lunedì 16 maggio 2016

14 Maggio 2016 - 1° Minitrail Forte Gazzera


Bambini. Bambini dappertutto!
Per mesi, con un manipolo di Amatori, ho cercato di organizzare tutto al meglio, in bilico tra l'entusiasmo e il timore, il primo vero evento ufficiale organizzato dalla nostra società, sotto la mia presidenza, con la complicazione che, trattandosi di una manifestazione per e con i bambini, tutto doveva essere divertente e al contempo sicuro e perfetto...

A inizio settimana le previsioni meteo non promettevano nulla di buono ma sabato mattina, armati di tagliaerba, rastrello, martello e paletti, ci siamo trovati speranzosi a preparare il percorso: cartelli, nastri e bonifica di pozzanghere e ramaglie, cercando di lasciare comunque il percorso avventuroso e "naturale".

Mentre le nostre volontarie preparavano il ristoro noi montavamo l'arco, preparavamo le iscrizioni e rifinivamo gli ultimi dettagli, in attesa della cinquantina di bambini previsti, sessanta, nelle più rosee aspettative, vista la prudente pubblicità che avevamo fatto per l'evento, affidandoci per lo più al passaparola.
E invece...

E invece, complice la bella giornata, regalata in una settimana caratterizzata da temporali quasi quotidiani, al banco delle iscrizioni si sono presentati quasi 140 bambini, dai 4 ai 12 anni: chi indeciso sul numero di giri da fare, chi lanciato spavaldamente sulla lunghezza massima di 3 km, chi orientato su un più conservativo giro singolo da 1 km, ma tutti curiosi ed entusiasti.
Alle 16 la marea colorata era assiepata sotto l'arco, invadendo praticamente tutto lo spiazzo del Forte e, dopo il conto alla rovescia, si sono scatenati.

Dall'arco di arrivo si sentivano le urla gioiose prima affievolirsi e poi arrivare dalla parte opposta, ed è stato bellissimo vederli comparire, incitati dai genitori e dai presenti, e passare come fulmini per i giri successivi, o fermarsi, accaldati e sudati per ritirare la medaglia e l'attestato prima di correre al meritato ristoro, tutto a base di frutta e cibi naturali.

La festa è continuata per tutto il pomeriggio mentre gli ultimi bambini terminavano il percorso scortati dalla nostra bici-scopa e le famiglie immortalavano l'impresa dei loro figli orgogliosi della medaglia al collo e del fango sui vestiti.

Abbiamo raccolto complimenti dai genitori e commenti entusiasti dai bambini, per le "montagne" e il "passaggio nel bosco" ma soprattutto moltissimi ci hanno salutato con un "ci vediamo l'anno prossimo": indice del fatto che la manifestazione è piaciuta, e questo ci ha riempito di orgoglio.

Il nostro scopo era quello di avvicinare i bambini ad uno stile di vita e di alimentazione sano, attraverso l'attività sportiva, in particolare la corsa, in contatto con la natura, e non possiamo che ritenerci soddisfatti di questo risultato.

Voglio ringraziare quanti hanno contribuito alla riuscita di questa manifestazione, dagli Amatori agli sponsor, ai famigliari che hanno sopportato e supportato questi mesi di preparativi.
A questo punto non mi resta che lasciarvi alle gallerie fotografiche (verranno aggiornate anche nei prossimi giorni) e darvi appuntamento all'anno prossimo!

Galleria di Emanuela Lazzari (560 foto) QUI
Galleria di Alessandro Cettina (380 foto) QUI
Galleria di Silvia Pascoli (25 foto) QUI
Galleria di foto varie (15 foto) QUI

Michele Nodari

Info sociale #19

MINITRAIL:
Grande successo al Minitrail a Forte Gazzera con la presenza di oltre 130 bambini, a breve verranno pubblicate news e galleria fotografica.


PROSSIME CORSE:
Vi ricordo che domenica 22 a Cazzago ci sarà la Marcia dei 3 Canai: chi volesse fare gruppo può contattare Michele Scaggiante. Mentre Venerdi 27 a Peseggia ci sarà la Corsa dei Bisi organizzata dal nostro Luigino Furlan, vi invito a partecipare e magari a mangiare tutti in compagnia dopo la corsa.
Infine ricordo a quanti sono iscritti alla Moonlight Half Marathon di Jesolo del 28 a controllare la propria iscrizione e segnalarmi eventuali anomalie in modo da sanarle per tempo.


DOVE ABBIAMO CORSO:
Complimenti a Erika per l'ennesimo podio (3° di categoria) e a Antonio e Luigino per i piazzamenti (rispettivamente 5° e 7° di categoria) a Piombino Dese, e grazie veramente a tutti quanti hanno dato una mano al Minitrail a Forte Gazzera

Martedì 10/05/2016:
  • Campagna Lupia (VE) - Corri per donare un Sorriso: Manuel Favaro, Michele Nodari
Venerdì 13/05/2016:
  • Mirano (VE) - Su e zo pal Tajo: Ongarato Fabio, Manuel Favaro, Maurizio Coin, Giorgio Vanzetto, Gianfranco Marcon, Pivetta Andrea
  • Piombino Dese (VE) - Gran premio Priombinese: Erika Michielan, Michele Scaggiante, Marco Temporin, Antonio Bruni, Luigino Furlan
Sabato 14/05/2016:
  • Bassano del Grappa (VI) - Antico Trail del Contrabbandiere: Mauro Riccato
  • Mestre (VE) - Minitrail Forte Gazzera: Anna Vicentini, Manuel Favaro, Michele Nodari, Daniela Baldari, Alessandro Cettina, Leonardo De Toni, Emanuela Lazzari, Federico Maniero , Mssimo Marini, Davide Marini, Silvia Pascoli, Alberto Pandiani, Nadio Santello, Michele Simion, Massimiliano Tebaldi, Iosanco Ragazzo
  • Vedelago (TV) - GreenWay del Sile: Carlo Casali, Alberto Rusconi
Domenica 15/05/2016
  • Dolo (VE) - Marcia dei Storti: Anna Vicentini, Erika Michielan, Roberto Dei Rossi, Andrea Paggiarin. Maurizio Coin, Monica Nalesso, Iosanco Ragazzo, Michele Puca, Nadio Santello
  • Gemona (UD) - Trail dei 3 castelli: Gabriele Vedova, Massimiliano Tebaldi, Massimo Marini, Alberto Pandiani
  • Verona - StraVerona: Michele Scaggiante, Fabio Crosara
  • Villa del Conte (PD) - Villa Run Conte: Manuel Favaro, Michele Nodari

L'importanza della massima velocità aerobica nell'allenamento del podista e come migliorarla

La massima velocità aerobica (MVA) è, per definizione, la velocità a partire dalla quale un essere umano raggiunge la soglia del massimo consumo di ossigeno. Al di sotto di questa soglia la maggior parte dell’energia necessaria allo sforzo proviene dalla respirazione aerobica. Al di sopra il consumo di ossigeno resta costante e la potenza supplementare viene fornita dalla formazione di acido lattico.


Il valore della massima velocità di soglia permette di comprendere le capacità aerobiche di un atleta e di adattare l’allenamento alle reali attitudini che l’atleta stesso possiede.

Un test molto diffuso per il calcolo della MVA (basato sugli studi di Billat) è il test dei sei minuti. Secondo questo test, la MVA (che si misura in km/h) corrisponde alla velocità media tenuta dall’atleta durante una corsa della durata di sei minuti.

Migliorare la MVA è possibile sollecitando al massimo il sistema aerobico e cercando di limitare i processi di accumulo di acido lattico. Per andare incontro a queste necessità sarà necessario utilizzare delle metodiche di lavoro intervallate da pause durante le quali la frequenza delle pulsazioni cardiache possa diminuire. In realtà gli allenamenti specifici offrono una grande varietà di esercitazioni, tutte più o meno valide a seconda del soggetto che si ha di fronte, agli obiettivi prefissati e al periodo della programmazione in cui ci si trova.

Le proposte che seguono sono solo alcune metodiche per allenare questo sistema, ovviamente ne esistono molte altre. Non sono esposte in base all’importanza ma ai criteri applicativi e sono effettuabili su terreno pianeggiante, quindi eseguibili anche dagli atleti che non hanno a disposizione colline o montagne. Le esercitazioni elencate propongono l’esecuzione di un buon riscaldamento e il terreno di lavoro può essere costituito sia da asfalto che da sterrato; in linea di massima è preferibile un terreno naturale ma stabile e con fondo non troppo dissestato per evitare di far decadere il lavoro qualitativo.

30”-30”
Si tratta di una tecnica di lavoro con variazioni di velocità, molto efficace, da eseguire in questa forma: 30” ad andatura quasi massimale alternati a 30” lenti. Queste sedute sono particolarmente adatte al miglioramento cardiovascolare e della massima velocità aerobica, delle componenti aerobiche periferiche. Normalmente, dopo una esecuzione quasi massimale, nella fase di recupero le pulsazioni dovrebbero abbassarsi di 10-15 batt/min. Si possono eseguire sequenze di lavoro fino a 20 ripetizioni, a seconda dell’allenamento e del periodo dell’anno in cui si svolge il lavoro, l’importante è interrompere l’allenamento nel momento in cui ci si trovi in condizioni di affanno eccessivo poiché in questo caso si entrerebbe in un regime di lavoro totalmente lattacido. E’ effettuabile su terreno pianeggiante sia asfaltato che sterrato.

