Il Calendario del Podista Veneto mi ha consigliato per questa domenica i 30 km alla Marcia della Magnolia di Tribano e decido nei miei piani di fare 3 o 4 km prima della partenza in modo da allungare… , ma stanotte alle 4:30 ero ancora a reggere la testa della mia bambina sul water… quindi alle 5:30 decido che tanto vale fare un dritto e scendiamo, ci raggiunge anche la mamma, tiro fuori la torta, tanti auguri a te e
appena scarta il regalo l’interesse verso il papà si azzera. Ah i figli… ok scendo e penso a come vestirmi, guardo fuori e Noè mi fa segno che no, non c’è più posto… opto per completo lungo e giacca anti vento_pioggia leggera. Nel tragitto dal garage alla macchina sono già fradicio e in autostrada le auto alzano ondate che mi deprimo abbastanza… ma ormai siamo in ballo. Arrivo alle 7:45 e parcheggio in una strada laterale, pensavo meno gente, la pioggia è un po’ calata nel frattempo, mi iscrivo e scopro che il percorso da 30km è stato annullato per il tempo è sulle prime sono un po’ seccato, ma col senno di poi non so se sarei riuscito a finirlo con quelle condizioni. Uscendo trovo Giovanni e altri “amatori” che hanno deciso di prendersi un po’ d’acqua anche loro, due chiacchiere e si parte, chi a cambiarsi, io a scaldarmi prima della partenza alle 8:15. Evidentemente Trivignano ha fatto scuola e la partenza è stata anticipata, oppure mi sono perso io per le stradine, ma arrivo alla partenza è non trovo più nessuno. Accelero cercando di capirci qualcosa è comincio a rincorrere il gruppo che segue i pacemaker da 7:00. Volevo stare con i 4:30 e mi trovo costretto a tirare per raggiungerli: furbo come un cervo… aiutato anche dall’esiguo numero di partecipanti, scalo i vari gruppetti e raggiungo il mio obiettivo, ma la pioggia è più fine e ho il vento a favore quindi rallento un po’ e comunque decido di stare lo stesso sotto i 4:30 per fare un po’ di “musina” per dopo. Al ristoro dei 10km incrocio ancora Giovanni che corre in coppia con un altro ragazzo e facciamo 4 o 5 km in compagnia, e riesco anche a biascicare qualche sillaba. Già questo per me è valsa la giornata. In più, per quanto possibile, “tiriamo” il ragazzo che mi par di aver capito la settimana prossima farà la
maratona e gli facciamo da scudo in un interminabile rettilineo con un vento contro devastante. Oggi le condizioni erano veramente proibitive: il vento era la parte peggiore, ma la pioggia gelata e i pezzi di sterrato nei campi al limite del pericoloso completavano il quadro. Comunque in quel pezzo ho dato tutto è al ristoro dei 15km devo salutare i miei compagni e approfitto per bere un te e prendere un pelo di fiato. Mi accorgo che sta sopraggiungendo il gruppo dei 4:30 e riparto con le ultime energie, il vento è fortissimo e fatico a tenere gli occhi aperti, ma bene o male continuo ripensando alle parole di Giovanni di poco prima: “rallenta, se ti fermi il traguardo resta lì mentre se vai avanti, anche piano, si avvicina” ma ho freddo e decido di usare tutto quello che ho. Vedere il campanile in lontananza mi da lo stimolo e spingo fino all’arrivo, dove lo speaker mi chiede se ho fatto i ventuno.
Riesco solo ad alzare il pollice e mi dirigo ai gazebo. Incrocio Stefania e per la terza volta oggi mi dimentico di chiederle com’è andata ieri al balletto, ritrovo Giovanni e altri sopravvissuti, prendo il panino che porterò a casa alle donne e bevo un te caldo. Saluto veloce e scappo in macchina, a cambiarmi. Alla fine ho fatto 22.5km in 1:39. Per la giornata direi ottimo, ad allungare e a fare il tempo ci penserò domenica prossima. Vado a festeggiare mia figlia!
Michele Nodari