Marangon Silvano, Marcon Gianfranco, Pozzi Viola, Rosada Mauro, Rossit Maria Grazia,

Punti 06:
Baroni Daniele, Loconsole Giovanni, Minto Martino, Pascoli Silvia, Rossi Nicoletta, Tebaldi Maurizio, Vedova Gabriele,

Punti 05:
Coin Maurizio, De Luca Giacomo, Meneghetti Alessio, Pandiani Alberto, Piva Riccardo, Zanetti Nicola,

Punti 04:
Berto Sergio, Bertoldo Luigi, Campanelli Cesare, Furlan Luigino, Temporin Marco, Zampieri Luciano,

Punti 03:
Alemanno Ludovica, Barbazza Gianfranco, Bazzana Andrea, Besazza Matteo, Biscontin Andrea, Caser Michela, De Toni Leonardo, Duso Massimo, Favaro Cristiano, Mezzalira Ennio, Ongarato Fabio,

Punti 02:
Antonello Walter, Cozzolino Felice, Crosara Fabio, Maniero Federico, Maniero Mirco, Marini Massimo, Musmeci Ignazio, Pandiani Giovanni

Punti 01:
Agnoletto Walter, Bortoletto Alessandro, Caceffo ErikaDemarco GiovanniDigeronimo Dario, Ferri Marco, Giacomin Valentina, Ongaro Andrea, Piccini Monica, Pruner Andrea, Schiavon Mauro, Tacchetto Daniele, Zanchet Andrea,

lunedì 20 marzo 2017

Info sociale #12

2° MINITRAIL FORTE GAZZERA
Sabato 13 Maggio, alle ore 16:00 si terrà il 2° MiniTrail a Forte Gazzera. QUI trovate il volantino.
Chi volesse dare una mano durante la manifestazioni me scriva in privato, grazie.


ABBIGLIAMENTO:
Per chi fosse interessato riporto l'elenco del vestiario marchiato Amatori ancora disponibile:
- maglia leggera manica lunga blu (2 S, 2 M)
- pantaloncini sgambati (1 M)
- tuta mirofibra grigia New Balance (1 XL)
- T-Shirt rossa New Balance (2 XL)
- Tuta Asics 2017 (1 S)
- Giaccone 2017 (1 L)


DOVE ABBIAMO CORSO
Nutrita partecipazione a Borbiago dove abbiamo vinto il premio per il 7° Gruppo (cesta divisa tra i partecipanti), con Leonardo 2° assoluto e Nicoletta 1° di categoria sui 19 km

Sabato 18 Marzo
  • Sedico (BL) - Corriamo per Samantha: Michele Scaggiante
  • Vicenza - Ultrabericus: Mauro Riccato, Gabriele Vedova, Michele Simion, Giovanni Loconsole, Massimo Marini, Michele Nodari, Alberto Pandiani, Massimiliano Tebaldi, Alberto Rusconi
Domenica 19 Marzo
  • Borbiago (VE) - 4 Passi in campagna: Riccardo Piva, Alberto Rusconi, Martino Minto, Valentina Giacomin, Daniela Baldari, Nicoletta Rossi, Felice Cozzolino, Leonardo De Toni, Carlo Casali, Giovanni Demarco, Giacomo De Luca, Alessio Meneghetti, Pierluigi Pizzato, Roberto Massarutto, Carla Gemin, Andrea Panciera, Walter Antonello, Cesare Campanelli, Daniele Baroni, Gianfranco Barbazza, Alessandro Cettina, Mauro Rosada, Erika Caceffo, Nadio Santello, Maurizio Coin, Valter Agnoletto, Cristiano Favaro, Gianfranco Marcon, Stefano Canello, Andrea Pivetta, Andrea Biscontin, Giorgio Vanzetto
  • Ferrara - Marathon : Dario Di Geronimo
  • Ferrara - Half Marathon : Marco De Toni
  • Maserada (TV) - Correndo lungo il Piave: Manuel Favaro, Maurizio Tebaldi, Emanuela Lazzari
  • Sant'Elena (PD) - Caminada per Sant'Elena: Michele Scaggiante
  • Vicenza - StraVicenza: Marco Temporin

sabato 18 marzo 2017

Dallo stretching al cibo, 5 cose da non fare prima di una corsa

Che siate dei principianti come pure dei runner allenati, ci sono degli errori da evitare per preparare il fisico nel mondo giusto

Fare stretching statico
Studi recenti hanno evidenziato come lo stretching statico non sia affatto il riscaldamento migliore per un corridore, sia perché rallenta le partenze, aumentando però lo sforzo fisico percepito, sia perché rischia di diminuire la naturale capacità di falcata. Al contrario, un riscaldamento dinamico agisce come una sorta di "lubrificante delle articolazioni" prima di una corsa, perché contempla tutta una gamma di movimenti che simulano quello della corsa ed è quindi considerato il metodo più efficace per preparare i muscoli all'imminente sforzo.