15”-15”
Lavoro simile al precedente ma dinamico, comporta un minore accumulo rispetto al 30”-30”. Da un punto di vista applicativo è un esercizio molto intenso, anche se non comporta un grande sviluppo chilometrico. L’importante è creare una differenza di velocità tra la fase attiva e quella di recupero, evitando di effettuare una corsa continua. Costituisce un buon esercizio per chi ha bisogno di velocizzare, anche se dal punto di vista cardio-respiratorio c’è un recupero troppo breve per cui l’andamento della frequenza cardiaca risulta pressoché costante a fronte delle velocità.

60”-60”
Lavoro simile ai precedenti, ma molto più intenso, da eseguire in questa forma: 60” ad andatura sub-massimale alternati a 60” lenti. Rispetto ai precedenti lavori è più specifico per la resistenza. Si possono eseguire da un minimo 10 variazioni a un massimo di 20 ripetizioni, l’importante che sia i 60” veloci e sia i 60” di recupero siano eseguiti sempre alla stessa velocità ad ogni ripetizione; quando i 60” veloci scadono come velocità o distanza, è meglio fermarsi oppure impostare le variazioni ad un ritmo più lento sin dall’inizio. Anche questo esercizio è effettuabile su terreno pianeggiante, sia asfaltato che sterrato.


Fonte: www.runningitalia.it

domenica 15 maggio 2016

15/05/2016 - StraVerona Cronorun 10 km

Verona è stata per me un brutto ricordo, infatti 2 anni fa percorrendo la Giulietta e Romeo half marathon dopo 8 km mi sono infortunato ma stringendo i denti sono ugualmente transitato al traguardo. Seguirà poi i 5 mesi di stop tra fisioterapia e guardare dietro le quinte gli altri che corrono. Si volta pagina, oggi c'è la Straverona e decido di partecipare alla Cronorun, ovvero stesso percorso della classica scaligera ma con il tempo: tra i 20 che sulla carta sembrano molto impegnativi opto per i 10, ondulati ma alla mia portata, utile per le prossime gare.
Un'ora di auto in autostrada e poi seguendo le indicazioni per lo stadio raggiungo il parcheggio C, salendo in navetta a disposizione per i podisti e familiari raggiungo Piazza Cittadella a pochi passi da Piazza Bra e l'Arena. Nel Loggiato della Gran Guardia ritiro il pettorale e la maglia tecnica, data l'ora precoce giro per gli stand tra cui quello di Giorgio Calcaterra, il suo libro è in vendita ma di lui non c'è traccia. Nel frattempo mi cambio, consegno il borsone agli addetti al servizio e inizio il riscaldamento seguendo qualche gruppetto che per qualche km segue il percorso della gara, il tempo è nuvoloso ma ogni tanto spunta fuori il sole. Il punto di partenza è previsto per le 9 nei portoni di Piazza Bra ma c'è un'enorme marea umana davanti all' arco dello start perciò mi avvicino più possibile senza creare disagio. Pronti via e sorpassi a non finire per i primi km, smaltito il traffico inizio a fare un discreto ritmo da Porta Palio direzione Castelvecchio passando lungo l'Adige fino al quinto quando la strada si inerpica per le Torricelle: per 2 km rallentamento e qualche metro camminando data l'asperita' poi in cima attraversando le mura di Castel San Pietro si riprende a correre, ma inizia anche la discesa e perciò presto attenzione alle scalinate facendo a volte zig-zag tra chi cammina quasi occupando il tragitto. Sono altri
2 km di discesa a tratti pericolosa ma ben segnalata poi attraversamento dell'Adige in Ponte Pietra, infine in piano per le strade a volte strette fino a raggiungere il traguardo in piazza Bra. 50 minuti e rotti ma la salita e discesa si sono fatti sentire. Ressa in arena per il ristoro e per i pacchi gara, nel frattempo ritiro il borsone e mi cambio, aspetto se incrocio all'arrivo Fabio Crosara in gara nei 20 km, mezz'ora di attesa ma niente da fare, posso immaginare che sarà molto stanco.
Mi avvio perciò alla fermata della navetta che mi riporta in 10 minuti al parcheggio, il tempo di sistemare gli accessori podistici e poi si ritorna a casa tra il sole che è uscito dal guscio. Tra un mese c'è Lignano, speriamo in bene e nel divertimento.

Michele Scaggiante

Allenamento maratona: una sfida contro se stessi

Negli ultimi 10 anni la percentuale di gente che porta a termine una maratona si è quadruplicata: questa disciplina, infatti, affascina molti podisti perché rappresenta una sorta di sfida contro i propri limiti e allo stesso tempo un confronto con gli altri.

Non c’è un modo giusto per correre una maratona, ognuno la corre a modo proprio, ma ci sono dei criteri essenziali per prepararla. In questo articolo non daremo le famose “Tabelle di allenamento”, perchè ormai se ne trovano di tutti i tipi, ma vogliamo indicare quali sono gli elementi importanti da tenere presenti per affrontare una maratona.

Prima di apprestarsi a questa disciplina, è di fondamentale importanza accertarsi del proprio stato di salute, con dovuta visita medica sportiva non per “podismo” ma per “atletica leggera”. Superato questo primo step, con esito positivo, si può iniziare questa affascinante sfida.
Se l’obiettivo è correre per la prima volta una maratona o correrla ancora una volta per gustarne il fascino, è sufficiente allenarsi tre volte a settimana. Le sedute di allenamento vanno svolte evitando di correre tre giorni di fila per poi farne quattro di riposo: bisogna “spalmare” i tre allenamenti in modo equo (ad esempio domenica, mercoledì, venerdì).

Al fine di effettuare un buon allenamento, che risulti efficace allo scopo, è consigliabile valutare la situazione di partenza:

  • sedentarietà: è la prima volta che ci si appresta ad uno sport di endurance oppure si ha un trascorso sportivo (ciclismo, sci di fondo ecc.)?
  • Peso: la struttura corporea è molto pesante o hai un discreto rapporto altezza/peso?
  • Postura: l'appoggio di corsa è normale (neutro) o presenta dei problemi posturali (supinatore/pronatore)?

Una volta aver preso atto dei propri parametri, bisogna munirsi di un cronometro, di un paio di scarpe adatte al proprio tipo di appoggio, di abbigliamento adatto alla stagione, che permette di far ventilare il sudore ma che protegge dal freddo e, finalmente, si può dare il via alla sfida!
Durante le prime settimane di allenamento è bene svolgere delle sedute in cui si alternano corsa e marcia. Se non si è mai corso in vita propria, si può cominciare con la camminata a passo svelto, la quale prepara le gambe a sopportare il carico della corsa. A chi ci segue consigliamo sempre di tenere d’occhio il tempo di corsa e non la distanza percorsa. Il ritmo da tenere nei tratti di corsa non deve essere veloce.

L’errore più comune che commette chi si avvia per la prima volta alla corsa è proprio quello di tenere un ritmo troppo sostenuto, provocando affanno respiratorio, sensazione di bruciore al petto, aumento delle pesantezza alle gambe; queste sono tutte sensazioni negative che possono indurre a non continuare a correre. Per capire qual'è il giusto ritmo da tenere, basta semplicemente provare a parlare durante la corsa: in questo modo si può avere un indicatore del livello di ossigeno, utile per stabilire il grado di resistenza.

Nel caso in cui se ne abbia la possibilità, è consigliabile scegliere percorsi lontani dal traffico, magari in un parco, in una pista ciclabile ecc. Se non si ha nessuna alternativa alla strada, è bene cercare di correre in direzione opposta al senso di marcia in modo da avere le auto di fronte.
Le prime settimane di allenamento alla maratona vanno svolte su percorsi prevalentemente pianeggianti, fino a quando non si matura una discreta tonicità. Alla seduta di corsa va associata sempre un seduta di stretching; inoltre, almeno una volta a settimana, vanno inseriti dei semplici esercizi di rafforzamento di tutto il corpo.

Un altro importante fattore di allenamento alla maratona è l’alimentazione. Ogni allenamento, infatti, determina un consumo energetico che può essere stimato con un semplice calcolo empirico: 1 caloria x 1 km di corsa x 1 kg di peso. In pratica, per ogni chilometro di corsa, si consuma un numero di calorie pari a quello del proprio peso corporeo. Ad esempio un podista di 80 chili spende 80 calorie per correre 1 km. A livello energetico, correndo più forte, la spesa energetica varia pochissimo quindi, sia che si corre a 10 km/h o a 20km/h, il consumo è quasi uguale. Quello che varia è il tipo di “benzina” utilizzato: quando si corre piano si utilizzano prevalentemente i grassi, aumentando la velocità di corsa si consumano più carboidrati.

Tenuto conto che nel primo periodo di allenamento è prevista prevalentemente la corsa a ritmo lento, l’energia consumata è quella fornita dai grassi. Questo non significa, però, che bisogna mangiare più alimenti ricchi di grassi!

Dagli studi effettuati negli ultimi anni si è visto che, in generale, è bene seguire un'alimentazione ben bilanciata dal punto di vista di carboidrati, grassi e proteine.


Fonte: www.runningitalia.it

sabato 14 maggio 2016

Assicurazione obbligatoria per chi pratica sport: quale polizza stipulare?

Con il D.P.C.M. 3 Novembre 2010 la stipula della polizza sportiva contro gli infortuni è diventata obbligatoria per tutti gli sportivi dilettanti tesserati con le Federazioni sportive nazionali, le Discipline sportive associate e gli Enti di promozione sportiva che il Coni riconosce come atleti, tecnici o dirigenti. L’obbligo è stato esteso anche ad istruttori, dirigenti tesserati, collaboratori e preparatori atletici. Le coperture assicurative proposte dal mercato sono molto diversificate e, attraverso alcuni siti specializzati nel calcolo delle polizze assicurative, chi è interessato può trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze.

