venerdì 5 maggio 2017

La scelta tra cioccolato al latte e fondente


Resistere al cioccolato è difficile, anche per le persone che non si ritengono particolarmente golose.

Avere la possibilità di sciogliere in bocca un piccolo scacco di una tavoletta costituisce per molti un momento da dedicare a se stessi e nel quale dimenticare ogni problema. Inoltre, diverse ricerche hanno confermato come la cioccolata rappresenti un vero e proprio toccasana per il buonumore. Una discussione che da anni vede le persone divise in due fazioni è quella relativa a quale cioccolato sia meglio mangiare. Molti sono coloro che ritengono il fondente la scelta ideale in qualsiasi situazione, in quanto ha meno zucchero rispetto a quello al latte. In realtà, prima di scegliere è importante tenere in considerazione diversi fattori.

Se 100 grammi di cioccolato al latte apportano all’organismo circa 545 Kcal, oltre a 50 grammi di zuccheri solubili e a 7 di proteine, più complesso è indicare l’apporto calorico del cioccolato fondente. Infatti, esistono moltissime tipologie di fondente; per poter essere definito come tale, il cioccolato deve avere un contenuto minimo di cacao pari al 45%, oltre al 28% di burro di cacao. Si ha a che fare con cioccolato extra fondente, invece, quando la percentuale di cacao è superiore al 70%. Osservando però a fondo l’etichetta, la differenza sul piano calorico con la versione al latte non appare così evidente. In 100 grammi di prodotto, si limitano ad una ventina di Kcal.

Ad ogni modo, deve essere tenuto presente che il cioccolato al latte ha un contenuto maggiore di proteine (dovute proprio alla presenza del latte), che arrivano fino all’8%, oltre ad avere più grassi. Ma l’aspetto più importante, che fa propendere la scelta verso il fondente, è l’assenza di colesterolo. Nel cioccolato al latte è presente in misura pari al 16%. Altro aspetto positivo del fondente è il contenuto di fibre, fino a 7 volte maggiore. Anche gli oligoelementi, molto utili per l’organismo, fanno la loro comparsa nel cioccolato fondente. Tra di essi è possibile ricordare il rame, il ferro e il manganese, che hanno anche la capacità di rendere l’alimento più saziante. A vantaggio del cioccolato al latte deve essere segnalato l’ottimo apporto di vitamine, sia idrosolubili che liposolubili.

In base alle normative vigenti, la quantità massima di zucchero che può essere aggiunta al cacao per ottenere il cioccolato è pari al 55%. Ovviamente, le variazioni di percentuale influiscono notevolmente sul sapore finale. Quello fondente, vista la minore presenza di zucchero, permette di assaporare meglio il gusto del cacao.
Se la discussione tra le diverse tipologie di cioccolato è ancora aperta, la cosa importante è non rinunciare completamente al suo consumo. È sufficiente mangiarne un paio di “quadratini” circa 30 minuti di iniziare il pranzo per sfruttare al meglio il suo potere saziante. Questo potrà portare una persona a desiderare meno cibo nel corso del pasto principale.

Se è possibile, cercare di rivolgere la propria attenzione a cioccolato extra fondente che goda di certificazione biologica. Inoltre, preferire le tavolette per ottenere le quali è stato impiegato solamente zucchero grezzo integrale di canna. Forniscono un’ottima percentuale di vitamine e sali minerali, e costituiscono un alimento molto nutriente, con grandi capacità antiossidanti e in grado di stimolare e accelerare il metabolismo.