martedì 14 agosto 2018

Il primo trail di Anna


Facciamo il punto: sei allenata bene sulla distanza? Eh veramente no.. Allora sarai brava con le salite? I cavalcavia li evito come la peste.. Però la montagna ti piace? Non ci sono mai andata, passo l'estate al mare. 
Ottimo quindi perché stai pensando di iscriverti al trail delle creste? Boh per fare qualcosa di nuovo e vedere se ci riesco! Se ce la faccio ne sarò incredibilmente soddisfatta e se non riesco non ci sarà delusione. 
Ok fatta. Iscritta al mio primo trail.
5:30 la sveglia suona. Non so nemmeno chi sono e dove sono, mi siedo sul letto e subito mi ricordo cosa farò oggi... ma cosa diavolo mi è venuto in mente?? Per gentile prestito ho a disposizione tutta l'attrezzatura che può servire in un trail. 
Zaino super pro con borraccione modello catetere? Forse un po' troppo per me.. 
Gilet multi tasche? Figo ma il sistema di chiusura è un test d'intelligenza che non supero... 
Ok vada per marsupio con borraccia annessa. 
Arrivo in zona partenza con largo anticipo, ritiro il pettorale e scopro che il pacco gara me lo daranno alla fine. Ho capito. Me lo devo guadagnare. 
Ore 9 si parte. Obbiettivo: restare viva e non farmi prendere dall'uomo scopa. L'altimetria l'ho guardata bene e quindi so che saliremo fino al 6º km per poi scendere fino al decimo. Dopo il primo km siamo nel bosco ed è già un altro mondo, il silenzio, l'ombra e il fresco già mi piacciono abituata all'asfalto che scotta anche al mattino presto. Conquistare la prima salita è un successo e faccio qualche foto al paesaggio (non competere per il podio ha i suoi vantaggi..) 
Scendendo inizio a temere di non arrivare in tempo al cancello e a quelli che mi raggiungono domando:"Non sei l'uomo scopa vero??" 
Incontro invece Laura una runner di Galzignano, ci faremo compagnia e mi incoraggera' fino in cima alla seconda cresta. La fatica è tanta ma il percorso merita tutto e come ciliegina sulla torta, a metà della seconda salita quando le mie gambe chiedono pietà, iniziamo a sentire la musica di un flauto traverso. Un grande conforto oltre che il giusto suono per quei boschi. Nello sfinimento più totale arriviamo alla croce, che appare all'improvviso come una visione (insieme ad un bicchiere d'acqua.. altra gradita visione) 
Non mi dilungo nel racconto della discesa, tra sassi, tremore di gambe, prati, crampi, boschi, mamma che dolore,il traguardo si avvicina e ormai so che in qualche modo arriverò. Al traguardo lo speaker è ancora lì e annuncia anche il mio nome! Grande soddisfazione e bellissimo ricordo (e lo dico sdraiata sul divano con le gambe che fanno così male che non riesco a muovermi)
Alla prossima! 
Anna