L’assicurazione infortuni sportivi, ad esempio, copre tutte le spese mediche da affrontare in seguito ad un infortunio subito nel corso di gare o allenamenti dal quale siano derivati danni fisici visibili e obiettivamente constatabili che portino ad invalidità permanente o, nel peggiore dei casi, alla morte.

Altre tipologie di polizza sportiva, come l’assicurazione responsabilità civile privata, prevedono anche un risarcimento nei confronti di terzi e di iscritti ad associazioni sportive che abbiano subito infortunio durante la pratica sportiva. In questo caso, infatti, chi ha provocato il danno e non è coperto da un’adeguata polizza assicurativa si trova costretto a pagare di propria tasca i costi di eventuali operazioni o riabilitazioni e corre il rischio di dover sborsare, da un giorno all’altro, cifre molto elevate.

Si parla, inoltre, di copertura assicurativa estesa al rischio in itinere quando il rimborso è previsto anche in caso di infortunio subito nel percorso compreso tra la propria abitazione e il centro sportivo o il campo di gioco nel quale viene svolta attività sportiva.

Deve essere considerato, inoltre, che molte compagnie assicurative propongono al contraente, oltre i modelli standard, anche la possibilità di ottenere polizze “cucite su misura” in base alle proprie esigenze negoziando, ad esempio, una maggiore copertura assicurativa riguardo al rimborso delle spese mediche o farmaceutiche da sostenere in seguito all’eventuale infortunio.

L’assicurazione infortuni sportivi non può essere stipulata con qualunque compagnia assicurativa che la metta a disposizione ma soltanto con quelle che sono riconosciute idonee dalla legge. Qualora si verifichi un infortunio, il legale rappresentante della struttura sportiva si assume la responsabilità di attestare in che modo il sinistro è avvenuto; infatti, la copertura assicurativa viene meno se l’incidente risulta essersi verificato nel corso di attività sportiva non praticata nel rispetto dei regolamenti e delle leggi.


Quali soluzioni per gli amatori e per chi pratica sport estremi?
Per coloro che svolgono attività sportiva a livello non agonistico ma, piuttosto, ludico e amatoriale non è obbligatoria la sottoscrizione di una polizza assicurativa contro gli infortuni, ma la stipula della stessa è fortemente consigliata per tutelarsi da eventi spiacevoli e imprevisti. E’ opportuno sottolineare che per alcuni sport, come quelli estremi, non esiste alcun tipo di assicurazione sugli infortuni sportivi a causa dell’elevato rischio in cui incorre chi svolge tali attività. Si pensi all’alpinismo di alta montagna, alla caccia di animali pericolosi, alla speleologia, allo skeleton o alla discesa con il bob. Anche in questo caso, però, l’amatore può comunque stipulare una normale assicurazione infortuni per la quale, tuttavia, spesso sarà costretto a pagare un prezzo tanto più alto quanto maggiore è il rischio connesso all’attività praticata. Soltanto alcune compagnie propongono delle estensioni di garanzia per alcuni sport estremi come gli sport aerei, quelli motorizzati o le gare organizzate dalla Federazione Italiana Vela.


Fonte: www.runningitalia.it

venerdì 13 maggio 2016

La falcata nella corsa, ampia o rapida?

Guardando i top runner correre, si nota subito come ognuno di loro è caratterizzato da uno stile di corsa del tutto personale.
Nonostante ciò, si vedono grandi campioni che, pur correndo in modo diverso fra loro, raggiungono prestigiosi risultati.

Una delle domande più ricorrenti quando si parla di azione di corsa è:  meglio una falcata più ampia o un’azione di corsa più rapida?

Cominciamo con il definire il concetto di falcata e l’importanza che ha nella corsa. Considerando che la corsa è definita come una successione di balzi, con il termine falcata viene indicata la distanza che intercorre fra il termine della fase di spinta di un piede e l'inizio della fase di appoggio dello stesso. I momenti che caratterizzano la falcata sono tre: l’ammortizzazione (presa di contatto con il suolo), l’impulso (fase di spinta) e la sospensione (fase di volo). L’efficacia della falcata dipende da due fattori, la frequenza e l’ampiezza, inversamente proporzionali tra di loro, infatti all’aumentare di uno corrisponde la diminuzione dell’altro.

Altri fattori che influenzano la falcata sono: le misure antropometriche (altezza, peso ecc), la posizione del baricentro, le caratteristiche neuro-muscolari proprie di ogni persona, il tipo di gara, il tipo di percorso.

Generalmente si è portati a pensare che soggetti brevilinei hanno una falcata più rapida rispetto ai longilinei. In realtà l’apertura della falcata è strettamente correlata a caratteristiche soggettive, prova ne è che un atleta relativamente alto come Haile Gebrselassie (1m65cm), grazie all’ottima capacità di esprimere forza ed elasticità, riesce ad avere una falcata ampia ed efficace che gli ha permesso di correre forte sia gli 800 m (3'33"73) che la maratona (2h03'59"). Ma non tutti hanno determinate doti.

Guardando l’aspetto dal punto di vista di spesa energetica, in generale possiamo dire che una falcata più ampia tende ad avere un costo energetico maggiore e viceversa, ma questo è vero fino ad un certo punto. Infatti, se si aumenta la velocità, avere un passo troppo rapido e frequente ha un costo energetico uguale o maggiore a quello di chi corre in ampiezza.

Anche la pendenza ha la sua influenza nella falcata. Infatti in salita si tende ad avere un’azione più corta e rapida, in particolare nelle salite di forte pendenza e, viceversa, in discesa ci si lascia andare portando leggermente le spalle in avanti e tendendo ad alzare un po’ di più le ginocchia, questo comporta un’apertura della falcata.

Per migliorare nella corsa, l’idea è quella di non concentrarsi sul tipo di falcata e cercare di modificarla, quanto invece migliorare le componenti che riguardano la corsa come il potenziamento muscolare, la tecnica di corsa, la mobilità articolare e la falcata sarà una diretta conseguenza di come il nostro schema motorio ha appreso il gesto.

Quindi per dare una risposta alla domanda iniziale possiamo dire che la falcata migliore è quella che ci consente di correre più forte possibile spendendo meno energia possibile.


Fonte: www.runningitalia.it

mercoledì 11 maggio 2016

Campionato Sociale 2016: Classifica al 10/05/16

Punti 28:
Nodari Michele,

Punti 21:
Scaggiante Michele,

Punti 20:
Crapanzano Salvatore,

Punti 19:
Piva Riccardo, Tebaldi Massimiliano,

Punti 17:
Berto Sergio, Casali Carlo, Vicentini Anna,

Punti 15:
Ragazzo Iosanco,

Punti 14:
Antonello Walter, Marcon Gianfranco, Rusconi Alberto,

Punti 13:
Baldari Daniela, Pandiani Alberto, Rossi Nicoletta,

Punti 12:
Canello Stefano, Favaro Manuel, Maniero Federico, Riccato Mauro,

Punti 11:
Nalesso Monica, Pivetta Andrea, Temporin Marco, Zampieri Luciano, Zanetti Nicola,

Punti 10:
Coin Maurizio, Panciera Andrea, Puca Michele, Rosada Mauro, Santello Nadio, Simion Michele, Vedova Gabriele,

Punti 09:
Baroni Daniele, Campanelli Cesare, Caser Michela, Furlan Luigino, Vanzetto Giorgio,

Punti 08:
Di Geronimo Dario, Lazzari Emanuela, Marangon Silvano, Michielan Erika, Ongarato Fabio,

Punti 07:
Bertoldo Roberto, Cettina Alessandro, Dei Rossi Roberto, Favaro Cristiano, Fiannaca Antonio, Vio Daniele,

Punti 06:
Bazzana Andrea, Bertoldo Luigi, De Toni Marco, Giacomin Valentina, Loconsole Giovanni, Marini Massimo, Massarutto Roberto, Pascoli Silvia, Tebaldi Maurizio, Wirkowsky Jean,

Punti 05:
Bruni Antonio, Causin Elisa, Maniero Mirco, Mezzalira Ennio,

Punti 04:
Cerutti Stefano, De Toni Leonardo, Faraon Raimondo, Garsantsyan Tovmas, Pellizzaro Agnese, Pruner Andrea, Rossit Maria Grazia, Zanchet Andrea,

Punti 03:
Alemanno Ludovica, Biscontin Andrea, Cemolin Renzo, Compagno Nicola, Cozzolino Felice, Crosara Fabio, Fabiano Gabriele, Memmo Marco,

Punti 02:
Favaretto Patrizio, Martinovic Livio, Musmeci Ignazio, Sambo Claudia, Schiavon Mauro,

Punti 01:
Fernandez Maurizio, Ferri Marco, Gaiani Luigi, Gemin Carla, Grigio Silvia, Ongaro Andrea, Paggiarin Andrea, Roani Marco, Tacchetto Daniele,

Allenare forza e resistenza nella corsa con il Circuit Training Modificato

Negli ultimi anni si è dato sempre più spazio e importanza all’allenamento della forza per le discipline di resistenza. Questo aspetto è stato oggetto di numerosi studi e ricerche che hanno portato alla realizzazione di programmi di training misto, endurace più forza. In particolare sono stati studiati i fattori neuromuscolari legati all’insorgere della fatica durante le prove di resistenza. Infatti, durante gli esercizi prolungati e ad intensità alta, l’attività muscolare va incontro ad affaticamento con una diminuzione della capacità del sistema muscolare di produrre forza.

