sabato 10 settembre 2016

I vantaggi dell’allenarsi con il caldo



Sembra quasi un controsenso, ma allenarsi con il caldo può avere i suoi vantaggi. Ora, non che uscire a fare ripetute o un lungo con le temperature sopra i 30°C sia uno scherzo da ragazzi, ma per atleti evoluti allenarsi con temperature elevate può procurare positivi adattamenti organici che migliorano le prestazioni.

Allenarsi al caldo aumenta la VO2max
Il massimo consumo di ossigeno (VO2max) è il volume massimo di ossigeno che si consuma in un dato intervallo di tempo, è espresso in millilitri per kg di peso corporeo al minuto, rappresenta la massima intensità di un esercizio che si può sostenere per un tempo prolungato e, piccolo particolare, può essere migliorata sono relativamente con l’allenamento. Ecco perché lo studio Heat acclimation improves exercise performance condotto da alcuni ricercatori dell’Università dell’Oregon sull’allenamento in condizioni di temperature elevate ha destato molto interesse: allenarsi al caldo aumenta il volume del plasma nel sangue, migliora la VO2max e potenzia la capacità del cuore di trasmettere ossigeno ai muscoli.

Allenarsi in condizioni di disidratazione
Addirittura un gruppo di ricercatori neozelandesi ha esplorato le conseguenze dell’allenarsi al caldo e senza bere, ovvero in condizioni di potenziale disidratazione. Ora, detto che si tratta di test effettuati si atleti professionisti o comunque di alto livello e costantemente monitorati da staff medici, quello che è emerso è che privarsi di liquidi durante un allenamento ad alte temperature avrebbe come conseguenza quella di aumentare ancor più il volume di plasma nel sangue, il che si ripercuote anche sull’aumento della VO2max.

Come ottenere i vantaggi di un allenamento al caldo
I due studi scientifici citati non devono indurre a fare allenamento a mezzogiorno, con temperature sopra i 30°C e senza bere acqua. Queste sono condizioni particolarmente stressanti e servite per effettuare le due ricerche scientifiche. Quello che però si può fare è ricreare in qualche modo le condizioni di stress di calore, per esempio prevedendo una “botta di calore” come una sauna secca o un bagno molto caldo al termine dell’allenamento (il che, secondo gli studi, avrebbe più o meno le stesse conseguenze), oppure aumentando la temperatura percepita (per esempio coprendosi più del dovuto) ma effettuando allenamento più blandi benché più prolungati.


Fonte: www.sportoutdoor24.it