Mangiare troppo
Può sembrare un consiglio ovvio, ma è sempre meglio ripeterlo: mai ingozzarsi di cibo prima di una corsa. Il che significa che, fatta salva l'importanza dei carboidrati per un atleta, ciò non vuol dire che un piatto di spaghetti e polpette sia la scelta giusta, perché ci mette troppo tempo per essere digerito dall'organismo. E mai come in questo caso la tempistica è tutto: quando infatti si corre, il normale flusso sanguigno diretto all'apparato digerente viene deviato verso i muscoli impegnati nello sforzo fisico, quindi il normale processo digestivo rallenta, rendendo così più difficile smaltire un pasto abbondante. Come viene spiegato su Runner World, se i corridori mattinieri possono anche correre a stomaco vuoto (ma su brevi distanze e per meno di un'ora), chi invece lo fa durante la giornata deve far passare almeno un'ora (meglio due) fra il pasto e la corsa, mentre coloro che si allenano sulle lunghe distanze nel fine settimana devono lasciar passare dai 30 ai 60 minuti dalla colazione. Quanto ai cibi più indicati, la semplicità vince sempre: quindi sì a proteine magre e carboidrati e no deciso a fritti, grassi e alimenti troppo zuccherati, mentre le fibre vanno consumate con moderazione.

Bere troppo o troppo poco
Gli estremi non vanno mai bene. In altre parole, prima di iniziare la scorsa non è il caso né di scolarsi un litro di acqua nel timore di disidratarsi né di non bere del tutto per paura di appesantire lo stomaco. Il modo migliore per rimanere idratati è quello di sorseggiare dell'acqua durante tutta la giornata, ricordando che come regola generale bisognerebbe assumere circa due litri di fluidi al giorno (ma il dato varia da persona a persona), evitando però bibite energetiche o a base di caffeina, perché oltre ad accelerare il battito cardiaco, gli zuccheri e i dolcificanti artificiali che contengono possono causare un picco glicemico, con un momentaneo aumento dell'energia e successivo, brutale crollo, e fastidi allo stomaco.

Non andare in bagno
La caffeina aumenta le contrazioni dell’intestino e ha anche un effetto diuretico, ragion per cui è consigliabile evitare di bere caffè, come pure di assumere liquidi, entro i 30 minuti precedenti una corsa e conviene sempre fare un’ultima sosta in bagno prima di uscire di casa. Ma se il problema affligge al punto da rendere impossibile finire una corsa, la causa potrebbe essere nella dieta, quindi oltre al caffè è opportuno limitare anche i latticini, il glutine, lo zucchero e i dolcificanti artificiali.La caffeina aumenta le contrazioni dell'intestino e ha anche un effetto diuretico, ragion per cui è consigliabile evitare di bere caffè, come pure di assumere liquidi, entro i 30 minuti precedenti una corsa e conviene sempre fare un'ultima sosta in bagno prima di uscire di casa. Ma se il problema affligge al punto da rendere impossibile finire una corsa, la causa potrebbe essere nella dieta, quindi oltre al caffè è opportuno limitare anche i latticini, il glutine, lo zucchero e i dolcificanti artificiali.

Non ascoltare il proprio corpo
Forma fisica e corsa sono un impegno a vita, quindi occorre del tempo per capire quale sia l’attività migliore in base alle singole esigenze. Ma in caso di dolori o di stanchezza, meglio lasciare le scarpette nell’armadio almeno per un giorno: esagerare non serve a nulla.Forma fisica e corsa sono un impegno a vita, quindi occorre del tempo per capire quale sia l'attività migliore in base alle singole esigenze. Ma in caso di dolori o di stanchezza, meglio lasciare le scarpette nell'armadio almeno per un giorno: esagerare non serve a nulla.