L’introduzione di allenamenti di forza nelle discipline di endurance sembra avere un effetto positivo sotto molti aspetti quali l’economia di corsa, l’azione meccanica e diversi altri fattori legati alla prestazione.

Un allenamento combinato di forza e resistenza è il Circuit Training Modificato (C.T.M.). Questa metodica di allenamento fu ideata nel 1956 da Morgan e Adamson, due professori inglesi. Il termine circuito fa riferimento ad una serie di esercizi accuratamente scelti e disposti consecutivamente che coinvolgono i vari distretti muscolari. Gli esercizi sono intervallati da momenti di pausa, che può essere svolta anche in maniera attiva, cioè di corsa. Questa metodica determina adattamenti sia a livello nervoso che a livello muscolare; inoltre è stato constatato che il C.T.M. eseguito con esercizi ad intensità (40-60%), con brevi intervalli, determina un miglioramento del VO2max.

Per creare un C.T.M. si devono tener presente diverse variabili tra i quali la preparazione fisica di partenza, i tempi di recupero (sia durante le serie che durante le ripetizioni), la percentuale di carico e l’intensità delle prove.

Un altro aspetto importante del C.T.M. è la sua varietà sia in termini di esercizi da svolgere che di modalità. Infatti, a seconda del periodo, si possono creare C.T.M. di tipo estensivo, cioè volti allo sviluppo della forza-resistente, o di tipo intensivo, cioè volti alla sviluppo della potenza.

Proponiamo un esempio di C.T.M. che presenta 6 stazioni, in ogni stazione viene svolto un esercizio diverso che stimola un distretto muscolare. Fra un esercizio e l’atro viene percorso un tratto di 200mt. di corsa e alla fine viene svolta una prova di corsa più lunga, di 1000mt.. Dopo un’opportuna pausa, il circuito viene ripetuto da 2 a 4 volte.



Esempio di C.T.M.
  • 30” di molleggi piedi - 200mt. di corsa
  • 30” saltelli con flesso estensione delle braccia - 200mt. di corsa
  • 30” lombari - 200mt. di corsa
  • da supini flessione gambe in modo alternato - 200mt. di corsa
  • 10 contropiegate su un arto - 200mt. di corsa
  • piegamenti sulle braccia - 1000mt. a ritmo di soglia anaerobica
  • recupero 4’




Fonte: www.runningitalia.it


martedì 10 maggio 2016

Dove correre questa settimana (09/05/16 - 15/05/16)

Martedi 10 Maggio

  • Campagna Lupia (VE): "Corri per donare un sorriso" - km 5 10 - ore 20:00


Venerdi 13 Maggio

  • Mirano (VE): "Su e zo par el Tajo" - km 2 / 7 - ore 19:30
  • Piombino Dese (PD): "Gran Premio Piombinese" - km 7 - ore 21.00
  • Roncan (BL): "Kilometrissimo" - km 1 a cronometro - ore 20:00
  • Thiene (VI): "Capajellando" - km 10 - ore 19:30
  • Verona: "Run 5.30" - km 5 - ore 5:30


Sabato 14 Maggio

  • Bassano del Grappa (VI): "Antico Trail del Contrabbandiere" km 37 D+2500 - ore 14:30
  • Conegliano (TV): "Campionato Provinciale di Società Cadetti/e" su pista - ore 15:00
  • Fratta Polesine (RO): "Camminando tra Storia ed Acqua" - km 4 / 8 - ore 19:30
  • Marcon (VE): "CdS Cadetti" su pista FIDAL - ore 15:30
  • Mestre (VE) "Campionati Regionali individuali Master open" su pista FIDAL - ore 14:30
  • Mestre (VE) "1° Mini Trail Forte Gazzera" - ore 16:00
  • Vallesella (BL): "CdS Ragazzi/e Cadetti/e" su pista FIDAL - ore 15:30
  • Vedelago (TV): "Greenway del Sile" T.A. km 100 in 2 giorni
  • Vedelago (TV): "Greenway del Sile - Tappa Breve" km 30 
  • Verona: "StraVerona Junior" -  ore 16:00


Domenica 15 Maggio

  • Agordo (BL): "CdS Cadette/i - Gare Assolute" su pista - ore 14:45
  • Anzù (BL): "Giro del Miesna" - km 5 / 11 - ore 10:00
  • Baruchella (RO): "Caminada tra il kiwi" - km 6 / 12 / 20 / 27 - ore 8:00
  • Dolo (VE): "Marcia dei Storti lungo la Riviera del Brenta" - km 7 / 14 / 19 - ore 8:15
  • Marcon (VE): "CdS Cadetti" su pista - ore 15:30
  • Mestre (VE) "Campionati Regionali individuali Master open" su pista FIDAL - ore 14:15
  • Monfumo (TV): "Monfumo Hills" - km 11 -  ore 9:00 - Nordic Walking
  • Nove (VI): "Marcia del cuco" - km 6 / 12 / 22 - ore 7:30
  • Padova: "Marcia della Speranza" - km 5 / 10 / 15 - ore 8:00
  • Piombino Dese (PD): "Bimbi in corsa" 0-13 anni - ore 16:00
  • Plois (BL): "CronoDolada" - km 5,5 D+650 - ore 9:30
  • Salvatronda (TV): "Caminar par i cavini" - km 6 / 12 / 18 - ore 9:00
  • Sarego (VI): "Caminada dei colli Berici - La Seraticense" - km 7 / 12 / 20 - ore 7:30
  • Sedico (BL): "Sedico run" - km 23  - ore 10:00
  • Sedico (BL): "Sedico run Staffetta" - km 15+8 a staffetta  - ore 10:00
  • Sedico (BL): "Sedico family run" -  km 5 - ore 10:00
  • Sernaglia della Battaglia (TV): "Corsa podistica" - km 5 / 11 - ore 9:00
  • Torrebelvicino (VI): "Camminata panoramica della Val Leogra" - km 5 / 8 / 15 - ore 7:30
  • Torri di Arcugnano (VI): "Fimon Lake Run - Donne in corsa" - km 6 /13 - ore 9:20
  • Vedelago (TV): "Campionato Provinciale di Società Cadetti/e" su pista - ore 8:30
  • Verona: "StraVerona + CronoRun" - km 6 / 10 / 20 - ore 8:30
  • Villa del Conte (PD): "Villa Run Conte" - km 5 / 12 / 21 - ore 8:00

lunedì 9 maggio 2016

Info sociale #18

MINITRAIL:


Sabato 14 Maggio si terrà il 1° MiniTrail a Fort Gazzera.
Ricordo che possono partecipare i bambini dai 4 ai 12 anni, ritrovo alle 15:30 e partenze alle 16:00. Ristoro e medaglia a tutti i partecipanti!
Avete sparso la voce?
Portate i vostri figli?
E i loro amichetti?
Avete ancora una settimana per organizzarvi, forza!

Se qualcuno volesse venire a dare una mano a preparare il percorso, e/o il ristoro, a "dirigere il traffico" dei bambini o dare comunque un supporto mi contatti in privato, grazie.


MI SONO DISTRATTO:
Pensavo di fare un articolo speciale per festeggiare qualora fossimo arrivati a quota 100 tesserati... Ma purtroppo mi sono distratto un attimo e ...siamo arrivati a 108! Siamo tantissimi. Grazie a tutti quelli che hanno rinnovato, a quelli che sono arrivati da altre società e a quelli che ci hanno scelto per la prima volta. Adesso mi tocca tener buono l'articolo per i 200... Dai che 'ndemo!


MARCIA DEI 3 CANAI:

Il 22 Marzo a Cazzago si corre la Marcia dei 3 Canai, chi volesse fare gruppo può contattare Michele Scaggiante (leonaedo.sxaggiante@gmail.com oppure 389-9792525)



DOVE ABBIAMO CORSO:

Martedì 03/05/2016:
  • Campagna Lupia (VE) - Corri per donare un Sorriso: Salvatore Crapanzano, Michele Nodari
Sabato 07/05/2016:
  • Cimadolmo (TV) - Corsa degli Asparagi: Andrea Pivetta
  • Villaverla (VI) - 50 e lode: Massimiliano Tebaldi, Michele Simion

Domenica 08/05/2016:
  • Badoere (TV) - Camminata dell'asparago: Massimiliano Tebaldi, Mauro Rosada
  • Bibione (VE) - Bibione Half Marathon: Marco Roani, Claudia Sambo, Michele Nodari, Roberto Bertoldo, Nicola Zanetti
  • Casier (TV) - 10 miglia del Sile: Anna Vicentini, Federico Maniero, Roberto Dei Rossi, Marco De Toni, Maurizio Coin, Fabio Ongarato
  • Nogarole Vicentino (VI) - Marcia dei Capitei: Gianfranco Marcon, Stefano Canello
  • Piove di Sacco (VE) - Corri che Piove: Marco Temporin, Erika Michielan, Nadio Santello
  • Praga (CZ) - Chzeck Marathon: Riccardo Piva, Walter Antonello
  • San Donà di Piave - Mezza del Piave: Manuel Favaro
  • Treviso - Pink Run: Monica Nalesso
  • Trieste - Bavisela: Michele Scaggiante, Salvatore Crapanzano, Michele Puca, Daniela Baldari, Silvia Pascoli, Carlo Casali, Alberto Ruconi
  • Vittorio Veneto (TV) - Marduk Trail: Giorgio Vanzetto, Mauro Riccato

