venerdì 15 aprile 2016

La maratona è un inganno.

Questa non è una cronaca, non è neanche un pezzo mio, ma è una testimonianza che trasuda verità da ogni paragrafo:

"Era tanto che mancavo dai 42,195km. Dal giugno scorso. Quasi un anno senza la mitica distanza, ne corsi tre nella primavera 2014 e poi per diversi motivi ho preferito accorciare la distanza: cercare di velocizzarmi, sfuggire alla noia degli allenamenti più lunghi e lenti, tentare di preservare i miei tendini.

Ho resistito fino al 12 Aprile, due giorni fa, quando mi sono presentato al via della Milano Marathon senza una vera preparazione. Nelle gambe solo allenamenti per fare il personale nella mezza e poi un unico lungo di 33km…fatto il giorno che ho fatto ‘la mezza’.

Ma la maratona è un inganno perchè nella prima parte hai energie da vendere e sembri un leone e invece devi andare piano e gestire, nella seconda parte inizi a perdere lucidità e devi ingannare il tuo fisico dicendo che ne hai ancora, che ti sei allenato tanto per essere lì quel giorno, che alla fine gli ultimi 12km è come fare un allenamento al parco il sabato mattina. Uno dei centinaia di allenamenti da 12km fatti al parco il sabato mattina. Nulla più.

E’ un inganno perchè ti dicono che è piatta e veloce ed invece ti trovi cavalcavia e pavè, è un inganno perchè inizi ad allenarti con il gelo delle notti di gennaio e ti presenti al via alle 9 di una mattina di Aprile che ci sono già 22 gradi.

E’ un inganno perchè devi bere già al 5° chilometro che non hai sete e non devi aspettare che arrivi la sete dopo due ore di gara. La maratona è un inganno perchè anche se senti i crampi a polpacci e quadricipiti che mancano ancora 10km devi solo tenere duro e dire al tuo fisico che tu non molli, che il problema è delle tue gambe e non tuo.

La maratona è un inganno perchè chi ha vinto domenica sulle strade meneghine ha 42 anni, faceva il barbiere, ha iniziato a correre a 30 anni e ha fatto il record del mondo M40 con il suo 2h08’44” battendo uno di vent’anni più giovane di lui. E’ un inganno perchè sulle strade di Rotterdam, purtroppo, un talentuoso e serio professionista come Andrea Lalli si deve arrendere per dolori vari al 35° km mentre un ‘tapascione’ che ha conosciuto la corsa solo cinque anni fa che risponde al nome di Carmine Buccilli che lavora, ha famiglia e fa mille sacrifici fa la stessa gara e piazza un 2h16’44” che vale il personale e il 1° posto come italiano ed il 4° europeo.

La maratona è un inganno perchè in Italia, purtroppo, ci rallegriamo per qualche migliaio di arrivati al traguardo mentre a Parigi sono ben 40mila, è un inganno perchè ti dicono che ‘dopo che corri stai bene’ e invece hai dolori ovunque nelle gambe per i quattro giorni successivi e non riesci nemmeno a fare le scale di casa.

La maratona è un inganno perchè ti spremi per 3-4-5 ore e pensi di essere un eroe, poi accendi il telefonino leggi le notizie dal Campionato del Mondo di ultramaratona 24 ore che si è svolto a Torino e leggi che il primo ha fatto oltre 260km a 5’26” di media, oltre 130 giri da 2km. E pensi…quelli sono eroi (oltre che pazzi!).

La maratona è un inganno perchè ti dicono ‘attaccati ai pacer e la fai con loro’ ed invece scopri che i pacer vanno sempre in tutte le maratone del mondo ad un ritmo superiore a quello previsto. Perchè vanno sul tempo ufficiale dal colpo di pistola e non con il ‘real time’ di quando ‘bello bello’ passi sotto al portale di partenza. Vuoi seguire le 4h00′? bene…sappi che con i Pacer farai almeno 3h55′. Non è colpa di nessuno. Non si può fare null’altro. E’ così…ma è un inganno.

E’ un inganno perchè se vuoi fare 3h30′ sai che diviso 42km vuol dire fare una media di 5′ al km e ti alleni per quello. E invece devi considerare i 195 metri in più che poi allargando curve e traiettorie diventano almeno 500-600 metri in più, poi ci sono i ristori e non la vogliamo mettere una sosta ‘pipì’? Quindi non è vero che 5′ al km fai 3h30′. Fa ben di più.

La maratona è un inganno perchè ti alleni, dici dentro di te guarda come vado bene oggi poi alle spalle ti raggiunge il re d’Etiopia, quel Gebreselassie che tanto ti ha emozionato nelle sue cavalcate in pista e nelle maratone più veloci del mondo e ti sorpassa con una leggerezza di corsa, con un appoggio del piede che non si vede, con due piume al posto delle gambe, con una dinamite al posto delle caviglie. Gebre non corre. Vola. Ne ho le prove.

Si è un inganno, dall’inizio alla fine. Perchè mentre corri giuri a te stesso che quella è l’ultima volta che farai una fatica simile in vita tua, che mai più ti farai convincere dagli amici o da te stesso. E poi invece tagli il traguardo e già pensi dove sarai la domenica successiva, già sogni i prossimi 42km.

Milano Marathon archiviata, ben fatta e ben organizzata, migliorerà ancora come migliorerò io nei tempi e nei modi di approccio. Solo su una cosa non ti inganna la maratona: era e rimane un gran bel divertimento!"
Cesare Monetti