Fonte: www.corriere.it

giovedì 16 marzo 2017

È la più partecipata d'Italia, e non si può dire il contrario visto l'affluenza la domenica mattina prima dell'ingresso alle griglie di partenza con più di 12mila podisti. L'idea di partecipazione del trio medusa a Roma per la mezza era stato deciso a fine estate, e nei mesi successivi pianificato il treno, metro e l'alloggio. Nonostante abbia già partecipato a due mezze quest'anno, il primo obiettivo dei tre in programma era la Roma Ostia, un percorso sulla carta con tre salite di cui la seconda più impegnativa a metà percorso e l'ultima a due km dal traguardo detta "la salita del campeggio". Sono stati 3 mesi invernali di allenamento costante, molte volte con temperature sottozero ma non ci siamo persi d'animo a prepararla bene poi facendo due test pre-gara a San Bartolomeo in Bosco e a Monteforte. Partenza il sabato mattina presso la stazione di Venezia tramite Italo, poche fermate previste ma viaggio tranquillo con Nicola, Fabio e Melania fino a Roma Termini. Quasi 4 ore dopo scendiamo a prendere la metro direzione Eur per il nostro albergo. Il tempo di salire in camera e depositare i nostri "bagagli" nella stanza usciamo per il pranzo nelle vicinanze. Una zona abbastanza tranquilla con parco, a parte la trafficatissima Via Colombo tanti palazzi adibiti a uffici per cui nel week end non c'è un'anima viva, il Ministero dei Trasporti, Poste Italiane e l'Eni. Pomeriggio dedicato al ritiro pettorali e qui incontro vari amici tra cui Giorgio Calcaterra, e due della nostra squadra Marco e Ignazio. Serata a passeggio per l'Eur ma problemi a cercare un posto per cenare, per fortuna abbiamo trovato una pizzeria a due passi dall'albergo. Si conclude la giornata con la sveglia puntata alle 06,30 stanchi dal viaggio e per le camminate tra il pranzo e il dopo cena.

La domenica mi sveglio prima dell'orario previsto, non ho dormito bene ma comunque sono in piedi, sbadigli tanti ma ci prepariamo il vestiario podistico, colazione e dopo ci si avvia per la griglia di partenza in Via Colombo al Palalottomatica. Fa leggermente freddo tant'è che aspettiamo prima di togliere la tuta e consegnare la sacca fornita dall'organizzazione. Partenza diversificata tra i top runner e le due onde successive, noi siamo nella seconda ma griglie diverse io fucsia loro verde cioè dopo di loro ma stesso orario di partenza, alle 09,22. Primi passi di gara in un circuito ad anello di 4 km per poi rientrare in Via Colombo e da lì un percorso diritto fino al traguardo. Leggera salita prima del ristoro al 5°km poi al nono dopo aver visto uno dei podisti caduto a terra senza conseguenze aggancio i pacer dell'1h45' e mi aggrego a loro.

Arriva la seconda salita metà percorso, la più impegnativa del percorso di circa un km perciò come suggerito dai pacer passo medio e muovere le braccia, ovviamente il ritmo in quel punto aumenta ma l'importante è non esagerare con la salita in atto. Scalato la "Cima Coppi" si scende e c'è il secondo ristoro, questa volta prendo due bicchieri di acqua per idratarmi dalla sete e proseguo lasciando dietro i pacer dell'1h45'. Qualche falso piano e il ristoro successivo mi permette di continuare tranquillo, al km 17 ritrovo Nicola chiedendo delle sue condizioni e di Fabio che non lo ha visto più da qualche km e vado avanti con il mio passo. 19°km salita del campeggio ma non particolarmente ostica, ultimi 2000 metri a Ostia con ultimo tratto a destra, curva a sinistra e traguardo.

Un tempo assurdo, 1h41'23" mai pensato di fare una gara perfetta qui nonostante non aver dormito quasi mai la notte precedente.

Aspetto Nicola, anche lui bene ma manca Fabio sarà già arrivato? Tra il caos dopo l'arrivo alla fine ci siamo ritrovati; kway utilissimo dato il vento che soffia, ritirato medaglia, consegnato il chip e recuperato la sacca nei camion predisposti. Docce in uno solo stabilimento, l'altro solo per il bagno.
Guarda il caso vedo Valentina e consorte, saluti di rito e complimenti a vicenda, foto ricordo e ripartenza per Roma. Stazione di Ostia nel caos totale, ma in 20 minuti arriviamo alla Magliana, poi il metro per l'Eur.

Pranzo in albergo, di nuovo la metro per Termini e treno per Venezia. Saluto Nicola e Fabio a Santa Lucia e torno a Chirignago in bus. Primo obbiettivo portato a termine, ci prepariamo per le successive cioè Cortina e la 30 Trentina, ma Rovigo e i Dogi si avvicinano tra poco tempo e non ci si deve distrarre.