08 Maggio 2016 - 1° Bibione Half Marathon


Domenica di buon'ora mi alzo e parto per Bibione, per partecipare alla prima edizione della mezza maratona. 
 La giornata si presenta stupenda, cielo sereno e nemmeno una nuvola in cielo. Arrivo a Bibione alle 7.45, parcheggio nell'area riservata tra via del Saggitario e Orsa Maggiore a circa 700m da piazzale Zenith dove si trova la partenza, ritiro pettorali pacchi gara e deposito borse. Visto che sono in gran anticipo ritiro il pettorale e il pacco gara e vista la giornata di sole e la temperatura mite mi cambio e deposito la borsa. Così mi faccio un giretto tra gli stand e guardo in giro se intravedo qualche altro amatore dovremo essere in 5 iscritti alla mezza di Bibione tra cui anche il nostro presidente Michele Nodari... purtroppo non incontro nessuno. Giro tra gli stand per un po' e poi decido di incominciare il riscaldamento. 
Corricchio per le vie di Bibione e verso le 8.45 entro in griglia di partenza, ancora abbastanza vuota. La partenza è prevista per le 9.10 il programma è così composto: ore 9,00 - Partenza "Bibione Fun - 5K" ore 9,10 - Partenza "Bibione Half Marathon" ore 12,00 - Premiazioni Per la mezza danno poco più di 1600 iscritti, limite imposto dall' organizzazione e pienamente raggiunto. Per primi partono i volontari che spingono le carrozzine dei diversamente abili, poi circa dieci minuti dopo la Bibione Fun di 5km per bambini e famiglie, e alle 9.13 partiamo noi della mezza maratona. 
Si parte dal piazzale Zenith sotto un sole che comincia a scottare si svolta a destra e ci si addentra per Bibione, circa al 3km uscendo da Bibione paese e andando verso il faro c'è una curva a gomito che attraversa un ponticiello protetto da Guard rail, circa 50 metri davanti a me un concorrente preso dalla velocità sbatte addosso alle protezione cade e si procura un taglio alla testa abbastanza grande vedo uscire parecchio sangue, fortunatamente il ponte è presidiato e viene soccorso prontamente, verrà chiamata anche l'autobulanza. 
La vista del sangue mi impressiona un po' e rimango un po' scombussolato. La corsa continua e il percorso diventa sterrato si corre in mezzo a un bosco e siamo all' ombra, si alza parecchia polvere da terra. Raggiungiamo il faro bellissima vista sul mare e qui si corre lungo la spiaggia sotto il sole e il caldo si fa sentire. Dopo circa 4km raggiungiamo piazzale Zenith con un po' di pubblico che ci incoraggia, transitiamo sulla destra e poi subito a sinistra lungo via Orsa Maggiore dove troviamo il ristoro dei 10km, per ora sono nei tempi e nel passo gara si prosegue per via delle Nazioni fino ad arrivare alla spiaggia circa al 13.5km sulla spiaggia corriamo su passerelle di legno, il caldo si fa sentire e anche la stanchezza. 
Butto l'occhio al mare e alle persone sdraiate a prendere il sole alcuni si alzano e ci applaudono al nostro passaggio.... caldooooo ...calo il ritmo sento la stanchezza, rientriamo in paese per via dei Lauri e via Ginepri, e risbuchiamo ancora in spiaggia per via degli Asfodeli siamo al 17Km ultima tirata e ci siamo.... ancora spiaggia ancora sole ... ancora passerelle di legno .... prima del 19Km rientriamo in paese per via Ariete e corso Europa, finalmente un po' d'ombra ultimo ristoro ai 20km e via per via delle Lune lungo la spiaggia su asfalto verso l'arrivo ultimo rettilineo pieno di gente vedo l'arco è fatta !!! 
Chiudo con un dignitoso 1,47.50... avrei potuto fare meglio ma le passerelle e il caldo questa volta mi hanno penalizzato. Ritiro la medaglia, un bel medaglione pesante massiccio, bevo qualcosa al ristoro e mi findo in doccia.... 
Bellissima giornata, bel tracciato, alla fine una bella esperienza, docciato e cambiato mi avvio alla macchina e leggo le ultime notizie sugli altri amatori che corrono sempre oggi a Trieste, tra cui Michele Scaggiante (trio medusa). 

Nicola Zanetti

domenica 8 maggio 2016

8 Maggio 2016 - Trieste: Green Europe Half Marathon


Oggi siamo a Trieste, rimandata a quest'anno per infortunio 12 mesi fa per cui una mia piccola rivincita personale. Finalmente c'è il sole, perciò mi vesto leggero e si parte per il Friuli. Già ritirato il pettorale venerdì parto da Mestre in treno, due ore di viaggio con leggero ritardo finale e salita in navetta per chi fa la mezza maratona. 30 minuti e arrivo a Duino, sede di partenza gara. Intravedo l'arco di partenza, i bus per la consegna sacche, molti podisti in fase di svestizione e alcuni amatori cito Michele Puca, Daniela Baldari, Carlo Casali, Crapanzano e in fase di riscaldamento Stefano Rusconi. È ancora presto, manca circa un'ora prima di partire perciò mi in cammino nei dintorni fino a un bar che offre al caffè gratis ai podisti; perché non approfittarne? Digerito la tazza, torno indietro e mi cambio, consegno la borsa ai preposti e inizio il riscaldamento. Alle 9,20 entro in gabbia già affollata, partenza prevista 9,50. Posticipata per aspettare i primi della maratona si parte 10 minuti dopo, 30 minuti ad aspettare tra il sole che inizia a battere sulla testa e qualche mugugno. 
Primi 4 km in leggera salita per Sistiana poi lunga discesa di 10 fino al bivio di Barcola. Dal quinto km sono giusto con i tempi, presi tutti i ristori ma il caldo si fa sentire. Incrociamo i podisti della 42 partiti dalla Slovenia e proseguiamo nella stessa direzione, a Barcola termina la discesa dopo aver oltrepassato due grotte e qui fino al traguardo mancano 7 km ma in piano. Incrocio Rusconi dal km 14, poi lo ritrovo al 16esimo, nel frattempo mi raggiunge Michele Puca con il pacer dell'1h45, proseguo con loro per qualche km poi le gambe dovuto alla discesa accusano fatica, loro se ne vanno e io proseguo piano fino all'ultimo ristoro. Mi fermo per qualche istante poi ricomincio gli ultimi km, siamo ormai a Trieste e vado avanti con la testa, quasi riprendo il mio ritmo abituale stringo i denti e transito al traguardo in 1h44'21", quasi non ci credo. Scambio di complimenti agli amatori già arrivati al traguardo, c'è anche la Silvia Pascoli che ha fatto la family, ristoro finale e consegna medaglia. Ritiro il borsone, mi cambio poi trasferimento a piedi presso il Centro Congressi per il pasta party.
Ritorno a piedi in stazione tra i gazebo promozionali della Bavisela e incito i podisti della 42 che passano davanti alla stazione che manca poco al termine. Si torna a casa.
Quarta mezza quest'anno e decima di sempre terminata, arrivederci alle prossime gare podistiche.

Michele Scaggiante

L’influenza del peso corporeo nel podista

Il peso corporeo per un podista è importante principalmente per due aspetti: prestazione e salute.


Prestazione

Gli sport in cui è richiesta la più bassa percentuale di grasso corporeo sono quelli in cui il fattore antigravitario si oppone in modo significativo alla prestazione. A ginnasti, ciclisti scalatori, saltatori in alto, rocciatori o praticanti di corsa in montagna sono richieste bassissime percentuali di grasso, poco al di sopra del quantitativo di grasso essenziale che comprende i lipidi delle membrane cellulari, del sistema nervoso centrale, delle ossa e degli organi interni, oltre che il grasso sesso specifico nelle donne, e forma la percentuale minima di grasso necessaria per la vita, che è compresa tra il 3% e il 5% negli uomini, e il 9% -12% nelle donne.

In queste discipline il grasso di deposito rappresenta una massa non attiva che va a determinare un effetto “zavorra”: in presenza di un elevato fattore antigravitario, nel rapporto massa magra/massa grassa la diminuzione di quest’ultima sarà determinante per rendere il risultato più favorevole, con anche un aumento del VO2max espresso in termini relativi (ml/kg/min)

In sostanza negli sport che richiedono il superamento di salite o che sono basati su movimenti effettuati direttamente contro la forza di gravità, la diminuzione del grasso di deposito e cioè del distretto corporeo che non partecipa alla produzione di energia e di movimento, è addirittura preferibile rispetto a un più elevato sviluppo della stessa massa muscolare. Si può valutare che se si perdono 5 kg di grasso corporeo e si migliora di 15 sec/km, 2,5 sec/km sono dovuti all’allenamento e ben 12,5 sec/km alla diminuzione di peso.

Nel caso di invece di corsa effettuata in pianuira, l’assenza di salite è controbilanciata dalla presenza o meno del fattore resistenza e durata dell’attività fisica

I maratoneti ad esempio, pur non dovendo superare grandi dislivelli, sono chiamati a vincere per un numero imprecisato di volte sia durante la gara che negli allenamenti l’entità del loro peso corporeo e quindi l’effetto zavorra determinato dalla presenza di grasso di deposito risulta determinante in negativo proprio a causa del ripetersi del gesto tecnico protratto così a lungo nel tempo.

