mercoledì 9 marzo 2016

Tecniche di corsa corrette: l’appoggio del piede



Le tecniche di corsa dovrebbero essere le priorità per un runner, correre bene significa restare lontano da infortuni, sovraccarichi che condizionano il programma di allenamento e la preparazione delle gare. L’appoggio del piede è un elemento importante da considerare nel mantenimento della postura corretta.

Vediamo le differenze presenti in due differenti tipi di appoggio: l’appoggio di tallone e l’appoggio di avampiede.


Appoggio di tallone
  1. Questo tipo di appoggio provoca un aumento rapido e improvviso delle forze d’impatto al suolo (primo picco) che risulta essere da 1,5 a 3 volte il peso del corpo sprigionata in un tempo molto ristretto.
  2. L’impatto avviene in una parte del corpo, il tallone, che non è strutturalmente adatta all’ammortizzamento, questo porta ad un assorbimento completo dell’energia d’impatto da parte della gamba senza possibilità di dissipare parte di essa.
  3. L’energia d’impatto, non assorbita dalle strutture del piede viene ‘scaricata’ alle altre articolazioni della gamba come ginocchio, anca e schiena portando nel tempo a possibili sovraccarichi ed infortuni.
  4. L’appoggio solitamente avviene davanti al baricentro del nostro corpo, con ginocchio e anca posizionati più indietro rispetto al piede. Questo produce una forza di reazione al suolo importante e diretta verticalmente e posteriormente che porta ad un effetto frenante.



Appoggio di avampiede
  1. Questo tipo di appoggio produce un aumento lento e progressivo delle forze d’impatto al suolo. Anche se la forza complessiva risulta essere simile, la velocità con cui essa si sprigiona è graduale permettendo alle strutture del piede di adattarsi al peso del corpo senza che queste subiscano eccessivo stress (assenza del primo picco).
  2. L’impatto avviene nella parte anteriore del piede costituita da un gran numero di ossa, piccoli muscoli e legamenti in grado di assorbire l’urto e l’energia dell’appoggio restituendola, in parte, durante la spinta.
  3. Le sollecitazioni a carico delle altre articolazioni si riducono notevolmente, visto che il piede assorbe gran parte delle forze.
  4. Mantenendo una postura corretta, all’impatto il ginocchio e l’anca sono posizionati sopra il piede o anche leggermente avanti, come il baricentro. La forza di reazione al suolo, oltre ad essere più piccola, facilita l’avanzamento con minima perdita di energia.



Altri fattori da tenere in considerazione
Altri fattori importanti da tenere in considerazione in quanto correlati ad una maggior incidenza di infortuni sono la velocità con cui la forza d’impatto si sprigiona (presenza o assenza del primo picco) e la capacità della struttura sollecitata di assorbire e adattarsi a tale forza.

Fonte: http://www.brostorun.com