Michele Scaggiante

mercoledì 15 marzo 2017

Campionato sociale 2017: classifica al 14/03/2017

Punti 12:
Casali Carlo, Scaggiante Michele,

Punti 10:
Nalesso Monica, Ragazzo Iosanco, Vanzetto Giorgio,

Punti 09:
Baldari Daniela, Favaro Manuel, Rusconi Alberto,

Punti 08:
De Toni Marco, Riccato Mauro,

Punti 07:
Gemin Carla, Lazzari Emanuela, Marangon Silvano, Massarutto Roberto, Panciera Andrea, Pivetta Andrea, Pizzato Pierluigi, Pozzi Viola, Rossit Maria Grazia, Santello Nadio, Simion Michele, Tebaldi Massimiliano,

Punti 06:
Canello Stefano, Cettina Alessandro, Marcon Gianfranco, Pascoli Silvia, Rosada Mauro,

Punti 05:
Baroni Daniele, Loconsole Giovanni, Minto Martino, Rossi Nicoletta, Tebaldi Maurizio, Vedova Gabriele, Zanetti Nicola,

Punti 04:
Berto Sergio, Bertoldo Luigi, Coin Maurizio, De Luca Giacomo, Furlan Luigino, Meneghetti Alessio, Pandiani Alberto, Piva Riccardo, Zampieri Luciano,

Punti 03:
Alemanno Ludovica, Bazzana Andrea, Besazza Matteo, Campanelli Cesare, Caser Michela, Duso Massimo, Mezzalira Ennio, Ongarato Fabio, Temporin Marco,

Punti 02:
Barbazza Gianfranco, Biscontin Andrea, Crosara Fabio, De Toni Leonardo, Favaro Cristiano, Maniero Federico, Maniero Mirco, Musmeci Ignazio,

Punti 01:
Antonello Walter, Bortoletto Alessandro, Cozzolino Felice, Ferri Marco, Marini Massimo, Ongaro Andrea, Pandiani GiovanniPiccini Monica, Pruner Andrea, Schiavon Mauro, Tacchetto Daniele, Zanchet Andrea,

martedì 14 marzo 2017

Come preparare le ultra-maratone



“Corro perché, molto prima che le mie orme svaniscano, forse avrò ispirato qualcuno a rifiutare la strada facile; corro perché questo mi porta dove voglio andare”.

Così ha detto Dean Karnazes, uno degli ultra-maratoneti più celebri: dalle sue parole emerge la difficoltà ma anche la soddisfazione nel partecipare a una delle discipline di corsa più massacranti. Senza voler emulare il record di 50 maratone in 50 giorni dell’atleta greco-americano, vediamo quale è il percorso di avvicinamento all’ultra-maratona.

UN APPROCCIO DIVERSO – Per “ultra-maratona” si intende una gara su distanza superiore ai canonici 42,195 km oppure della durata di dodici, ventiquattro e più ore, indipendentemente dal percorso. Dunque, per prepararla si richiede un approccio diverso da quello della maratona e che non sottovaluti il rischio di infortuni. Durante l’ultra-maratona lo sforzo richiesto è a ‘scarsa intensità’, quindi l’allenamento sarà finalizzato a correre in regime prevalentemente aerobico.

‘RESISTERE NEL TEMPO’ – Nei giorni antecedenti la gara ci si dovrà preparare su terreni costellati da discese e salite per evitare sessioni monotone e lente. Questo schema non subirà variazioni fino a dieci giorni prima dell’evento: subito dopo andrà ridotto; inoltre, si consiglia di effettuare l’ultimo allenamento ‘lungo’ (oltre le tre ore) due settimane prima dell’impegno agonistico. In questa ‘tabella’ di avvicinamento, le sessioni di ‘training’ andranno chiuse con 20 minuti di esercizi che tonifichino la muscolatura di spalle e arti superiori: nessuna parte del corpo va trascurata in vista di uno sforzo così prolungato nel tempo. Infine, un accenno all’equipaggiamento: vanno predilette, non solamente in gara, delle scarpe dalla suola spessa (per evitare le infiammazioni tendinee) e che favoriscano la traspirazione contro le vesciche.


Fonte: wwww.runingmania.net

lunedì 13 marzo 2017

Info sociale #11

2° MINITRAIL FORTE GAZZERA
Sabato 13 Maggio, alle ore 16:00 si terrà il 2° MiniTrail a Forte Gazzera. QUI trovate il volantino.
Chi volesse dare una mano durante la manifestazioni me scriva in privato, grazie.


