domenica 1 marzo 2015

Caselle di Selvazzano(Pd) – 1/03/2015 – Marcia dea Gaina Padovana

Suona la sveglia e scendo emozionato.. per la prima volta correrò con la tenuta sociale degli Amatori, ritirata fresca fresca ieri, opto per le maniche lunghe ed alle 7:00 puntualissimi arrivano Antonio e Cristina a casa mia, faremo una macchina unica per la spedizione a Caselle di Selvazzano, dove io dovrei fare i 23km e loro i 19km… illusi…
I 2 gradi e l’aria frizzantina che abbiamo lasciato partendo li troviamo anche mezz’oretta dopo quando parcheggiamo vicino alla partenza, o almeno crediamo, visto che è pieno di podisti che si preparano. Cerchiamo e troviamo i gazebo delle iscrizioni, incrocio e saluto Manuel Favaro mentre torniamo alla macchina per lasciare i vari orpelli e fare un minimo di riscaldamento: c’e’ il sole, ma fa un tantino freddo. Tuttavia, tra gente che corre a destra e a manca, facciamo fatica a capire dove sia la partenza e chiediamo ad uno dello staff che, in maniera non proprio elegante, ci rimanda a seguire le frecce… così facciamo e riceviamo la stessa risposta anche dalle tre persone seguenti e dopo ormai 5 minuti di camminata infreddolita troviamo… il cartello del primo km… eravano già sul percorso… Ok abbiamo capito a nostre spese che le frecce erano quelle del percorso e non indicazioni per raggiungere un qualche arco/punto di partenza. Quindi torniamo un po’ indietro corricchiando per scaldarci un minimo, due piegamenti, attiviamo gps e gadget vari e dopo aver aspettato un attimo Cristina …. partiamo..
Visto che ho 4 km in più di loro da fare li stacco subito e cerco di scaldarmi, considerando il fatto che abbiamo già un km in meno che dovrò recuperare in qualche modo. Ma al primo cartello della deviazione noto che sono indicati i percorsi da 5, 7, 12, 19 e non quello da 23… cosa che viene confermata al secondo cartello… niente questo mese non riesco ad allungare i km, pazienza, mi ricaverò 21km in qualche modo… il percorso è praticamente quello della “Marcia dea Piroga” fatto al contrario quindi praticamente al 90% argine, ma la terra è battuta e asciutta, si va via bene; fa fresco, ma le gambe cominciano a girare e un po’ a memoria riesco a fare un paio di giri e deviazioni per recuperare qualche centinaia di metri, tanto che mi ritrovo dietro ai miei amici, che sorprendo a correre felicemente in chiacchiera ed ad un buon ritmo, bene. Li passo, li saluto e continuo. A circa metà percorso mi concedo un bicchiere di tè, ma i km continuano a non tornarmi, o meglio non tornano al mio Garmin, ma non posso fare altro che continuare. Ad un certo punto i cartelli non indicano più i km fatti ma quelli mancanti, a partire da -7, aggiungendo ancora un po’ di confusione, ma è comprensibile visto che poco dopo tutti i percorsi si uniscono per finire insieme. Sono un po’ al limite, ma voglio arrivare a completare una mezza virtuale per vedere il tempo e arrivato al traguardo.. invisibile come la partenza… faccio altri 3 giri dell’isolato per raggiungere i 21, incrociando anche il mio ex collega Massimo al quale do appuntamento all’arrivo, ma che poi perderò di vista. Alla fine bene o male chiudo i miei 21km in 1:29:13, facendo il mio record, sarà merito della divisa sociale…
Ritrovo Cristina al ristoro finale e tra brodo e tè opto per il secondo, finché arriva anche Antonio ed entrambi, come molti altri del resto, lamentano che tutti i percorsi erano almeno un km più corti dei dichiarati, c’é che ha optato per fare due volte il giro da 12, chi si è rassegnato ad arrivare alla fine e chi ha aggiunto qualche deviazione per aumentare la distanza, in ogni caso anche questa domenica è andata, per quanto mi riguarda bene come tempo. Unico rammarico: mi sono dimenticato di farmi una foto con la tenuta ufficiale.. mannaggia.
Michele Nodari