giovedì 19 luglio 2018

14/07/2018 - Il giro del Lago di Resia di Tiziana

A dicembre scorso vedo la pubblicità di questa bella corsetta e mi chiedo: perché non iscrivermi?
Butto un occhio su GoogleMaps e vedo che sono una barca di Km, ma dopo un consulto con il mio compagno, mi iscrivo, cosi cogliamo l’occasione per farci qualche giorno in montagna….
Io e Claudio (il mio compagno) arriviamo a Resia giovedi scorso; il giorno dopo decidiamo di noleggiare le mountain bike per fare un giretto di ricognizione e scopro che, contrariamente a quanto dichiarato dall’organizzazione, la corsa è tutt’altro che pianeggiante, anzi è ricca di sali-scendi per circa metà del tragitto ed alcuni di questi decisamente impegnativi!
Ok, entro nell’ordine di idee….
Andiamo a ritirare il pettorale al Village, che si trova alla partenza in località Curon, dove c’è il suggestivo campanile che emerge dall’acqua (sotto il lago infatti c’era il vecchio abitato di Curon che è stato poi ricostruito sulle rive del lago per creare il bacino artificiale).
Si vede fin da subito che l’evento è ben organizzato, tanti bagni, docce, area giochi ed intrattenimento bimbi, molti chioschetti di birra Forst (la fabbrica si trova poco distante) e spazi per mangiare sia all’aperto che sotto il tendone, oltre a moltissimi gazebi dove si possono fare affari interessanti… e taaac: NB nuove -50% e anche il capitolo shopping è archiviato.
Al ritiro pettorale mi informano che il resto del pacco gara (già costituito da prodotti degli sponsor locali, mele Val Venosta, Loacker, ecc.), ossia il gadget che poteva essere un marsupio o un borsellino, ci verrà consegnato alla fine, alla restituzione del CHIP.
Nel frattempo sale in me una certa agitazione, perché come al solito quando devo fare una garetta ho sempre qualche magagna… questa volta un pappatacio durante la notte aveva pensato bene di nutrirsi, quindi mi sono ritrovata con un braccio gonfio (vabbè, mica devo correre con il braccio) e purtroppo con una caviglia gonfia, tanto che la mia gamba sembrava un cotechino.. ok , pazienza farò quello che riesco, mi dico.
Il giorno della corsa, sabato, lasciamo l’albergo dove alloggiavamo e ci prepariamo a passare una lunga giornata al village… Eh si, perché la sottoscritta convinta che la gara fosse al mattino ha prenotato l’albergo con partenza il giorno stesso… Peccato che invece la partenza fosse fissata per il pomeriggio dalle 17 in poi… Ma non importa, le ore sono passate veloci, una visita al gazebo di qua, una di là, poi il pranzo e quindi l’inizio degli eventi pre gara principale costituiti dalle corse organizzate per i bimbi... sempre bello vedere questi piccoli runner in erba.
Verso le 16.30 incomincio a fare un po’ di riscaldamento e a pensare all’interno di quale griglia mettermi. Questo evento è organizzato cosi: ognuno sceglie la griglia in base alle proprie capacità ed ogni griglia (5 in totale) partirà dopo 5 minuti. Ci si affida quindi al buon senso di ognuno. Io decido di optare per la quarta, proverò a finirla entro l’ora e mezza, o poco più. Faccio due chiacchiere con il Pacer dell’1.30 e mi spiega che per i primi km dovranno accelerare, per recuperare quello che verrà perso nelle salite che troveremo nei km successivi. Decido di provarci così mi posiziono subito dietro di loro. Nell’attesa guardo il cielo e spero che una nuvoletta amica, come era successo nel resto del pomeriggio, nasconda un po' il sole e faccia magari anche qualche gocciolina di pioggia... Eh si, perché siamo a 1500 m di altitudine ed il sole picchia. Penso anche alla mia caviglia-cotechina, ma faccio finta di niente. Partono le prime 3 griglie e sulle note Thunderstruck degli AC/DC ci avviciniamo alla partenza belli carichi anche noi della IV.
Partiti!
I primi 3 Km sono su sterrato sabbioso, quindi al nostro passaggio si alza un polverone pazzesco (e dentro di me penso alle mie lenti a contatto, aiuto!). Qui la ciclabile costeggia la strada e devo dire che non mi piace moltissimo, ma sono solo i primi km ed io sono impegnatissima a stare alle calcagna del mio pacer…
La cosa mi riesce fino al primo ristoro, che si trova dopo aver attraversato la diga. Da qui in poi iniziano le salite che avevo percorso al contrario il giorno prima in bicicletta…
Con mio grande stupore riesco a farle quasi tutte correndo, forse perché riesco poi a recuperare bene nelle discese con la rincorsa, anche se verso il decimo km ce ne sono un paio di belle ripide e lì purtroppo devo cedere e camminare un pezzettino. I ristori dall’inizio delle salite si erano fatti piu frequenti, uno ogni 3 km circa e la ciclabile era tornata in asfalto, quindi niente piu desert storm per fortuna. Una cosa che mi è piaciuta molto è stata che sulle due salite più dure c’erano dei gruppi musicali di giovani che ti davano la carica, quindi almeno la sofferenza era piu lieve.
Butto un occhio al Garmin e con stupore noto che al 10 km sono arrivata in 1 ora e 30 secondi, quindi sono perfettamente in linea con me stessa e con il mio obiettivo (nel frattempo della nuvoletta amica nemmeno l’ombra, quindi mi rassegno a cuccarmi il “caldasso” anche questa volta).
Dopo il decimo km il tracciato si fa pianeggiante e si vede l’abitato di Resia. Ammetto che non ne avevo piu, ero proprio stanca, ma stavolta sono stata bella caparbia ed ho cercato di resistere bene. Da Resia fino al traguardo il tracciato era tornato sterrato e sapevo che dietro all’ansa che faceva il lago c'era subito il Campanile ad aspettarmi...
In 1h 31m 42s termino la mia corsa, soddisfatta finalmente!
Il mio piede cotechino non mi faceva nemmeno piu male. Dopo mesi di poca soddisfazione finalmente un po' di carica. So che questo tempo per molti è un eternità, ma per me invece rappresenta tantissimo, cioè poco, insomma, meglio di così ho fatto solo in piano.
Felice mi incammino verso la restituzione del chip, ritiro il mio borsellino e passo via senza accorgermi del ricco ristoro; stupida io... proiettata verso la ricerca del mio compagno che mi aspettava al cospetto di due gigantesche mele gonfiabili. Assieme andiamo a ritirare la medaglia…
Eh si, questa a mio avviso è l’unica nota dolente. La medaglia te la devi comprare. Per carità, ci incidono sopra il tuo nome ed il tempo, però a parer mio non è una bella cosa.
Direi quindi tutto bellissimo, paesaggio stupendo, percorso divertente, organizzazione ottima, bagni pulitissimi anche al termine della gara (perché nel frattempo li hanno puliti più volte), tanti ristori, tutto ordinato ed alla sera c’era anche la festa con premiazione e fuochi d’artificio per completare la giornata (solo che io sono dovuta rientrate subito e mi li sono persi).
Esperienza da ripetere assolutamente.
Altra gradita sorpresa è stato trovare martedì in cassetta della posta a Mestre l’edizione del lunedì del quotidiano Alto Adige con il servizio sulla gara e le classifiche.

Tiziana Rubini