sabato 22 ottobre 2016

Come affrontare l’abbandono di una gara?

A volte ritirarsi fa bene. Altre volte invece no. Vediamo in quali situazioni è meglio lasciar perdere e come ritrovare la motivazione per andare oltre

Prima o dopo capita a tutti di abbandonare una gara e i motivi possono essere i più diversi ma – purtroppo – bisogna imparare a farci i conti. Non è certo un dramma per noi appassionati runner e triatleti della domenica: pensa a cosa può essere successo nella testa e nel cuore di Gimbo Tamberi quando, a causa dell’infortunio, ha visto sfumare la sua partecipazione alle Olimpiadi di Rio.
Già, perché ci sono due modi di abbandonare una gara: mentre la stai facendo o prima di parteciparvi; ed entrambi hanno peso ma possono essere superati.


Abbandonare durante una gara
Questo, per quanto possa sembrare il caso più doloroso, è è anche quello più frequente perché un infortunio, un malessere o una giornata in cui va tutto male possono farci desistere dal continuare una tortura inutile. Attenzione, non sto parlando della paura della fatica che poi passa quando tagli la linea del traguardo: in quel caso è solo una questione di determinazione e resilienza e bisogna tenere duro perché la gioia di avere la medaglia di finisher ci ripagherà di tutto. Mi riferisco a quelle situazioni in cui, per qualche motivo impellente, portare a termine la gara sarebbe più deleterio che interromperla e farsene serenamente una ragione.

Bisogna essere sempre presenti mentalmente e capire quale sia la scelta migliore, ricordando che non siamo eroi. Se corri con una caviglia slogata o con un serio problema muscolare e arrivi alla fine, non troverai le miss a darti una medaglia al valore ma troverai me e ti consegnerò l’ambìto premio “Imbecille d’Oro” che consegnamo a tutti quelli che fanno gesti sconsiderati e senza senso. No, non c’è proprio da andarne fieri di un premio del genere. Soprattutto perché ti troverai nella condizione di ritardare il tuo ritorno allo sport a causa della volontà di finire una semplice gara.
E non importa quanti sacrifici tu abbia fatto per arrivarci, ricorda che ce ne sarà sempre un’altra e sarà lì tutta per te.


Abbandonare prima di una gara
Anche in questo caso, purtroppo, l’infortunio è la causa principale per dire “no, nonostante avessi deciso di partecipare, è meglio se lascio perdere” esiste però un’altra condizione – ed è il punto principale di questa riflessione – che ci può portare a desistere ed è “non mi sento pronto“.

Non considerarla un’offesa al nostro sport non vederla come un atto di debolezza, un’azione codarda, e nemmeno come un insulto allo “Spirito RunLovers” che ci porterebbe ad affermare che è irrilevante il modo in cui tu porti a termine una gara perché basta portarla a termine. In realtà è un atto di grande onestà nei confronti di noi stessi. Se non ti senti pronto perché mai dovresti avventurarti in un’odissea di fatica per poi doverla odiare perché non otterrai i risultati che ti sei prefisso?

È proprio una questione di obiettivi infatti. Se il tuo scopo è semplicemente concludere una gara allora va bene. Ma se sei più ambizioso (e ci sta) e vuoi raggiungere un traguardo preciso – non in termini assoluti, ovviamente, ma nei confronti di te stesso – è normale dire che, no, non ti senti pronto.

Credo che questo gesto meriti grande rispetto e non sia affatto facile da fare.

Generalmente si decide insieme al proprio allenatore di modificare il programma delle nostre gare proprio in base alla nostra preparazione e va fatto in totale sincerità e consapevolezza.


Come affrontare l’abbandono?
Innanzitutto – come ci insegna il grande Gianmarco Tamberi – bisogna ricordare che “Arriva per tutti un momento in cui bisogna perdere… quando arriverà per te, dimostra come si vince!” e iniziare fin da subito a buttare il cuore e, soprattutto la mente, oltre l’ostacolo della gara saltata, proiettandolo verso quella che faremo.

Se vieni da un infortunio, programma il tuo recupero e calibra la preparazione in base a questo. Se invece tutto nasce da una preparazione sbagliata, rivedila con il tuo allenatore e impara dagli errori che hai fatto.

Proprio questi errori (troppa confidenza in noi stessi, carico di lavoro troppo pesante o leggero) possono migliorarci tantissimo perché ci permettono di aumentare la consapevolezza di noi stessi.

In fondo non stai fuggendo dalla sfida, stai solo prendendo una rincorsa un po’ più lunga per essere sicuro di fare una gran bel salto.


Fonte: www.runlovers.it