ABBIGLIAMENTO:
Per chi fosse interessato riporto l'elenco del vestiario marchiato Amatori ancora disponibile:
- maglia leggera manica lunga blu (2 S, 3 M)
- pantaloncini sgambati (1 M)
- tuta mirofibra grigia New Balance (1 XL)
- T-Shirt rossa New Balance (2 XL)
- Tuta Asics 2017 (1 S)
- Giaccone 2017 (1 L)


DOVE ABBIAMO CORSO

Domenica 12 Marzo

  • Barcellona (SPA) - Maratò de Barcelona: Carlo Casali, Carla Gemin
  • Brescia - BAM Marathon: Gabriele Vedova
  • Monselice (PD) - MArcia città di Monselice: Daniela Baldari, Alberto Rusconi, Mauro Riccato
  • Roma - RomaOstia Half Marathon: Michele Scaggiante, Nicola Zanetti, Fabio Crosara, Marco Temporin, Ignazio Musmeci
  • Susegana (TV) - Marcia del Castelli: Alessandro Cettina, Manuel Favaro, Andrea Pivetta, Roberto Massarutto, Giovanni Loconsole, Alberto Pandiani, Massimiliano Tebaldi, Emanuela Lazzari, Salvatore Crapanzano, Andrea Bazzana, Luigi Bertoldo, Giovanni Pandiani, MAurizio Tebaldi
  • Trebaseleghe (PD) - Ostiglia Run No War: Pieluigi Pizzato, Iosanco Ragazzo, Monica Nalesso

domenica 12 marzo 2017

Il ricondizionamento dell’andatura nei corridori infortunati e non. Quali vantaggi ?

Partiamo con il definire quello che in Inglese viene chiamato Gait Retraining. Tradotto letteralmente significa: “Riqualificazione dell’andatura”.

In sostanza non è altro che l’analisi e ricondizionamento della meccanica di corsa attraverso degli stimoli ( feedback ) auditivi o visivi dati in tempo reale. Negli ultimi tempi la ricerca sembra essersi concentrata maggiormente su questo tema.


L’esercizio cardiovascolare costante, come la corsa, ha molti effetti positivi noti sia dal punto di vista fisico che psicologico.

Alcuni esempi sono: il controllo del peso corporeo, la diminuzione dell’ipertensione, la diminuzione delle concentrazioni di glucosio nel sangue nel diabete di tipo 2, il miglioramento dello stato d’animo.

Nonostante tutto ciò la corsa non è esente da rischi.

È stato stimato che l’infortunio agli arti inferiori nei corridori oscilla in un Range che va dal 19% al 79%. I fattori di rischio sono Multifattoriali.

Includono sia elementi esterni come ad esempio un alto o improvviso aumento del kilometraggio settimanale;

sia fattori interni come ad esempio una insufficiente forza muscolare, insufficiente lunghezza muscolare oppure una meccanica di corsa anormale.

Molti studi prospettici hanno documentato la presenza di una alterata meccanica di corsa nei corridori soggetti ad infortuni nella corsa.

Questi risultati fanno pensare ad un nesso di causa tra meccanica di corsa e conseguenti infortuni. Ma è effettivamente così???

Alcuni studi scientifici continuano a supportare l’utilizzo di metodi tradizionali nel recupero dagli infortuni derivanti dalla corsa.

Negli ultimi tempi una crescente parte della letteratura scientifica suggerisce che il ricondizionamento della meccanica di corsa può dare benefici nel lungo periodo maggiori rispetto ai modelli tradizionali.

Uno dei metodi analizzato per modificare la meccanica di corsa si basa su stimoli visivi o auditivi (vedi immagine n.1).
Alcuni studi hanno investigato l’effetto prodotto dall’utilizzo di questi stimoli in corridori con frequente dolore al ginocchio, più specificatamente in sede femoro-rotulea. Il risultato importante è dato non solo dalla modifica della propria meccanica di corsa in poche sessioni. Ma soprattutto dalla diminuzione del dolore e dei sintomi legati alla corsa.


In conclusione questi studi ci mostrano come non sia sufficiente utilizzare solo l’intervento terapeutico tradizionale nel recupero dell’atleta infortunato. Risulta importante analizzare la meccanica di corsa.

Il ricondizionamento nella meccanica di corsa insieme ai modelli tradizionali rappresenta un fattore determinante nel trattamento degli infortuni legati alla corsa così come nella prevenzione dei potenziali infortuni nei corridori sani.

Non ci sono ancora conclusioni definitive su quali siano gli stimoli migliori da dare e quale tipologia di pazienti risponda meglio allo stimolo in tempo reale.


Cristian Sepe

sabato 11 marzo 2017

Trail: cinque consigli per cominciare


Il percorso, l’attrezzatura e… Cosa bisogna sapere per iniziare a correre in mezzo alla natura. Con quel sesto suggerimento che molti (trail) runner apprezzeranno.

Affascinante l’idea di iniziare a praticare il trail. La natura, lo sterrato e quei silenzi che soltanto la montagna ti sa regalare. Quali sono, però, le prime cose da fare per evitare di trasformare un’attività tanto intensa quanto emozionante in una esperienza da scordare e soprattutto da non riprovare? Prima di addentrarci nei discorsi più specifici e tecnici, ecco quindi cinque consigli per non sbagliare l’approccio.

