mercoledì 2 marzo 2016

La Sindrome della bandelletta ileotibiale



Lo so, è una mezza "soletta" pubblicitaria, ma personalmente le solette Noene mi hanno salvato, quindi riporto questo articolo interessante ed esaustivo a prescindere:

La sindrome della bandelletta ileotibiale, conosciuta anche come “ginocchio del corridore”, consiste in un processo infiammazione della zona ileotibiale che è situata nella fascia laterale del femore e riveste i muscoli della coscia.

La funzione principale della bandelletta ileo tibiale è quella di dare stabilità alla componente antero-laterale del ginocchio. Quindi è una patologia del ginocchio che risulta essere molto diffusa fra gli sportivi e colpisce soprattutto i podisti (da qui il nome “ginocchio del corridore”), ma anche i pallavolisti, i calciatori e i giocatori di basket. In questi sport si tende ad effettuare un carico eccessivo sui muscoli delle cosce che tendono ad infiammarsi molto spesso a causa degli allenamenti continui e ripetitivi soprattutto nei periodi più intensi che precedono le competizioni. Esistono anche determinati fattori anatomici che possono facilitare lo sviluppo della malattia come il varismo, la dismetria degli arti inferiori, il piede pronato e il sovrappeso.

Il “ginocchio del corridore” si manifesta attraverso un dolore continuo e non acuto, localizzato nella zona laterale del ginocchio che tende ad aumentare quando si piega il ginocchio. Quando il dolore si intensifica è opportuno sospendere gli allenamenti, effettuare delle sedute di crioterapia, assumere antidolorifici ed effettuare degli esercizi di stretching. Soltanto nei casi più gravi è richiesto un intervento chirurgico.

La sindrome della bandelletta rientra fra le “sindromi da sovraccarico” che colpiscono gli sportivi, come anche:

  • Sindrome del tendine d’achille;
  • Tendinite del rotuleo (meglio conosciuto come il “ginocchio del saltatore”);
  • Borsite della Zampa d’oca;
  • Fascite plantare;
  • Fratture da stress;
  • Pubalgia.



LE CAUSE

Come già anticipato, la causa scatenante della bandelletta ileotibiale risiede nel sovraccarico sui muscoli delle gambe che può manifestarsi per:

  1. FATTORI ANATOMICI:
    1. ginocchio varo (le classiche gambe a parentesi);
    2. varismo della tibia;
    3. piede pronato;
    4. epicondilo femorale pronunciato;
    5. sovrappeso (molto spesso è sottostimato, ma negli atleti risulta essere un fattore molto importante perché è legato all’aumento della massa muscolare).
  2. FATTORI SPORTIVI:
    1. corsa su piani inclinati;
    2. lunghi percorsi;
    3. corsa su piani dove si alternano discese e salite;
    4. allenamenti intensi in periodi molto brevi;
    5. intensificazione e cambiamento degli allenamenti.


I SINTOMI

La sindrome del ginocchio del corridore si manifesta attraverso un dolore continuo, non acuto, che è localizzato nella zona laterale del ginocchio; il dolore tende ad aumentare quando si piega il ginocchio e il livello massimo di dolore si raggiunge con un piegamento di 30°.

In questa patologia, il dolore inizia a manifestarsi dopo un periodo iniziale di allenamento intensivo e poi tende a diminuire quando si tiene l’arto a riposo.

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I RIMEDI UTILI
I rimedi per guarire dalla sindrome della baldelletta tibiale variano in base al livello di gravità della patologia e alla tipologia di paziente. Per alleviare il dolore causato dall’ infiammazione dell’articolazione, è consigliato l’utilizzo di antidolorifici.

Nel momento in cui si manifestano i primi sintomi, per gli sportivi è consigliato diminuire i km e la durata degli allenamenti; inoltre sono consigliate delle sedute di Crioterapia (per circa 20 giorni) dove viene impiegato l’utilizzo del ghiaccio per 10-15 minuti sulla parte dolorante subito dopo la corsa e anche durante il corso della giornata.

Nei pazienti in cui i sintomi tendono a peggiorare è necessario:

  • lo stop degli allenamenti;
  • effettuare delle infiltrazioni;
  • sedute di ultrasuoni;
  • sedute di Laserterapia;
  • esercizi di Stretching.
  • sedute di Tecarterapia (la Tecarterapia è una terapia innovativa che consiste in un’attivazione energetica del corpo del paziente che viene stimolata direttamente dall’interno del tessuto biologico. Secondo questa terapia, ogni patologia che colpisce le ossa, le articolazioni e i muscoli, tende a rallentare quei processi che dovrebbero riparare il danno subito.);
  • sedute di Ionoforesi (la Ionoforesi è una tecnica specifica che rientra nell’ambito delle elettroterapie e  consiste nella somministrazione di un farmaco per via transcutanea attraverso lo sfruttamento di una corrente continua che viene prodotta da uno strumento specifico).

Infine, nei casi molto gravi, è richiesto l’intervento chirurgico a cui segue una terapia riabilitativa del ginocchio e un potenziamento dei muscoli che lo supportano, ovvero il  quadricipite, i muscoli dei glutei, interno ed esterno coscia.



 GLI ESPERTI CONSIGLIANO

Parte della sintomatologia dolorosa riferita al ginocchio può essere prevenuta o alleviata con un trattamento mirato ed è consigliato utilizzare delle scarpe e delle solette adatte a dare dei benefici alle articolazioni del ginocchio.

Per questo, gli esperti consigliano l’utilizzo delle solette high-tech Noene, le quali con oltre 100mila test condotti sul campo hanno dimostrato tutta la loro efficacia.

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È provato, infatti, che siano altamente efficaci nella protezione della schiena e delle articolazioni, aiutando a prevenire l’insorgere di quelli che la comunità medica definisce Disturbi Muscolo-Scheletrici (DMS) da sovraccarico, di cui soffre oltre il 30% della popolazione.

Le solette high-tech Noene sono consigliate da medici, esperti e atleti professionisti sia in fase di prevenzione che di un’eventuale riabilitazione. Sono inoltre le uniche al mondo ad avere il riconoscimento di Dispositivo Medico di Classe 1, ottenuto nel rispetto delle Direttive Europee.


Fonte: www.noene-italia.com