venerdì 16 dicembre 2016

È solo questione di testa


Il titolo pare una banalità ma, se ci pensi, non lo è affatto. Soprattutto per chi, come il 99% di noi, lo fa per purissimo diletto. È una questione di testa, dicevo, e (permettimi di calcare ancora di più la mano) secondo me lo è per il 99%.
Non sto parlando di motivazione o resilienza perché fermo il mio pensiero a un livello più “amatoriale”, lasciando concetti così importanti a chi corre da professionista (o quasi).

Tutto si riconduce fondamentalmente a una domanda e alla sua risposta:
– “Perché corri?”,
– “Per divertirmi, per stare bene, per godere di più del tempo a mia disposizione”.

Proprio il divertimento è una questione soprattutto mentale e nasce dalla giusta predisposizione. Per capirci, quante volte accade di godere di un allenamento molto più di un altro, anche a parità di prestazioni? Molte, vero?
Capita il giorno che sei rilassato, felice, sereno e ti godi la corsa tantissimo. Capita poi che sei svogliato, preoccupato, teso, stressato e ti sembra che qualche troll dispettoso ti abbia messo delle lastre di granito dentro alle scarpe.

Paradossalmente preferisco correre magari essendo non in una forma fisica perfetta ma godendomi la corsa con il cervello, anziché essere un freddo automa e magari correre più forte. Sembrano le scuse di quello che corre piano e cerca alibi, lo so. Ma – alla fine – è più probabile trovare la felicità in un numero su un tabellone o in emozioni fortissime?

Per me, dato che non sono un atleta professionista con possibilità di medaglia olimpica, vale di più godere di ogni singola corsa. Portarmela a casa e sentire il cuore un po’ più pieno e leggero.

L’unica eccezione

Come da tradizione, in tutto questo discorso ci dev’essere un’eccezione che conferma la regola. Ed è quando corri per superare i tuoi limiti. In quel caso il tempo conta eccome, sei tu che corri verso una versione nuova di te. In quel caso la felicità la trovi dopo aver corso, e non per le endorfine. Ma è la felicità di aver raggiunto un obiettivo, diversa da quella che provi nel goderti una corsa.


Fonte: www.runlovers.it