Va anche tenuto in considerazione che la genetica muscolare di un maratoneta è ricca di fibre rosse non particolarmente adatte a supportare il ripetuto sollevamento di masse elevate (le più adatte a tale scopo sarebbero le fibre bianche), e la totale eliminazione del grasso di deposito associata al gesto della corsa risulta essere il mezzo ideale per rendere più agevole ed economica la prestazione di resistenza sportiva.

Questa soluzione è fra l’altro largamente adottata dagli atleti di elite che, agevolati dall’alto consumo di grassi corporei imposto dalla loro disciplina, gareggiano spesso con percentuali di massa grassa al limite del grasso essenziale

Sicuramente per l’amatore conta di più il controllo del peso che l’allenamento mentre per l’atleta o l’agonista mantenere un peso forma è fondamentale, e per conseguire certi traguardi il modello nutrizionale da lui seguito è certamente adeguato.

Per chi corre per il piacere di correre e per sentirsi in forma il discorso è diverso: ci sono runners che corrono da anni in sovrappeso, sottoponendosi ad allenamenti a volte molto duri per preparare una corsa a cui tengono particolarmente; è anche purtroppo comune vedere principianti iniziare stressanti programmi di allenamento con dieci o più chilogrammi di sovrappeso. Oltre ad andare incontro a problemi tendinei e/o muscolari e a fare una fatica immensa, essi non possono sperare di migliorare le loro prestazioni se non migliorano la loro massa corporea, apportando adeguate modifiche all’alimentazione.

Infatti nelle gare di resistenza (per le gare brevi fino ai 1500 m la perdita di prestazione è sicuramente minore) per un atleta standard 1 kg di peso in più può essere valutato in circa 2,5 sec/km in più, 10 kg in più e si corrono i 5000 m in oltre due minuti in più!

I 2,5 sec/km ovviamente sono una media: se l’atleta pesa di meno (come in genere una donna) il guadagno è maggiore, se pesa di più minore.



Salute

Chi è decisamente in sovrappeso con indice di massa corporea IMC (peso/altezza in metri al quadrato) superiore a 25 dovrebbe limitarsi al walking, perdere peso e poi iniziare a correre dal momento che il sovrappeso accorcia la vita atletica del corridore per via del fatto che i chili in più sono favoriscono infortuni per tendini, muscoli e articolazioni. Naturalmente nel momento in cui il runner deve smettere di correre per problemi vari, viene a perdere tutti i benefici salutistici della corsa.


Generalmente due sono gli errori tipici che chi corre commette:

a. credere di avere la costituzione robusta
Frasi del tipo: “ho una struttura fisica molto pesante”, “sono di costituzione robusta” non tengono in considerazione della valutazione della percentuale di massa grassa, che è discriminante tra reale magrezza con bassa massa grassa e normopeso o sovrappeso con alta percentuale di grasso corporeo, valutazione che può essere effettuata mediante una accurata analisi della composizione corporea

Se il runner può correre, cioè non è troppo in sovrappeso, non è detto che egli corra bene a causa di qualche chilo di troppo o che non possa migliorarsi e avere meno problemi di salute e infortuni con qualche chilo in meno

Chi è correttamente magro dovrebbe notare le vene nell’avambraccio in rilievo netto, se no non è in peso forma ottimale per la corsa di resistenza e di lunga durata.

b. ritenersi idonei per qualunque distanza e per qualunque carico di allenamento settimanale
Correre non vuol dire che si è idonei per qualunque distanza e tipologia di corsa, magari per la maratona

In base al proprio BMI, con la tabella sottostante si può avere un’idea del tipo di allenamento e gara podistica più idonei per la propria costituzione



Fonte: www.stefanomosca.it

sabato 7 maggio 2016

Lo strappo muscolare

Lo strappo, o distrazione muscolare è una lesione piuttosto grave che causa la rottura di alcune fibre che compongono il muscolo. Tale lesione è generalmente causata da un'eccessiva sollecitazione (brusche contrazioni o scatti improvvisi) ed è piuttosto frequente in ambito sportivo (soprattutto negli sport che richiedono un movimento muscolare esplosivo come sollevamento pesi, baseball, calcio, gare di sprint e di salto).

Spesso gli strappi muscolari avvengono in condizioni di scarso allenamento o quando il muscolo è particolarmente stanco o impreparato a sostenere lo sforzo (mancato riscaldamento).

Sebbene lo strappo possa colpire qualsiasi muscolo del corpo, le sedi più frequentemente colpite sono gli arti, mentre più raramente si possono riscontrare patologie a carico della muscolatura addominale e dorsale. In particolare negli sportivi sono frequenti lesioni ai muscoli della coscia (flessori, adduttori, quadricipite) e della gamba (tricipite surale). Una distrazione muscolare frequente nei culturisti è invece quella che coinvolge il tricipite e/o il deltoide durante gli esercizi di spinta su panca piana.

In relazione al numero di fibre coinvolte (in un muscolo sono presenti diverse migliaia di fibre) gli strappi muscolari si possono classificare usando una scala di gravità composta da tre stadi.


LESIONE DI PRIMO GRADO
In questo tipo di lesione sono danneggiate solo poche fibre muscolari (meno del 5%). Il danno è tutto sommato modesto e viene avvertito come un leggero fastidio che si accentua durante la contrazione e l'allungamento muscolare. In caso di lesione di primo grado non si ha quindi un'importante perdita di forza o limitazione del movimento.


LESIONE DI SECONDO GRADO o lesione grave
La gravità dello strappo aumenta poiché viene coinvolto un maggior numero di fibre. Il dolore, acuto è simile ad una fitta e viene chiaramente avvertito in seguito ad una violenta contrazione muscolare. La lesione interferisce con il gesto atletico ma consente allo sportivo di continuare la gara o l'allenamento. Tuttavia il dolore può essere aggravato da ogni tentativo di contrarre il muscolo.


LESIONE DI TERZO GRADO o lesione gravissima
L'alto numero di fibre coinvolte causa una vera e propria lacerazione del ventre muscolare (completa o semi completa coinvolge comunque almeno 3/4 delle fibre). Tale lesione si avverte alla palpazione come un avvallamento, un vero e proprio scalino che testimonia l'entità della rottura. 
Il dolore, violentissimo determina una completa impotenza funzionale tanto che se la lesione coinvolge gli arti inferiori l'atleta si accascia immediatamente al suolo

Lo strappo muscolare può essere paragonato alla progressiva rottura di una corda messa in tensione da due tiranti. In un primo momento si sbrogliano solo alcune fibre (lesione di I grado) e mano a mano che si incrementa la forza di trazione lo sfilacciamento diventa sempre più evidente (lesione di II grado) fino alla completa rottura della corda (lesione di III grado).


I sintomi
Il soggetto colpito da uno strappo muscolare avverte un dolore acuto nella zona lesionata, tanto più intenso quanto maggiore è il numero di fibre coinvolte. Il dolore avvertito viene spesso rievocato dalla contrazione del muscolo interessato. Se il trauma è particolarmente grave il soggetto si trova nell'impossibilità di muovere la parte interessata ed il muscolo appare rigido e contratto. Una distrazione di II o di III grado si accompagna, nella maggior parte dei casi, ad edema e gonfiore.

Il muscolo scheletrico è irrorato da una fitta rete di capillari che in caso di strappo vengono lesionati. Tale rottura causa uno stravaso ematico più o meno evidente a seconda dell'entità e della localizzazione della lesione. Se nei traumi più lievi il sangue rimane all'interno del muscolo, in quelli più gravi migra in superficie dove si accumula e forma evidenti ematomi.

Dopo circa 24 ore si può apprezzare un livido localizzato più in basso rispetto alla sede dello strappo a testimonianza dello stravaso ematico. Può inoltre insorgere una contrattura muscolare "di difesa" grazie alla quale l'organismo cerca di immobilizzare l'area interessata per favorire il recupero ed evitare che la situazione peggiori ulteriormente.


Cosa fare
La prima cosa da fare è sospendere immediatamente l'attività sportiva ed immobilizzare la zona colpita. Se nei casi più gravi tale sospensione è d'obbligo in quelli più lievi il soggetto, vista la sopportabilità del dolore, è naturalmente portato a stringere i denti e continuare. In questo modo però aumenta notevolmente il rischio di aggravare la situazione per cui si consiglia di fermarsi il prima possibile anche se il dolore avvertito è di lieve entità.

Dopo essersi fermati evitare di caricare l'arto e metterlo in una posizione di riposo (posizione rialzata).

Applicare immediatamente un impacco freddo (borsa del ghiaccio, spray ecc.) sulla zona interessata in modo da ridurre il flusso di sangue ai vasi lesionati (vasocostrizione). Allo stesso tempo evitare qualunque forma di calore (massaggi, pomate, fanghi ecc.).

Rivolgersi ad un medico specializzato e sottoporsi ad esami strumentali per valutare la reale entità del danno.

Le lesioni di primo grado si risolvono nel giro di 1-2 settimane, in cui l'atleta va mantenuto a riposo e trattato con antinfiammatori e miorilassanti. Qualche esercizio di stretching può aiutare ad accelerare e migliorare il recupero rielasticizzando, per quanto possibile, il tessuto di riparazione cicatriziale.

Le lesioni di secondo grado prevedono invece tempi di guarigione più lunghi (15-30 giorni). Prima della ripresa dell'attività sportiva il soggetto dovrà seguire un percorso di riabilitazione e sottoporsi ad opportuni interventi fisioterapici.

Nei casi più gravi (lesioni di III grado) può essere necessario l'intervento chirurgico.