1. Passa allo sterrato
Generalmente, chi corre lo fa preferendo l’asfalto delle strade o delle piste ciclabili. Per chi sta in campagna, soprattutto, ma non solo, c’è la possibilità di cambiare superficie: erba, terra battuta, strade bianche di campagna. Prova ad abbandonare l’asfalto e cimentarti con queste superfici. Vedrai come il tuo passo cambierà adattandosi al differente terreno sul quale ti troverai a correre.

2. Trova il luogo
Occorre individuare un posto dove effettuare una bella seduta di corsa continuata. La montagna è il luogo ideale per questo tipo di corsa, per il fondo e per le pendenze che sono molto variabili, ma anche per l’ambiente circostante che generalmente è davvero grandioso. Se la montagna non è a portata di mano può benissimo andare bene il lago, un tratto di un fiume e, in molti casi, anche il mare. Senza disdegnare, infine, la campagna che si presta assolutamente alla corsa in libertà che caratterizza il trail.

3. Attrezzati
Correre un trail prevede un’attrezzatura specifica. In primo luogo, le scarpe: dovranno avere un grip migliore per i differenti terreni nei quali appoggerai i piedi e dovranno proteggerti contro urti di qualsiasi tipo. Oltre alle calzature, è bene considerare anche un tipo di abbigliamento che protegga contro la pioggia e uno zaino (o qualcosa del genere) per le riserve idriche e alimentari.

4. Allenati
Una volta approcciato questo mondo, quel che resta da fare è allenarsi. Magari individua una gara a cui partecipare. Studiane le caratteristiche altimetriche e del terreno nel quale si svolge e poi setta i tuoi allenamenti su questi punti.

5. Divertiti
Il trail è diverso dalla corsa su strada. Qui non esiste il passo al km perché la strada che si percorre è talmente varia che andare ad analizzare la velocità sostenuta non avrebbe senso. Si calcola in minuti od ore, dipende dalle distanze.

6. Bevi birra (opzionale)
Certo, si tratta di un consiglio opzionale, però non ho mai incontrato nessuno che corresse un trail e che non ambisse a gustarsi una bella birra fresca una volta tagliato il traguardo. E gli organizzatori delle gare lo sanno bene, visto che alla finish line non manca mai. Personalmente, è il mio integratore preferito terminata una competizione.


Fonte: www.allrunning.it

mercoledì 8 marzo 2017

Campionato sociale 2017: classifica al 07/03/2017

Punti 11:
Casali Carlo, Scaggiante Michele,

Punti 10:
Vanzetto Giorgio,

Punti 09:
Nalesso Monica, Ragazzo Iosanco,

Punti 08:
Baldari Daniela, De Toni Marco, Favaro Manuel, Rusconi Alberto,

Punti 07:
Panciera Andrea, Pozzi Viola, Riccato Mauro, Rossit Maria Grazia, Santello Nadio, Simion Michele,

Punti 06:
Canello Stefano, Gemin Carla, Lazzari Emanuela, Marangon Silvano, Marcon Gianfranco, Massarutto Roberto, Pascoli Silvia, Pizzato Pierluigi, Rosada Mauro, Tebaldi Massimiliano,

Punti 05:
Baroni Daniele, Cettina Alessandro, Minto Martino, Pivetta Andrea, Rossi Nicoletta,

Punti 04:
Berto Sergio, Coin Maurizio, De Luca Giacomo, Loconsole Giovanni, Meneghetti Alessio, Piva Riccardo, Tebaldi Maurizio, Vedova Gabriele, Zampieri Luciano, Zanetti Nicola,

Punti 03:
Alemanno Ludovica, Bertoldo Luigi, Besazza Matteo, Campanelli Cesare, Caser Michela, Duso Massimo, Furlan Luigino, Mezzalira Ennio, Ongarato Fabio, Pandiani Alberto,

Punti 02:
Barbazza Gianfranco, Bazzana Andrea, Biscontin Andrea, Favaro Cristiano, Maniero Federico, Maniero Mirco, Temporin Marco, De Toni Leonardo,

