sabato 20 maggio 2017

Zucchero e sale: tossicodipendenze alimentari


Forse non tutti ne sono a conoscenza, ma zucchero e sale, condimenti per antonomasia, producono nel nostro sistema nervoso gli stessi effetti di una droga.

Secondo alcune ricerche scientifiche gli alimenti comuni come il sale e lo zucchero raffinato inducono al consumo sempre maggiore di alimenti che li contengono, poiché stimolano i centri del nostro sistema nervoso legati alla gratificazione, in modo particolare nucleo accumbens, amigdala e locus ceruleus. Queste aree sono le stesse che vengono sollecitate da un tipo qualunque di droga, dalla semplice nicotina sino a cocaina ed eroina.

Molti alimenti che vengono proposti quotidianamente dalle industrie alimentari non sono così innocui come si pensa, sono anzi il frutto di ricerche e studi finalizzati ad indurre nei consumatori un senso di gratificazione elevato, in modo da farli diventare “dipendenti” dal prodotto stesso. Dal momento che i cibi risultano molto più attraenti quando contengono questi ingredienti che creano “dipendenza”, l’industria alimentare si è lanciata nella creazione di prodotti che sono un concentrato di sale, zuccheri e grassi, alimenti che vanno dai biscotti al cioccolato sino alle patatine fritte e alle merendine. Non stupisce, ad esempio, che uno fra i prodotti con il più alto tasso di sale sia il classico biscotto per la colazione.

Dal nostro modo di consumare sale e zucchero dipende la nostra stessa salute, però qualcosa si può già fare. Anzitutto cominciare ad acquisire coscienza dell’inganno sotteso in determinati cibi, ricordandosi sempre che a scegliere siamo noi, e possiamo abbandonare sugli scaffali del supermercato quello che non ci convince, optando invece per qualcosa di più buono e sano. Buono e sano significa, ad esempio, ricco di fibre naturali (prodotti integrali), o privo di zuccheri aggiunti, coloranti e conservanti, meglio ancora se proveniente da allevamenti o colture vicine.