Tra le terapie fisiche più efficaci segnaliamo la tecarterapia una metodica ancora poco diffusa che consentirebbe di dimezzare i tempi di recupero grazie al trasferimento di cariche elettriche endogene agli strati muscolari più profondi.


Prevenzione
Le fibre lesionate dallo strappo muscolare hanno scarsa capacità di rigenerazione. Se si esclude l'intervento, ancor non ben chiarito, delle cellule satellite il processo di riparazione avviene esclusivamente con la formazione di un tessuto cicatriziale meno elastico, meno contrattile e anche meno resistente di quello muscolare.

Si possono così formare delle aree con differente elasticità che aumentano sensibilmente il rischio di lesioni ricorrenti.

Diventa dunque di fondamentale importanza cercare di allontanare il più possibile il rischio di lesione.

La prevenzione degli strappi muscolari si caratterizza per l'osservanza di alcuni punti fondamentali:
  • eseguire sempre un riscaldamento generale e specifico della muscolatura
  • assicurarsi di essere nelle condizioni fisiche idonee per sopportare lo sforzo
  • valutare attentamente la praticabilità del terreno di gioco
  • scegliere abbigliamenti adatti, coprirsi per bene nei mesi invernali e, se necessario, utilizzate pomate specifiche durante la fase di riscaldamento
  • eseguire sempre esercizi di allungamento per migliorare l'elasticità e la flessibilità muscolare sia in fase preparatoria che defaticante

Suggeriamo infine di non sottovalutare alcun sintomo doloroso, anche se lieve. La prevenzione degli strappi muscolari più gravi si effettua anche con una corretta terapia delle forme più lievi.


Fonte: www.my-personaltrainer.it

giovedì 5 maggio 2016

Il massimo della tecnologia nella corsa: sapere anche farne a meno

Probabilmente se Dorando Pietri avesse avuto un cardiofrequenzimetro nei suoi allenamenti e soprattutto nella famosa Maratona Olimpica di Londra che lo ha consegnato alla storia, sarebbe stato medaglia d'oro olimpica, ma probabilmente non sarebbe diventato un mito dell'atletica.

Nella storia della corsa la tecnologia ha avuto un'evoluzione, che ha le sue radici nei primi cronometri da polso, passando ai cardiofrequenzimetri, giungendo alle prime "parabole da braccio" per misurare al meglio le distanze, giungendo ai fantastici strumenti integrati di oggi che ci dicono cosa e come farlo non solo durante l'allenamento, ma nell'arco di tutte le 24h. Devo confessarlo, ritengo tutto questo meraviglioso.

Trovo altissimi stimoli nel monitorare e pianificare i miei allenamenti, nel confrontarli, nello studiare cosa sta accadendo al mio corpo. Inoltre non possiamo essere ciechi: le diverse app che ci permettono di condividere in modo social ogni metro che facciamo ci aiutano nel mantenere alta la motivazione e a continuare ad allenarsi. Il social si sta sostituendo, o integrando, allo spirito di sfida delle migliaia di gare podistiche domenicali non competitive, dove durante le corse si compete non solo a chi arriva prima, ma a chi arriva prima nonostante l'infortunio più grande, e dove la sindrome "del pescatore", ovvero di colorire ed esagerare un po' le cose, ha grandissimo spazio. Ecco il social è spietatamente onesto e generosamente democratico dato che io, come Meucci o Straneo, posso condividere i miei risultati con tutti. Così apri Twitter, Facebook o Google+ e trovi migliaia di post che dicono quanti km hanno fatto i tuoi compagni virtuali di corsa e a quale ritmo. Devo dire che non mi dispiace, anzi!

Parlando di strumenti più tecnici che incrociano andatura, frequenza e ritmo cardiaco, ritengo siano utilissimi nella costruzione e svolgimento di un piano di allenamento. Ritengo anche che non è semplice utilizzarli al meglio: l'interpretazione dei dati non va eseguita solo allenamento per allenamento, ma all'interno di un ciclo che può essere micro (settimanale), medio (mensile) o lungo (un trimestre).

A questo punto mi sorge una domanda: è possibile fare a meno della tecnologia nella corsa? Questo è secondo me un nodo fondamentale. Ritengo, per i motivi che vedremo fra poco, che dobbiamo imparare a correre anche senza. Dobbiamo fare in modo che la tecnologia sia un mezzo, non un obiettivo. Prima però permettetemi di raccontarvi due episodi che mi sono accaduti recentemente.

Un paio di domeniche fa correvo ad una podistica non competitiva del mio paese e avevo in mente di farla in due parti, una lenta e la seconda a tutta velocità. Nella prima parte chiacchieravo con runners con molti più anni di corsa sulle spalle. La podistica si svolgeva nei percorsi dove solitamente mi alleno e, parlandone con uno di loro, lui mi ha chiesto dove fossero i miei segni. I segni? Poi mi si è aperta una finestra di memoria: prima dei gps o dei podometri, il runner attraversava i percorsi con l'auto facendo un segno con un gessetto ad ogni km. Devo dire che, sarò un romantico, ma per un attimo ho avuto nostalgia.

Il secondo episodio è stato pochi giorni dopo. Evidentemente Freud mi ha condizionato e ho dimenticato, ad una podistica serale, orologio, fascia cardio e sensore scarpa. Mi sentivo nudo, come quando esco di casa senza telefono (altro problema). Ero davvero a disagio. Era una 6km, parto e corro a sensazione. Faccio praticamente tutta la corsa a 30 metri da un ragazzo giovane,probabilmente inesperto, ma veloce. Non avevo deciso di seguirlo, è stato un caso. Arrivati, non ho resistito e gli ho chiesto a quanto avevamo corso. L'andatura era 20" in meno a km di quella che sto tenendo in questo periodo su quelle distanze. La cosa curiosa è che non ero affaticato di più del solito.

Questi episodi mi hanno fatto ragionare su quanto la tecnologia ci aiuti, ma ci possa anche condizionare. Dicevo non un obiettivo, ma un mezzo. Il fatto che un allenamento sia su una certa distanza e ad una certa andatura, è importante, ma se questo diventa una gabbia mentale siamo certi che ci possa aiutare? Inoltre c'è l'alto rischio che le mie sensazioni a fine corsa siano condizionate dal risultato che ho ottenuto, piuttosto che dallo stato fisico in cui ho concluso la prestazione. Se alla fine di un allenamento vedo di aver fatto peggio di quello che mi ero prefissato, mi deprimo. Magari (vedi la mia podistica) senza strumenti avrei fatto meglio. Infine guardando solo il dato numerico fatico ad imparare ad ascoltare le condizioni del mio corpo.

Il messaggio è quindi: non essere schiavi della tecnologia, dato che corriamo per stare bene e anche per battere i nostri limiti, non per accontentare un display, ed imparare ad ascoltare le sensazioni del proprio corpo, che è la strada per migliorarsi. Capire se ho energia per fare uno sprint o un allungo di qualche km. Capire se posso tenere un ritmo o un altro. Con questo non demonizzo l'utilizzo di strumenti, anzi ne esalto la vera funzione: guidarci nei nostri allenamenti, aiutandoci a migliorare senza limitarci.

La mia proposta è quindi fare almeno un allenamento a settimana senza nessuno strumento, a sensazione. Guardo l'ora prima di partire e quando torno così saprò poi come è andata, ma corro a sensazione, mi concentro sulla postura, sul passo, sulla coordinazione di gambe, braccia e respiro, imparo a conoscermi, trovo da solo i miei limiti e dopo assegno loro un dato, guardando la durata e la distanza dell'allenamento. Ogni tanto posso fare questo allenamento con l'orologio girato in giù, lo tengo con me, monitoro il battito, ma guardo il risultato solo alla fine.

Come Dorando sfido solo me stesso, poi, se voglio, posso raccontare agli amici, colorandolo un po', un lato romantico della corsa che spero non si perda mai.


Fonte: www.runningitalia.it

mercoledì 4 maggio 2016

Campionato Sociale 2016: Classifica al 03/05/16

Punti 26:
Nodari Michele,

Punti 20:
Scaggiante Michele,

Punti 18:
Crapanzano Salvatore, Piva Riccardo,

Punti 17:
Berto Sergio, Tebaldi Massimiliano,

Punti 16:
Casali Carlo, Vicentini Anna,

Punti 15:
Ragazzo Iosanco,

Punti 13:
Antonello Walter, Marcon Gianfranco, Pandiani Alberto, Rossi Nicoletta, Rusconi Alberto,

Punti 12:
Baldari Daniela,

Punti 11:
Canello Stefano, Favaro Manuel, Maniero Federico, Riccato Mauro, Zampieri Luciano,

Punti 10:
Nalesso Monica, Panciera Andrea, Pivetta Andrea, Temporin Marco, Zanetti Nicola, Vedova Gabriele,

Punti 09:
Baroni Daniele, Campanelli Cesare, Caser Michela, Coin Maurizio, Furlan Luigino, Puca Michele, Rosada Mauro, Santello Nadio, Simion Michele,
Punti 08:
Di Geronimo Dario, Lazzari Emanuela, Marangon Silvano, Vanzetto Giorgio,

Punti 07:
Cettina Alessandro, Favaro Cristiano, Fiannaca Antonio, Michielan Erika, Ongarato Fabio, Vio Daniele,

Punti 06:
Bazzana Andrea, Bertoldo Luigi, Bertoldo Roberto, Dei Rossi Roberto, Giacomin Valentina, Loconsole Giovanni, Marini Massimo, Massarutto Roberto, Tebaldi Maurizio, Wirkowsky Jean,