Punti 01:
Antonello Walter, Bortoletto Alessandro, Cozzolino Felice, Crosara Fabio,  Ferri Marco, Marini Massimo, Musmeci Ignazio, Ongaro Andrea, Piccini Monica, Pruner Andrea, Schiavon Mauro, Tacchetto Daniele, Zanchet Andrea,

martedì 7 marzo 2017

FVG TRAIL RUNNING TOUR 2017

L'FVG TRAIL RUNNING TOUR 2017 è un’iniziativa dedicata alla promozione del territorio della regione del Friuli Venezia Giulia.
Dalle colline del Carso alle Prealpi Carniche passando per le Alpi Giulie diverse associazioni sportive si sono unite per la stesura del 3° calendario podistico dei Trail regionali:
36 gare con oltre 800 km e D+ 50000 metri di dislivello da percorrere da febbraio a novembre alla scoperta della Regione Friuli Venezia Giulia.
Si tratta di manifestazioni che si svolgono tra montagne e colline, valli e borghi raggiungibili attraverso sentieri e carrarecce che,grazie alla collaborazione con gli enti e le associazioni territoriali mirano alla valorizzazione del patrimonio naturalistico e alla promozione delle specialità eno-gastronomiche del territorio in cui si svolgono.
Potete scaricare QUI il volantino completo.
Ringraziamo il nostro Gianfranco Marcon per la segnlazione.

lunedì 6 marzo 2017

Info sociale #10

2° MINITRAIL FORTE GAZZERA
Sabato 13 Maggio, alle ore 16:00 si terrà il 2° MiniTrail a Forte Gazzera. QUI trovate il volantino.
Chi volesse dare una mano durante la manifestazioni me scriva in privato, grazie.


DOVE ABBIAMO CORSO
Da segnalare Gabriele: 17° assoluto alla Strasimeno, Leonardo: 3° assoluto alla Treviso Marathon e Cristiano: pacer delle 3 ore sempre alla Treviso Marathon

Sabato 4 Marzo

  • Monselice (PD) - 4 passi in Rosa: Michele Scaggiante, Giorgio Vanzetto

Domenica 5 Marzo

  • Caselle di Selvazzano (PD) - Memorial Ciao Gabriella: Andrea Panciera
  • Castiglione del Lago (PG) - Strasimeno: Gabriele Vedova
  • Conegliano (TV) - Moorun3: Michele Scaggiante
  • Conegliano (TV) - Treviso Half Marathon: Sergio Berto, Pierluigi Pizzato
  • Conegliano (TV) - Treviso Marathon: Cristiano Favaro (Pacer), Alessandro Cettina
  • Lion di Albignasego (PD) - Run for Home: Andrea Pivetta, Roberto Massarutto, Manuel Favaro, Iosanco Ragazzo, Monica Nalesso
  • Verbania - Lago Maggiore Half Marathon: Carlo Casali
  • Villaga (VI) - Marcia dei Bujeli: Mauro Riccato, Giorgio Vanzetto


