giovedì 6 aprile 2017

Cosa differenzia un jogger da un runner?


Quali sono le differenze fra un jogger e un runner? E soprattutto: come ci si trasforma da jogger a runner? Il primo passo è un programma di allenamento

Molti fra coloro che hanno iniziato a correre da poco si domandano che differenze ci siano fra un jogger e un runner: il primo è un corridore tranquillo, che con questo spirito affronta le uscite di corsa, senza chiedere troppo a se stesso e al proprio fisico; il runner, invece, è quello che “ci dà dentro”, per dirla in maniera sbrigativa. Entrando più nel dettaglio, il runner è colui che fissa degli obiettivi da raggiungere attraverso un programma di allenamento finalizzato alla pratica agonistica.

Il jogger, che corre a ritmo non sostenuto su percorsi perlopiù pianeggianti, che vuole diventare runner deve fare un salto di qualità nelle proprie sedute, cercando di sostenere un ritmo più elevato e affrontando anche percorsi collinari durante i suoi allenamenti. Quando si fissano degli obiettivi da raggiungere, questi non devono essere troppo ambiziosi, bensì adeguati al proprio livello di preparazione; mettere nel mirino traguardi proibitivi è controproducente.

Primo perché molto difficilmente potranno essere raggiunti, e secondo perché il mancato raggiungimento potrebbe portare ad un calo di motivazione, anticamera dello sconforto e dell’abbandono dell’attività fisica. Un primo obiettivo alla portata di un jogger che vuole diventare un runner possono essere i 10 mila metri, da correre con l’intento di centrare un risultato positivo.

L’allenamento finalizzato a questo tipo di gara prevede che almeno una volta nell’arco della settimana si effettui un lavoro con variazioni di ritmo, esercizio in genere del tutto assente nelle sessioni di chi fa jogging. Una seduta di un’ora con variazioni di ritmo è impostata su accelerazioni – da un minimo di 5 ad un massimo di 10 – della durata di un minuto, intervallate da 3 minuti di corsa a ritmo più blando. Procedendo per gradi, dopo la 10 chilometri si potrà iniziare a guardare oltre, mettendo nel mirino distanze superiori come la mezza maratona e, chissà, magari anche la maratona.