Punti 05:
Bruni Antonio, Causin Elisa, De Toni Marco, Maniero Mirco, Mezzalira Ennio, Pascoli Silvia,

Punti 04:
Cerutti Stefano, De Toni Leonardo, Faraon Raimondo, Garsantsyan Tovmas, Pellizzaro Agnese, Pruner Andrea, Rossit Maria Grazia, Zanchet Andrea,

Punti 03:
Alemanno Ludovica, Biscontin Andrea, Cemolin Renzo, Compagno Nicola, Cozzolino Felice, Crosara Fabio, Fabiano Gabriele, Memmo Marco,

Punti 02:
Favaretto Patrizio, Martinovic Livio, Musmeci Ignazio, Schiavon Mauro,

Punti 01:
Fernandez Maurizio, Ferri Marco, Gaiani Luigi, Gemin Carla, Grigio Silvia, Ongaro Andrea, Paggiarin Andrea, Sambo Claudia, Tacchetto Daniele,

martedì 3 maggio 2016

Dove correre questa settimana (02/05/16 - 08/05/16)

Martedi 3 Maggio

  • Campagna Lupia (VE): "Corri per donare un sorriso" - km 5 / 10 - ore 20:00


Giovedi 5 Maggio

  • Padova: "Run for Parkinson" - ore 20:00


Venerdi 6 Maggio

  • Peschiera del Garda (VR): "Marcia il nostro impegno per il Parkinson" - km 4 / 8 - ore 18:00


Sabato 7 Maggio

  • Belluno: "Campionato Provinciale Prove Multiple Ragazzi" - ore 15:00
  • Cimadolmo (TV): "Corsa dell'asparago" - ore 18:30
  • Jesolo (VE): "Trofeo Giovanile Cadetti/e" su pista - ore 16:00
  • Montebelluna (TV): "Ragazzi/e + Cadetti/e" su pista - ore 15:00
  • Vicenza: "CDS Assoluto" su pista FIDAL - ore 13:15
  • Villaverla (VI): "100 e lode" - km 100 / 50 competitiva - km 50 non competitiva - ore 7:30


Domenica 8 Maggio

  • Auronzo (BL): "2^ prova Criterium Cadorino di Corsa" - ore 9:00
  • Bibione (VE): "Bibione half marathon" - km 21,097 - ore 9:00
  • Casier (TV): "10 miglia del Sile" - km 16,094 comp / non comp - km 7 non comp - ore 9:00
  • Colognola ai colli (VR): Via Montanara "Marcia tra colli e vigneti" - km 5 / 11 / 17 - ore 8:30
  • Conegliano (TV): "Marcia del Donatore e della Solidarietà" - km 5 / 11 / 19 - ore 9:00
  • Farra di Soligo (TV): "Camminata fra i palù di ..." - km 10 - ore 9:30 - Nordic Walking
  • Fenil del Turco (RO): "Passeggiata di primavera" - km 6 / 12 / 17 - ore 8:00
  • Granze (PD): "Marcia del Lavoro e della Solidarietà" - km 6 / 12 / 18 - ore 8:15
  • Grumolo Pedemonte (VI): "Caminada de San Biagio" - km 6 / 11 / 20 - ore 7:30
  • Jesolo (VE): "Camp. Provinc. Individ. Ragazzi/e" su pista - ore 9:30
  • Lozzo di Cadore (BL): "Trail de le Longane" - km 15 D+1100 - ore 9:45
  • Nogarole Vicentino (VI): "Caminada dei capitei" - km 7 / 12 / 19 - ore 7:30
  • Noventa Vicentina (VI): "Marcia campagnola" - km 4 / 9 / 15 / 24 - ore 7:30
  • Padova Prato della Valle "Pink Run": km 8 - ore 18:00
  • Piove di Sacco (PD): "Corri che ... Piove!" - km 7 / 12 / 21 - ore 8:00
  • Ponte San Nicolò (PD): Parco Vita "Quatto zampe in marcia + due" - km 7 - ore 10:00
  • Porto Viro (RO): "Correre in pineta" - km 8 - ore 9:30
  • Roe Basse (BL): "Pedonata delle rose" - km 4 / 10 - ore 9:15
  • San Donà di Piave (VE): "Camminata Ecologica - km 5 / 10 / 19 - ore 9:00
  • San Vendemiano (TV): "Esordienti A B C" su pista - ore 9:00
  • Schio (VI): "Schio City Jungle" - km 17 D+650 - ore 9:00
  • Sommacampagna (VR): "Marciarena - Meeting del Custoza" - km 6 / 11 / 17 / 21 - ore 8:30
  • Tisoi (BL): "Trofeo del donatore" - km 4 / 8 - ore 9:30
  • Treviso: "Treviso in rosa" - km 5 / 10 - ore 9:30
  • Vicenza: "CDS Assoluto" su pista FIDAL - ore 13:15
  • Vittorio Veneto (TV): "Madruk Trail" - km 23 D+1150 - ore 9:00

lunedì 2 maggio 2016

Info Sociale #17

MINITRAIL:


Stiamo ultimando i preparativi per il MiniTrail.
Ricordo che possono partecipare i bambini dai 4 ai 12 anni, ritrovo alle 15:30 e partenze alle 16:00. Ristoro e medaglia a tutti i partecipanti!
Avete sparso la voce?
Portate i vostri figli?
E i loro amichetti?
Avete ancora una settimana per organizzarvi, forza!

Se qualcuno volesse venire a dare una mano a preparare il percorso, e/o il ristoro, a "dirigere il traffico" dei bambini o dare comunque un supporto mi contatti in privato, grazie.



CENA SOCIALE:

Venerdi 27 Maggio era prevista la cena sociale, ma mi sono accorto coincidere con la Corsa dei Bisi a Peseggia, organizzata dal nostro Luigino Furlan. Quindi la cena sociale è rinviata a data da destinarsi, e colgo l'occasione per invitare tutti a partecipare alla corsa e, perchè no, a fermarsi comunque in sagra per una mangiata in compagnia.


MARCIA DEI 3 CANAI:

Il 22 Marzo a Cazzago si corre la Marcia dei 3 Canai, chi volesse fare gruppo può contattare Michele Scaggiante (leonaedo.sxaggiante@gmail.com oppure 389-9792525)



DOVE ABBIAMO CORSO:

Podi a pioggia (in tutti i sensi) Scorzè! Erika e Roberto: 2° di categoria, Marco e Andrea: 3° di categoria. Bravo Andrea: in società da due giorni e già va a premio!

Martedì 26/04/2016:
  • Liettoli (VE) - Corri per donare un Sorriso: Michele Nodari, Gianfranco Marcon, Andrea Pivetta, Iosanco Ragazzo, Monica Nalesso
Domenica 01/05/2016:
  • Montaner (TV) - Marcia delle Lumache: Alberto Pandiani, Massimiliano Tebaldi, MAurizio Tebaldi
  • Oderzo (TV) - Gladiatorun Race: Michele Scaggiante
  • Scorze (VE) - Scorzè - Zero Branco - Scorzè: Mauro Riccato, Mauro Rosada, Erika Michielan, Roberto Dei Rossi, Marco Temporin, Andrea Paggiarin, Maurizio Coin

Corsa in discesa, utile per il potenziamento dei quadricipiti


La corsa in discesa non può essere annoverata come una metodica di allenamento, contrariamente alla corsa in salita che invece viene usata in vario modo come mezzo specifico di allenamento, non solo in atletica leggera.

Troviamo della bibliografia che riguarda la corsa in discesa come mezzo d’allenamento solo fra gli appunti del benamato prof. C. Vittori, che fece costruire un rettilineo in leggera discesa alla scuola dello sport di Formia per allenare la “supervelocità”.

A livello fisiologico, la corsa in discesa non produce effetti allenanti, in quanto lo stimolo cardio-respiratorio è talmente basso che non può considerarsi allenante.

Discorso diverso, invece, per quanto riguarda l’impegno muscolare: correndo in discesa, l’azione è principalmente a carico dei quadricipiti che lavorano in modo eccentrico rappresentando un impegno muscolare non indifferente. Infatti, in base al tipo di pendenza percorrere lunghi tratti in discesa tende a indolenzire le cosce nella parte anteriore.

I percorsi delle gare su strada raramente presentano lunghi tratti in discesa o discese particolarmente ripide, che sono invece tipiche della corsa in montagna e presenti nelle gare di corsa campestre.

Il podista, in generale, non ama la corsa in discesa, anche perché è molto difficile da correre non solo come tecnica di azione, ma anche come dinamicità del gesto.
In allenamento si corre in discesa solo quando si fa la corsa lunga e, in base al territorio, non si può fare a meno di incontrare tratti in salita e in discesa. Una tipologia di allenamento che presenta tratti in discesa è il collinare.

Quando si incontrano tratti in discesa, è consigliabile mantenere l’assetto un po’ più basso del solito, evitando di portare le spalle indietro, e fare rullare il piede che prende contatto con il terreno partendo dal tallone per finire sulle dita, cercando di ammortizzare per quanto possibile l’impatto a terra. L’azione delle braccia in discesa ha un effetto stabilizzante, al fine di mantenere un buon equilibrio e tenere il bacino basso.

Per affrontare tratti in discesa, le scarpe da corsa devono avere un buon sistema ammortizzante nel tallone.

Se è possibile, evitare di spingere al massimo nei tratti in discesa particolarmente ripidi.


Fonte: www.runningitalia.it