venerdì 3 marzo 2017

Sei un vero runner se…


Sei un vero runner se…

  1. hai iniziato acquistando tutto il materiale da correre alla Decathlon
  2. hai capito che il materiale della Decathlon per correre fa schifo, e quindi adesso spendi 20€ per un paio di calze che butterai dopo 3 mesi
  3. le tue calze ora hanno una destra e una sinistra, e ti accorgi subito se le metti al contrario
  4. hai scoperto l’esistenza della domenica mattina
  5. l’ultima volta che non sei andato a correre la domenica mattina c’era ancora la Lira
  6. la domenica mattina c’è “il lungo”
  7. nelle vacanze di Natale sei l’unico della famiglia che riesce a non ingrassare
  8. la tua piramide alimentare è in realtà un cubo fatto solo di carboidrati
  9. più tu dimagrisci e più quelli che ti stanno intorno ingrassano
  10. un tuo sogno recondito sarebbe andare a correre la mattina di Natale, ma sai bene che ti costerebbe il divorzio
  11. nonostante il rischio ogni Natale ci fai un pensierino, ma vieni fulminato con lo sguardo da tua moglie
  12. a letto ti misuri il battito cardiaco
  13. tua moglie una volta ha chiamato il 118 perché ti credeva morto, in verità hai solo 35 battiti per minuto a riposo
  14. hai un orologio che misura qualunque indicatore relativo al tuo corpo, ma non hai ancora capito come leggere l’ora
  15. cambi scarpe con più frequenza di Paris Hilton
  16. le scarpe da correre serie sono solo Mizuno o Asics
  17. cambi scarpe in base al chilometraggio che hai percorso
  18. hai iniziato a indossare le scarpe da corsa in ufficio per il casual Friday
  19. al lavoro ogni tanto fai stretching seduto davanti al pc
  20. al lavoro sei diventato il profeta del running e dispensi consigli e tabelle
  21. hai capito che tra abbigliamento, scarpe e iscrizione alle gare un anno di corsa ti costacome un personal trainer in palestra
  22. quando vedi qualcuno correre con le Nike scuoti la testa
  23. almeno una volta hai vomitato le maltodestrine dell’Enervit
  24. hai perso ogni dignità quando sei andato dal farmacista del tuo paese a chiedere della vaselina
  25. il Polase Sport è quasi meglio della birra
  26. in chimica al liceo avevi 4 ma ora sei in grado di spiegare nei dettagli la scomposizione in zuccheri semplici e l’assorbimento da parte dei muscoli
  27. possiedi una tabella, o forse è meglio dire che una tabella ti possiede
  28. quando salti un allenamento della tabella ti senti colpevole
  29. sei diventato corsapatico: se non corri per una settimana diventi intrattabile
  30. pensi che sarebbe bello vincere il Superenalotto per potersi finalmente allenare tutti igiorni alle 3 del pomeriggio
  31. pensi che sarebbe bello vincere il Superenalotto per passare un mese ad allenarsi a Livigno o in Kenia
  32. sai riconoscere da un km di distanza un vero runner da uno della domenica
  33. quando li incroci saluti solo i runner seri
  34. quando incroci un runner alle 6 di mattina del 27 gennaio vi scambiate uno sguardo di complice intesa
  35. alle 6 di mattina del 27 gennaio ci sono solo runner seri
  36. hai una torcia frontale per correre quando c’è buio
  37. prepari la sera prima i vestiti per andare a correre l’indomani all’alba
  38. nel tuo telefono hai impostato più sveglie prima delle 7 di mattina che dopo
  39. hai iniziato mettendo nel tuo iPod la colonna sonora di Rocky, Eminem e altre canzonisuper motivazionali
  40. ma ora la tua playlist ha subito un’inarrestabile parabola discendente e ti esalti quando parte “Il ballo del mattone”
  41. quando fai le ripetute non porti l’iPod perché devi sentire il tuo corpo
  42. più di volta ti hanno detto “Sei matto”
  43. gli amici ti chiamano Forrest Gump
  44. ti vengono i crampi ai polpacci mentre dormi
  45. ti depili le gambe senza averne ancora compreso del tutto il motivo
  46. quando viaggi controlli prima su google maps dove potrai andare a correre
  47. viaggi sempre con le scarpe da correre
  48. hai corso in almeno 3 continenti
  49. pensi che correre sia anche un bel modo per scoprire una nuova città, ma alla fine non guardi nulla perché hai da seguire la tabella
  50. sai pronunciare e scrivere fartlek
  51. riesci a discutere per più di un’ora della soglia anaerobica
  52. la misura ufficiale della velocità per te sono i minuti per km, non i km/h
  53. adori l’odore del tartan della pista d’atletica
  54. faresti un monumento a chi ha inventato il Compeed
  55. hai segnato per terra la strada dove corri di solito per avere i riferimenti precisi
  56. hai preso in piena faccia almeno una volta il fatidico muro dopo il 30esimo km
  57. odi con tutto te stesso il vecchietto ultrasessantenne che si fa tutte le gare della provincia e, anche a gennaio, si presenta in pantaloncini e canotta
  58. sai benissimo che il vero motivo dell’odio per il vecchietto è il fatto che lui vada più forte di te
  59. mentalmente ti crei delle scuse per motivare la prestazione del vecchietto: “è in pensione, si può allenare come e quando vuole” “pesa 50kg bagnato” “sicuramente la moglie gli mette le corna”
  60. una delle tue grandi paure è il cubo da scalare della visita medico sportiva
  61. ti vanti con gli amici che da quando corri non ti ammali più, anche se la verità è che te ne freghi e corri anche ammalato
  62. la prima volta che hai finito una maratona, dopo il traguardo vedevi una luce in fondo a un tunnel
  63. collezioni le magliette delle gare fatte ma tua moglie ti proibisce di indossarle
  64. durante un allenamento sei entrato in stretto contatto con un cane che era molto attirato dal tuo abbigliamento scosciato
  65. quando nevicava andavi a fare i leva con gli amici, ora esci a correre nel parco come un lupo
  66. tornato dalla corsa nella neve sei felice ma allo stesso tempo ti senti in colpa perché non hai potuto seguire la tabella
  67. hai percorso ogni remota strada di campagna della tua città
  68. odi i bicchieri di plastica ai ristori e sei arrivato alla soluzione di schiacciarti il bicchiere pieno d’acqua contro la faccia tenendo la bocca aperta, una scena raccapricciante
  69. sai benissimo che il massaggio sportivo non è per niente rilassante come tutti pensano
  70. sei arrivato alla fine di questa lista, ti sei riconosciuto in almeno 10 punti e saresti pronto ad aggiungerne altri 50…
Fonte: www.multisport3ining.it