venerdì 30 settembre 2016

Si può correre senza infortunarsi?



Un nuovo studio dimostrerebbe che per evitare gli infortuni dovresti correre come una gazzella

Quante volte sei stato costretto a restare fermo perché ti eri infortunato? E l’ironia è che ti eri infortunato proprio… correndo! Di infortuni ce ne sono finché ne vuoi: tendiniti, fasciti plantari, ginocchia doloranti, sciatiche. Un’enciclopedia intera.
Ma cosa causa esattamente un infortunio, escluso che tu sa inciampato e ti sia spalmato sul marciapiede (in quel caso è abbastanza chiaro)?
La scienza ha sempre spiegato che dipende da diversi fattori:

Come corri (atterri di tallone o di avampiede?)

  • Che scarpe usi
  • Quanto pesi
  • Che livello di allenamento – e quindi che muscolatura – hai

Puoi correre insomma con scarpe che non sono adatte per te (e qui ti spieghiamo come sceglierle), o non essere allenato, oppure pesare troppo. Ma puoi anche pesare troppo e non usare le scarpe giuste e farti male, oppure pesare troppo e non farti male per niente. Perché usi le scarpe giuste. Un bel casino eh?


Una nuova spiegazione
I ricercatori della Harvard Medical School hanno deciso invece di concentrarsi su un diverso fattore: la forza con cui il runner atterra. Volevano insomma capire se non fosse proprio quello a determinare l’insorgenza o meno di problemi.
Per condurre lo studio durato 2 anni hanno reclutato 249 runner donne non professioniste ma con buone capacità e molta costanza (leggi: molti km alle spalle) e hanno chiesto loro di tenere un diario degli infortuni. C’era chi atterrava di tallone e chi di avampiede ma il risultato del test ha dimostrato che poco contavano le scarpe, il peso o l’impostazione di corsa: contava la forza con cui impattavano (il “ponding”, detto all’inglese). Su tutte 249, solo 21 non hanno riportato alcun tipo di infortunio. Indovina quali? Esatto: quelle più “gentili”, che – strumenti di misurazione alla mano – atterravano con più delicatezza sulla strada.


Ok, e quindi come faccio adesso?
Ci sono 2 modi indicati dagli esperti per diminuire la forza con cui atterri. Uno comporta di cambiare il modo in cui corri e uno è più facilmente applicabile.


  1. Corri di avampiede: è un rimedio che i profeti del natural running sostengono da sempre, ma sembra ormai chiaro che il corpo umano è meccanicamente predisposto a correre così, non di tallone. Cioè: puoi correre anche di tallone, ma solo con scarpe molto ammortizzate
  2. Passi brevi e più frequenti: più passi fai, meno peso scarichi a terra per ogni passo. Immagina di camminare su un lago ghiacciato: hai più probabilità di sfondare il ghiaccio se cammini come un orso o come una gazzella? Ecco: devi essere una gazzella. Sì, immagina pure di avere il solito leone che ogni mattina si sveglia ecc. Sapere che ti inseguono è sempre un buon motivo per correre forte ;)

Fonte: www.runlovers.it